Milano-Lecco? Il primo maggio in treno solo via Bergamo, in un'ora e 43 minuti. E poi si parla di turismo e mobilità 'green'

Va bene che Bergamo (con Brescia) è attualmente capitale italiana della cultura, ma dover transitare per forza dal capoluogo orobico per passare dall'ombra della Madonnina a quella del Resegone è davvero eccessivo. Eppure il primo maggio una capatina ai piedi delle mura venete, patrimonio dell'Unesco, pare essere obbligata lungo la tratta Milano-Lecco. Almeno se si sceglie di viaggiare in treno.

Chi si trova a pianificare in queste ore cosa fare il giorno della festa dei lavoratori e sta prendendo in considerazione di venire sul Lago o scendere in città per una preghiera in Duomo o un giretto sui Navigli, scopre infatti di non poter contare ne' su diretti ne' su regionali "via Carnate" ma di dover intraprendere un ben più lungo itinerario con triangolazione per l'appunto su Bergamo. Tempo di percorrenza totale ben un'ora a 43 minuti. Un viaggio della speranza insomma, se si considera che il giorno dopo (come in tutti i giorni "normali", ritardi permettendo) in 40 minuti si può essere a destinazione. Non il giorno prima però, perché il passaggio a Bergamo, stando sempre al sito della società che gestisce il trasporto ferroviario, pare essere una costante per l'intero (lungo) fine settimana, da sabato 29 aprile a lunedì 1 maggio, così da far desistere chiunque, scegliendo altre mete oppure spingendo - chi proprio deve venire a Lecco o andare Milano (magari per proseguire poi verso altri lidi) - a utilizzare l'auto per poi trovarsi "tutti insieme appassionatamente" incolonnati sulla ss36, non per niente tra le strade più trafficate dell'intero Stivale. Alla faccia delle tante parole spese negli anni per incentivare i viaggiatori a non prendere la macchina e a servirsi del treno quale alternativa, anche in ottica più green. E alla faccia anche di quella nuova vocazione turistica che Lecco cerca. Qualcuno alzi la voce, a tutela di chi - operatori del settore e commercianti in primis - ci sta credendo veramente. E un po' anche di noi lecchesi, che conosciamo la nostra rete viaria e sappiamo già che finiremo soffocati dalla smog delle auto in coda.