Lecco, 'tavolini': deroga sullo spazio concesso da Pasqua al 1° maggio
L’Amministrazione comunale di Lecco intende procedere con una deroga temporanea al regolamento per l’occupazione del suolo pubblico da parte degli esercizi che ne facessero richiesta.
"Nel solco del confronto che ho iniziato nelle scorse settimane con le associazioni dei commercianti - spiega Giovanni Cattaneo, assessore all'Attrattività territoriale -, alla luce dell’ordinanza del TAR e soprattutto dell'imminente periodo pasquale e dei ponti di fine aprile, stiamo predisponendo un’ordinanza che consenta, in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, di ripristinare lo spazio a disposizione dei clienti di bar e ristoranti, nella misura consentita immediatamente dopo l’emergenza pandemica”.
L’ordinanza del TAR, nello specifico, riguarda il singolo caso di sospensione di provvedimento di sgombero dei tavolini posizionati da un pubblico esercizio di piazza Cermenati davanti alle vetrine di un'altra attività, ma gli effetti potrebbero essere interpretati (il condizionale è d’obbligo visto il ricorso in essere) anche in maniera estensiva per altri esercizi economici.
“Attraverso il regolamento comunale - spiega Cattaneo - abbiamo offerto a tutti la possibilità di lavorare nelle piazze, dando regole chiare e soprattutto riportando ordine ed equilibrio tra le giuste esigenze dei commercianti di restare all’aperto e quelle dei cittadini di godere dello spazio delle piazze o di sapere che c’è un limite al sovraccarico di clienti e rumore per chi abita nelle vie del centro. Si parla dei bisogni degli esercenti rischiando di perdere di vista quelli dei residenti. L’ordinanza del TAR sospende lo sgombero che abbiamo intimato a un ristorante di piazza Cermenati che, pur avendo ricevuto dal Comune la concessione per un analogo spazio commerciale a pochi metri di distanza dall’attuale, insiste nel volere i propri tavolini disposti davanti alle vetrine di un altro bar. Questa concezione privatistica dello spazio pubblico ci spinge a fare ricorso al Consiglio di Stato. Non c’entra nulla la discussione sulla proroga del governo, dal momento che stavamo già lavorando per un progetto di più ampio respiro in cui riconoscere nuove possibilità ai pubblici esercizi nei mesi più frequentati da clienti. È una questione di equità e di rispetto del criterio dell’affaccio (avere i propri tavolini davanti alle proprie vetrine)”.
Per questo l’Amministrazione comunale, nel rispetto dei tempi necessari al pronunciamento del Consiglio di Stato sulla sospensione del provvedimento di sgombero rispetto a una situazione specifica, ribadisce che il proprio unico obiettivo è quello di applicare e far valere regole certe, e non certo penalizzare le attività economiche. Pertanto, in queste settimane di sospensiva, non si intende privare i pubblici esercizi di eventuali opportunità che potrebbero loro spettare; si procederà quindi con una deroga temporanea che copra le festività delle prossime settimane.
"Nel solco del confronto che ho iniziato nelle scorse settimane con le associazioni dei commercianti - spiega Giovanni Cattaneo, assessore all'Attrattività territoriale -, alla luce dell’ordinanza del TAR e soprattutto dell'imminente periodo pasquale e dei ponti di fine aprile, stiamo predisponendo un’ordinanza che consenta, in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, di ripristinare lo spazio a disposizione dei clienti di bar e ristoranti, nella misura consentita immediatamente dopo l’emergenza pandemica”.
L’ordinanza del TAR, nello specifico, riguarda il singolo caso di sospensione di provvedimento di sgombero dei tavolini posizionati da un pubblico esercizio di piazza Cermenati davanti alle vetrine di un'altra attività, ma gli effetti potrebbero essere interpretati (il condizionale è d’obbligo visto il ricorso in essere) anche in maniera estensiva per altri esercizi economici.
“Attraverso il regolamento comunale - spiega Cattaneo - abbiamo offerto a tutti la possibilità di lavorare nelle piazze, dando regole chiare e soprattutto riportando ordine ed equilibrio tra le giuste esigenze dei commercianti di restare all’aperto e quelle dei cittadini di godere dello spazio delle piazze o di sapere che c’è un limite al sovraccarico di clienti e rumore per chi abita nelle vie del centro. Si parla dei bisogni degli esercenti rischiando di perdere di vista quelli dei residenti. L’ordinanza del TAR sospende lo sgombero che abbiamo intimato a un ristorante di piazza Cermenati che, pur avendo ricevuto dal Comune la concessione per un analogo spazio commerciale a pochi metri di distanza dall’attuale, insiste nel volere i propri tavolini disposti davanti alle vetrine di un altro bar. Questa concezione privatistica dello spazio pubblico ci spinge a fare ricorso al Consiglio di Stato. Non c’entra nulla la discussione sulla proroga del governo, dal momento che stavamo già lavorando per un progetto di più ampio respiro in cui riconoscere nuove possibilità ai pubblici esercizi nei mesi più frequentati da clienti. È una questione di equità e di rispetto del criterio dell’affaccio (avere i propri tavolini davanti alle proprie vetrine)”.
Per questo l’Amministrazione comunale, nel rispetto dei tempi necessari al pronunciamento del Consiglio di Stato sulla sospensione del provvedimento di sgombero rispetto a una situazione specifica, ribadisce che il proprio unico obiettivo è quello di applicare e far valere regole certe, e non certo penalizzare le attività economiche. Pertanto, in queste settimane di sospensiva, non si intende privare i pubblici esercizi di eventuali opportunità che potrebbero loro spettare; si procederà quindi con una deroga temporanea che copra le festività delle prossime settimane.