Cimiteri lecchesi: un immenso patrimonio artistico da valorizzare
Tiziana Rota
In vista del lavoro che dovrà intraprendere la commissione seconda del Comune di Lecco per la redazione del nuovo piano regolatore dei cimiteri, è stata interpellata martedì sera a Palazzo Bovara Tiziana Rota, studiosa di arte e profonda conoscitrice dei cimiteri cittadini.
Nel suo intervento la professionista ha provato a spiegare quale sia il ruolo che i cimiteri svolgono per la comunità: “Non solo elaborazione del lutto ma anche della memoria e di archivio della città, luoghi curati e frequentati che consentono l’incontro non solo con i cari defunti ma anche tra i vivi; luoghi che se avessero qualche albero e delle panchine sarebbero degli autentici luoghi da vivere”.
A rendere così eccezionali cimiteri italiani, e quelli lecchesi non fanno eccezione, è la ricchezza unica di manufatti artistici tale da rendere alcuni dei camposanti dei musei a cielo aperto. “Il bisogno privato che porta a costruire una tomba ci ha regalato una raccolta di arte e bellezza disponibile per tutti e ance se in futuro bisognerà trovare altre soluzioni, questo è un patrimonio che abbiamo la responsabilità di avere in custodia” ha sottolineato l’esperta.
Nella città di Lecco questo vale in particolare per il cimitero Monumentale e per quello di Laorca. A rendere particolarmente significativo il camposanto in centro sono le cappelle private neogotiche che, secondo Rota, costituiscono un unicum; l’ingresso, che è una sorta di “liberty archeologizzante”, anche se avrebbe bisogno di un restauro; e il ricchissimo patrimonio scultoreo, che in una città non particolarmente dotata di opere d’arte diffuse, trova proprio al cimitero la sua maggior concentrazione.
Una delle visite guidate al Monumentale curate proprio da Rota
Il cimitero di Laorca è stato definito da Rota un “sacro monte”: “Ci sono la chiesa, la Via crucis, il monumento ai caduti, le cappelle private. È un complesso che merita anche solo una passeggiata, soprattutto al tramonto quando si ricrea un’atmosfera magica grazie anche all’ambiente naturale e alle grotte. È un bene culturale che dobbiamo assolutamente salvare”.
Le riflessioni condivise dall’esperta con i commissari sono frutto di un lavoro avviato vent’anni fa che è iniziato con dei sopralluoghi finalizzati alla catalogazione delle tombe, continuato attraversa la ricostruzione dei profili degli autori e poi con un lavoro di ricerca all’interno di un gruppo europeo che ha portato Tiziana Rota e l’associazione Amici dei musei a far inserire i due cimiteri lecchesi nei primi 25 europei della “Route dei cimiteri”, con anche la pubblicazione di un volume che ricostruisce questo percorso. Un percorso che pone oggi all’amministrazione delle domande cruciali: “Come tutelare questo immenso patrimonio attraverso interventi di restauro e manutenzione? Come valorizzare questo patrimonio e renderlo accessibile anche ai visitatori?”. La sfida è dunque quella di immaginare un regolamento che sappia coniugare l’aspetto artistico e quello giuridico, con quello di forte trasformazione dei riti di sepoltura e dei cimiteri che stiamo vivendo e con quella della sostenibilità economia. Temi su cui la commissione dovrà lavorare nei prossimi mesi con l’obiettivo di arrivare a un nuovo regolamento entro la fine del mandato.
M.V.