Lecco: un anno di Hospice, 247 i ricoverati, 12 direttamente dal PS. 'Dimessi' in 11
E’ trascorso un anno dall’inaugurazione dell’hospice Resegone, all’interno dell’ospedale “Alessandro Manzoni”. Era il 4 marzo 2022 quando l’allora assessore alla sanità e vicepresidente della Regione Letizia Moratti tagliava personalmente il nastro di una struttura per le cure palliative che, nelle intenzioni dei promotori, avrebbe dovuto colmato la carenza di posti letto analoghi sul territorio provinciale, affiancandosi dunque al Nespolo di Airuno.
In 360 giornate di degenza – dal 7 marzo 2022, con i dati dunque aggiornati al 2 marzo - sono stati ospitati al Resegone 247 malati, con un numero medio di ricoveri/die pari a 0,7 ed un massimo di 4 ingressi nell’arco delle stesse 24 ore. L’indice di occupazione dei posti letto è risultato superiore al 90%, anche tenendo conto dell’avvio progressivo in fase di start-up.
Dei 247 malati ricoverati, 227 sono in seguito deceduti, 9 a ieri erano ancora in struttura e 11 sono stati dimessi (con rientro al domicilio o trasferimento in altri reparti di degenza). 14.3 giorni la permanenza media, mentre la mediana risulta di una settimana, con ben 87 pazienti (pari a circa il 40% del totale) deceduti entro quattro giorni dal ricovero.
Chi ha usufruito dell’Hospice? L’età media all’ingresso è stata di circa 75 anni; 172 dei pazienti (70%) avevano una diagnosi oncologica. Di questi solo 60 provenivano però dalla degenza in Oncologia.
La stragrande maggioranza dei malati destinati al Resegone (197, pari al 79% del totale) è arrivata in hospice dai presidi dell’ASST di Lecco mentre 34 sono stati ricoverati direttamente dal domicilio. 16 provenivano da altre degenze esterne a Manzoni e Mandic. 12 malati sono stati ammessi in Hospice direttamente dal Pronto Soccorso dell’Ospedale cittadino.
A prendersi cura di loro il personale dell’Unità di Cure Palliative del Dipartimento delle Fragilità – DIFRA dell’ASST di Lecco coadiuvato dai numerosi volontari dell’Associazione per la Cura dei Malati in Trattamento palliativo che ha contribuito alla realizzazione di questo importante progetto.
“ACMT - ricorda la presidente Francesca Biorcio Mauri - ha finanziato l’arredamento delle stanze e delle parti comuni. L'inaugurazione è stato il momento che ha rappresentato il coronamento di un importante obiettivo che ci eravamo prefissati, ma anche una nuova ripartenza per la nostra associazione. Dal 4 marzo 2022 i volontari prestano il loro prezioso servizio all’interno dell’Hospice Resegone, dove è possibile accogliere il malato e i suoi famigliari avendo come obiettivo non la guarigione ma la cura”. In questi mesi il sodalizio ha garantito oltre 5100 le ore di presenza con 40 volontari all’interno dell’Hospice Resegone, dove l’attività viene svolta tutti i giorni, dalle 9 alle 17. A questo impegno quotidiano si aggiunge quello formativo, con circa 200 ore di corso frequentate nel 2022.
“Nonostante insista, sul nostro territorio, una forte e strutturata realtà come quella del DIFRA si era creata la necessità di una assistenza complessa di fine vita che consentisse cure appropriate anche in ambito ospedaliero. L’hospice Resegone e tutto il personale impegnato, risponde a questo bisogno ponendo grande attenzione nei confronti dei suoi pazienti e dei loro familiari, assistendoli con estrema cura e attenzione nel fine vita” spiega Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco. “Ringrazio i numerosi volontari di ACMT che, oltre ad aver contribuito con generosità alla realizzazione del nostro hospice, quotidianamente sostengono il personale, i pazienti e le famiglie”.
“I dati raccolti in questo primo anno di attività – aggiunge Fabio Lombardi, Direttore Dipartimento delle Fragilità - testimoniano un costante aumento della sensibilità, da parte di tutti i professionisti che operano in ospedale, verso la problematica del morire in un contesto adeguato ed attento ai numerosi bisogni sia del paziente che del nucleo familiare che lo assiste”.
“L’hospice intraospedaliero – commenta altresì Luca Riva, Direttore del servizio - risponde ad una migliore gestione della fase di fine vita in ospedale garantendo una presa in carico rapida ed efficiente del paziente morente. Di particolare interesse è il dato dei ricoveri effettuati direttamente dal Pronto Soccorso ospedaliero, in costante crescita, così come la percentuale di malati ammessi in hospice con diagnosi di tipo non oncologico”.
In 360 giornate di degenza – dal 7 marzo 2022, con i dati dunque aggiornati al 2 marzo - sono stati ospitati al Resegone 247 malati, con un numero medio di ricoveri/die pari a 0,7 ed un massimo di 4 ingressi nell’arco delle stesse 24 ore. L’indice di occupazione dei posti letto è risultato superiore al 90%, anche tenendo conto dell’avvio progressivo in fase di start-up.
Dei 247 malati ricoverati, 227 sono in seguito deceduti, 9 a ieri erano ancora in struttura e 11 sono stati dimessi (con rientro al domicilio o trasferimento in altri reparti di degenza). 14.3 giorni la permanenza media, mentre la mediana risulta di una settimana, con ben 87 pazienti (pari a circa il 40% del totale) deceduti entro quattro giorni dal ricovero.
Chi ha usufruito dell’Hospice? L’età media all’ingresso è stata di circa 75 anni; 172 dei pazienti (70%) avevano una diagnosi oncologica. Di questi solo 60 provenivano però dalla degenza in Oncologia.
La stragrande maggioranza dei malati destinati al Resegone (197, pari al 79% del totale) è arrivata in hospice dai presidi dell’ASST di Lecco mentre 34 sono stati ricoverati direttamente dal domicilio. 16 provenivano da altre degenze esterne a Manzoni e Mandic. 12 malati sono stati ammessi in Hospice direttamente dal Pronto Soccorso dell’Ospedale cittadino.
A prendersi cura di loro il personale dell’Unità di Cure Palliative del Dipartimento delle Fragilità – DIFRA dell’ASST di Lecco coadiuvato dai numerosi volontari dell’Associazione per la Cura dei Malati in Trattamento palliativo che ha contribuito alla realizzazione di questo importante progetto.
“ACMT - ricorda la presidente Francesca Biorcio Mauri - ha finanziato l’arredamento delle stanze e delle parti comuni. L'inaugurazione è stato il momento che ha rappresentato il coronamento di un importante obiettivo che ci eravamo prefissati, ma anche una nuova ripartenza per la nostra associazione. Dal 4 marzo 2022 i volontari prestano il loro prezioso servizio all’interno dell’Hospice Resegone, dove è possibile accogliere il malato e i suoi famigliari avendo come obiettivo non la guarigione ma la cura”. In questi mesi il sodalizio ha garantito oltre 5100 le ore di presenza con 40 volontari all’interno dell’Hospice Resegone, dove l’attività viene svolta tutti i giorni, dalle 9 alle 17. A questo impegno quotidiano si aggiunge quello formativo, con circa 200 ore di corso frequentate nel 2022.
“Nonostante insista, sul nostro territorio, una forte e strutturata realtà come quella del DIFRA si era creata la necessità di una assistenza complessa di fine vita che consentisse cure appropriate anche in ambito ospedaliero. L’hospice Resegone e tutto il personale impegnato, risponde a questo bisogno ponendo grande attenzione nei confronti dei suoi pazienti e dei loro familiari, assistendoli con estrema cura e attenzione nel fine vita” spiega Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco. “Ringrazio i numerosi volontari di ACMT che, oltre ad aver contribuito con generosità alla realizzazione del nostro hospice, quotidianamente sostengono il personale, i pazienti e le famiglie”.
“I dati raccolti in questo primo anno di attività – aggiunge Fabio Lombardi, Direttore Dipartimento delle Fragilità - testimoniano un costante aumento della sensibilità, da parte di tutti i professionisti che operano in ospedale, verso la problematica del morire in un contesto adeguato ed attento ai numerosi bisogni sia del paziente che del nucleo familiare che lo assiste”.
“L’hospice intraospedaliero – commenta altresì Luca Riva, Direttore del servizio - risponde ad una migliore gestione della fase di fine vita in ospedale garantendo una presa in carico rapida ed efficiente del paziente morente. Di particolare interesse è il dato dei ricoveri effettuati direttamente dal Pronto Soccorso ospedaliero, in costante crescita, così come la percentuale di malati ammessi in hospice con diagnosi di tipo non oncologico”.