Lecco: dibattito sulla scienza con la Senatrice Cattaneo e l'astrofisico Covino

Una serata per porre al centro del dibattito la scienza e il suo metodo quale strumento per conoscere la realtà e affrontare un presente sempre più complesso. Con questo proposito l’Associazione culturale La Semina e il club Rotary Lecco hanno organizzato nella serata di lunedì un incontro presso il Politecnico. Ospiti la Senatrice Elena Cattaneo, ricercatrice in biologia farmaceutica, e Stefano Covino, astrofisico e presidente de La semina.



“L’incontro di oggi, dal titolo "Armarsi di scienza", si propone l’obiettivo di valorizzare il metodo e il pensiero scientifico, comprendendo come questo tipo di cultura non sia solo un concetto per esperti, non obbliga alla conoscenza matematica, ma al contrario permette di produrre mattoni con cui edificare la nostra società” ha detto in apertura il presidente del Rotary Club Lecco Andrea Ascani Orsini, presentando gli ospiti. La conferenza si è collocata all’interno di un ciclo di incontri che pongono al centro il territorio lecchese con uno sguardo al futuro: come è possibile definire il ruolo di un territorio in mutamento con una metodologia che vada al di là del quotidiano e del contingente? Questa è la domanda posta al centro del dibattito cui hanno preso parte gli ospiti portando la propria esperienza di ricerca e studio sul campo.



Presente alla serata anche il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, che ha sottolineato l’interconnessione profonda tra questi temi e il ruolo politico. “Il dilemma scienza-politica ci affascina nel quotidiano. Giornalmente come amministratori siamo chiamati a compiere delle scelte, spesso ci lasciamo guidare dagli ideali, dimenticandoci della centralità di un approccio metodologico e scientifico. Ci guidano criteri, orientamenti e convinzioni che si discostano dalla regola dell’evidenza. È importante invece attenersi a una rappresentazione vera della realtà. Incontri come questo possono aiutare a riflettere e coltivare questo approccio, spingendoci a guardare con pragmatismo al nostro territorio e al luogo in cui viviamo”.


Sulla destra il sindaco Mauro Gattinoni

Lecco nasce infatti come città fabbrica, un polo che ruota intorno a piccole e medie imprese, ma oggi si ritrova un volto completamente mutato, non si compone più di un tessuto industriale al suo interno ma dialoga con un contesto simile. Forse, hanno spiegato i relatori della serata, ciò che occorre è uno sguardo al territorio con una metodologia che possa, in un momento di grande trasformazione, definire percorsi nuovi.



“La scienza è quel metodo fenomenale che ha delineato la strada lungo la quale noi tutti costruiamo oggi le nostre vite. Ognuno di noi cerca di agire e decidere affrancando la scelta sulla base delle conoscenze che possiede. Credo debba essere questo il ruolo della scienza: un modo per conoscere e affrontare la realtà senza correre il rischio di essere trascinati da mode, narrazione fantasiose o suggestioni pericolose” ha detto la Senatrice Cattaneo spiegando l’importanza di riuscire a conciliare la scienza con la società. È un modo concreto di avanzare, un contesto in cui contano solo le evidenze, non le opinioni. La scienza si concilia dunque con la società quando narra di sé, spiega come si è passati, con fatica e fallimenti, dall’immaginare ciò che non si conosce alla sua scoperta sul banco del laboratorio.



L’etica della conoscenza, per la Senatrice, porta con sé un monito: bisogna essere sinceri, raccontare i fatti con verità per creare quel legame di fiducia tra la scienza e chi non è al suo interno ma necessita di valide informazioni. “Parlare alle nuove generazioni della scienza nel suo farsi sarà il compito degli scienziati di domani. Su questi temi viviamo un contesto di completa contraddizione: abbiamo molti limiti interni, soprattutto in campo biomedico e agroalimentare, che non ci permettono di studiare e fare ricerca. La narrazione politica, giuridica e mediatica non ci aiuta, ma è importante capire che il disconoscimento del metodo della scienza nelle decisioni pubbliche ci riguarda molto da vicino”.



L’astrofisico Stefano Covino ha poi evidenziato l’importanza di avere un centro studi e di ricerca d’eccellenza come quello del Politecnico sul territorio lecchese. Crede infatti che il cambiamento non possa prescindere dall’incentivare le forze positive del Paese e promuovere professionisti della conoscenza. “Il Politecnico è una gemma che si innesta nel territorio intorno al quale può solo che crescere positività. L’unica via per risollevarci da una situazione di stasi come quella che caratterizza il mondo moderno è la scienza. La competenza consente di sviluppare un pensiero critico, un modo di approccio che va oltre la tecnica, è un modo di pensare. Credo che questa sia una strada fortemente etica, conoscere significa andare in una direzione spesso opposta a quella già tracciata, opponendosi a prevaricazioni” ha aggiunto, spiegando come la scienza possa poi avere delle applicazioni certamente non sempre etiche, che non coniugano il limite tra libertà di azione e alcuni valori diventati oggi fondamentali quali lo sviluppo sostenibile. “Dobbiamo riconoscere che la nostra società è divenuta ormai estremamente complessa. Ma direi per fortuna. Tutti i Paesi con una democrazia sono quelli in cui si vive certamente meglio. Ovviamente, in una società in cui tutto pare a portata di click, centrale è essere in grado di porsi le domande giuste, avere ben chiara la visione d’insieme, riuscendo in questo modo anche a fare sintesi tra due questioni che sembrano apparentemente inconciliabili”.
Sa.A.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.