Lecco: zuffa sul lungolago, due imputati assolti dalle accuse

Richiesta unanime di assoluzione da parte di pubblica accusa e, naturalmente, delle due difese per gli imputati comparsi stamane al cospetto del giudice Bianca Maria Bianchi nel procedimento intentato a loro carico per lesioni e relativo a fatti accaduti nel giugno 2016 a Lecco, sul lungolago nei pressi della piattaforma.
La vicenda, già trattata e conclusa per altri imputati, ha visto comparire in aula uno degli operanti della Polizia stradale intervenuti quel giorno, la cui attenzione era stata attirata da un gruppo di persone assembrate e particolarmente “agitate”. Chiesti i rinforzi, data la superiorità numerica dei presenti, gli agenti avevano separato i litiganti. In aula il teste oggi ha ricordato di un colpo sferrato da un uomo che, brandendo una stampella, aveva colpito all’occhio la parte civile, mentre a terra c’era un’altra persona che presentava ferite da taglio alla testa e all’addome.  Mentre l’aggressore veniva immobilizzato con le manette, l’odierno imputato veniva notato avvicinarsi alla barella dove nel frattempo era stato adagiato il ferito e prendere un coltello e gettarlo poi nel lago.
A comparire è stato proprio l’uomo ferito dalla lama che, a quel tempo, era il fidanzato dell’attuale parte civile, non comparsa ma per la quale il tribunale ha avviato gli accertamenti di morte presunta. L’uomo ha ricordato come la rissa fosse scaturita tra la propria fidanzata e la compagna (odierna imputata) di un altro dei presenti e coinvolti nel fatto.
I vuoti di memoria dovuti al tempo ormai trascorso non hanno consentito di chiarire tutti gli aspetti della vicenda e molti sono stati i “non ricordo”. Prima del ritiro in camera di consiglio il giudice ha ascoltato le dichiarazioni dei due imputati che hanno sostenuto la prima di essere estranea alle accuse di lesioni  così come il secondo che però ha aggiunto di avere preso il coltello e di averlo gettato nel lago per evitare possibili ulteriori aggravi della vicenda.
Il giudice Bianca Maria Bianchi si è allineata alle richieste e ha assolto i due per non avere commesso il fatto.
S.V.
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