Da Ballabio a Monza per spacciare nel parco diventato 'centro d'affari' per un sodalizio marocco-nigeriano
Tocca anche – seppur marginalmente – la Provincia di Lecco ed in particolare in comune di Ballabio, la vasta operazione antidroga portata a termine nella mattinata odierna dalla Polizia di Stato della Questura di Monza con il coordinamento della Procura della Repubblica del capoluogo brianzolo, sfociata in arresti e perquisizioni nei confronti dei componenti di un sodalizio composto da cittadini marocchini e nigeriani che gestiva – nella ricostruzione degli inquirenti – quella che era diventata, nel tempo, una vera e propria “centrale di spaccio”.
Nello specifico, il parchetto di via Artigianelli e via Gramsci, a Monza, secondo quanto emerso in fase di indagini, anche attraverso l'uso di telecamere appositamente installate e intercettazioni, era il quartier generale del gruppo – composto in prevalenza da richiedenti asilo – dedito all'immissione di cocaina, hashish e marjuana sul fiorente mercato cittadino della droga.
“Gli spacciatori - spiegano dalla Questura in una nota - avevano di fatto sottratto alla collettività il giardino pubblico trasformandolo anche questa volta in una vera “piazza di spaccio”. Sul giardino pubblico, infatti, gli indagati esercitavano un vero e proprio controllo del territorio, presidiandolo ogni giorno in numero di almeno 20, bivaccando sui giochi per i bambini installati all’interno, monitorandone gli accessi e, all’occorrenza, usando anche una spregiudicata violenza per regolare i conti sia all’interno del gruppo, che con soggetti esterni, come testimoniato sia dai numerosi esposti presentati alle autorità dai residenti della zona, sia dai frequenti interventi delle pattuglie di polizia per episodi di ferimenti”.
Il totale degli indagati ammonta a 17 soggetti, dei quali 8 destinatari di misura cautelare in carcere e 5 della misura cautelare del divieto di dimora nel territorio del comune di Monza. Sono 12 cittadini originari della Nigeria, quasi tutti richiedenti l’asilo politico e 5 del Marocco irregolari sul territorio nazionale che quotidianamente, partendo dai loro domicili di Monza, Camparada (MB), Concorezzo (MB), Lissone (MB), Villasanta (MB), Biassono (MB), Desio (MB), Cinisello Balsamo (MI), Novara, Sondrio e appunto Ballabio, si radunavano per spacciare nel giardino pubblico di via Artigianelli.
A loro sono state contestate un totale di oltre 2500 tra cessioni e detenzioni di sostanze stupefacenti di varia natura che vanno dalla singola dose ad interi “panetti” di hashish, per un valore complessivo quantificabile in oltre mezzo milione di euro.
“Con questa operazione - ha sottolineato il Questore della Provincia Marco Odorisio - è stata data una doverosa risposta ai cittadini che hanno visto impiantarsi una vera centrale della droga a cielo aperto in un’area verde del centro cittadino, di fatto sottratta alla serena disponibilità e fruizione a favore delle persone. Ringrazio gli stessi cittadini che, in chiave di sicurezza partecipata, ci hanno costantemente segnalato e talvolta anche documentato quanto stava accadendo al parco di via Artigianelli dimostrando di possedere un ammirevole senso civico. Non ci fermeremo e proseguiremo nella costante attività di prevenzione ed anche giudiziaria, nella consapevolezza di dover dare quelle risposte quotidiane che il territorio e le comunità della provincia di Monza e della Brianza meritano”.
Nello specifico, il parchetto di via Artigianelli e via Gramsci, a Monza, secondo quanto emerso in fase di indagini, anche attraverso l'uso di telecamere appositamente installate e intercettazioni, era il quartier generale del gruppo – composto in prevalenza da richiedenti asilo – dedito all'immissione di cocaina, hashish e marjuana sul fiorente mercato cittadino della droga.
“Gli spacciatori - spiegano dalla Questura in una nota - avevano di fatto sottratto alla collettività il giardino pubblico trasformandolo anche questa volta in una vera “piazza di spaccio”. Sul giardino pubblico, infatti, gli indagati esercitavano un vero e proprio controllo del territorio, presidiandolo ogni giorno in numero di almeno 20, bivaccando sui giochi per i bambini installati all’interno, monitorandone gli accessi e, all’occorrenza, usando anche una spregiudicata violenza per regolare i conti sia all’interno del gruppo, che con soggetti esterni, come testimoniato sia dai numerosi esposti presentati alle autorità dai residenti della zona, sia dai frequenti interventi delle pattuglie di polizia per episodi di ferimenti”.
Il totale degli indagati ammonta a 17 soggetti, dei quali 8 destinatari di misura cautelare in carcere e 5 della misura cautelare del divieto di dimora nel territorio del comune di Monza. Sono 12 cittadini originari della Nigeria, quasi tutti richiedenti l’asilo politico e 5 del Marocco irregolari sul territorio nazionale che quotidianamente, partendo dai loro domicili di Monza, Camparada (MB), Concorezzo (MB), Lissone (MB), Villasanta (MB), Biassono (MB), Desio (MB), Cinisello Balsamo (MI), Novara, Sondrio e appunto Ballabio, si radunavano per spacciare nel giardino pubblico di via Artigianelli.
A loro sono state contestate un totale di oltre 2500 tra cessioni e detenzioni di sostanze stupefacenti di varia natura che vanno dalla singola dose ad interi “panetti” di hashish, per un valore complessivo quantificabile in oltre mezzo milione di euro.
“Con questa operazione - ha sottolineato il Questore della Provincia Marco Odorisio - è stata data una doverosa risposta ai cittadini che hanno visto impiantarsi una vera centrale della droga a cielo aperto in un’area verde del centro cittadino, di fatto sottratta alla serena disponibilità e fruizione a favore delle persone. Ringrazio gli stessi cittadini che, in chiave di sicurezza partecipata, ci hanno costantemente segnalato e talvolta anche documentato quanto stava accadendo al parco di via Artigianelli dimostrando di possedere un ammirevole senso civico. Non ci fermeremo e proseguiremo nella costante attività di prevenzione ed anche giudiziaria, nella consapevolezza di dover dare quelle risposte quotidiane che il territorio e le comunità della provincia di Monza e della Brianza meritano”.