Lavelli - Terzo Polo: va riconquistata la fiducia degli elettori
Eleonora Lavelli
Lavelli, come valuta il dato dell’astensione?
È il dato che più dispiace e sconforta. Significa che il nostro partito, come gli altri del resto, è stato poco attrattivo. La fiducia degli elettori va riconquistata. Dobbiamo riavvicinare le persone alla cosa pubblica, altrimenti resteranno poche persone a occuparsi di importanti questioni che riguardano tutti i cittadini. Pensiamo all’importante tema della sanità. In ognuno dei comuni che abbiamo visitato durante la campagna elettorale abbiamo raccolto le testimonianze di persone che non riescono ad accedere alle visite mediche in tempi ragionevoli. Addirittura, a un signore ottantacinquenne a cui è stata fissata una visita fra due anni.
Visitando la provincia quali altri problemi ha incontrato?
Per prima cosa abbiamo bisogno di una Regione Lombardia che si occupi di sanità e trasporti. Lo dico da pendolare che vive ogni giorno ritardi e sovraffollamenti. Inoltre, praticamente in tutti i comuni della provincia che abbiamo visitato esistono aree dismesse da recuperare, attività commerciali che chiudono, servizi che mancano. I piccoli comuni, magari in montagna, come Parlasco ad esempio, restano completamente privi di attività commerciali. In questi luoghi perdere un negozio, significa non avere più servizi. Il problema della nostra provincia è che non puntiamo sulla valorizzazione del nostro territorio con una pianificazione urbanistica che non riguardi le singole realtà, ma il contesto generale che deve divenire più attrattivo. Altrimenti, le persone e in particolare i giovani, diventeranno sempre più stanche di spostarsi per cercare ciò di cui hanno bisogno e guarderanno sempre più a città come Milano, luoghi in grado di offrire ogni genere di servizio.
Torniamo al risultato elettorale, quali valutazioni si sente di esprimere?
È sconfortante. Azione e Italia Viva qualche mese fa, alle elezioni politiche, avevano ottenuto il 12% in provincia di Lecco. Le regionali sono state una grande delusione. Complice anche con l’astensionismo, ma chi ci aveva dato fiducia a settembre, oggi non è andato a votare. Personalmente ringrazio per le preferenze ricevute, unica nota meno amara nella situazione. Si vede che la scelta del candidato presidente non è stata compresa.
Pensa che abbia pesato negativamente l’esperienza di Letizia Moratti nella giunta Fontana?
Essendo così basso il risultato forse, ma c’è anche da dire che le persone si dimenticano. Moratti, nel 2016, ai tempi della riforma sanitaria, non era assessore al welfare. Eppure, ho sentito imputargli delle colpe di scelte effettuate da altri. Forse è pesata una certa dose di antipatia, a prescindere, nei suoi confronti. Moratti è stata un valido sindaco di Milano e ha avuto incarichi governativi. Ruoli in cui ha fatto cose giuste, difficili da etichettare come di destra o sinistra. Noi, proponendo Moratti, abbiamo sperato che le persone scegliessero la persona più competente. Invece sul voto abbia inciso l’appartenenza politica.
Con la vostra proposta centrista siete stati esclusi dalla scelte di un elettorato ancora diviso in schieramenti contrapposti?
Azione e Italia Viva sono due partiti distinti confederati. Il logo comune esiste da settembre 2022, mentre Italia Viva è nata nel 2019. Ancora oggi, le persone non ci conoscono bene, ci chiedono se siamo di “destra” o di “sinistra”. Io mi chiedo cosa significhi oggi essere di “destra” o di “sinistra”, in questi termini, quando vedo problemi enormi dati dal populismo e dal sovranismo dilagante in Europa, o ancora dalla necessità di confrontarsi con potenze come Cina, Russia e India.
In consiglio regionale quali proposte politiche porterete?
I consiglieri regionali di Azione e Italia Viva saranno tre, eletti in altre province. Io penso che dobbiamo partire dai problemi del nostro territorio. Abbiamo raccolto moltissimi appunti sulle difficoltà che le persone incontrano. Dobbiamo iniziare a pensare, con le forze che abbiamo, a cosa possiamo fare per dare delle risposte ai cittadini che abbiamo incontrato e a quelli che incontreremo. Ci impegneremo a farlo con serenità cercando di riavvicinare le persone alla “cosa pubblica”.
L.A.