Polti (Moratti Presidente): dopo la sconfitta va tradotta meglio la nostra proposta politica
Bruno Polti
Polti, partiamo dal dato dell’astensionismo. Come lo commenta?
Ha raggiunto un livello assurdo e preoccupante. Quando si tratta di andare a votare è necessario un impegno civico, è un dovere che i citadini esprimano il proprio parere alle urne, qualunque esso sia. Il fatto che si siano recati a votare solo il 41% degli elettori lombardi è un dato più che preoccupante. Bisogna fare un esame, al di là delle scelte politiche. Io credo che sia necessaria anche una presa di posizione da parte del Presidente della Repubblica Mattarella. Oggi il popolo non si riconosce più in chi lo rappresenta, ma resta un dovere esprimere il proprio voto.
Di fronte alla candidatura di Letizia Moratti e alla lista “Moratti Presidente” è mancato il supporto di quel ceto medio e moderato al quale vi rivolgevate?
Non lo so. Voglio precisare che noi rappresentiamo una lista civica che avrà un seguito e un futuro, ma che comunque è nata alla fine del mese di ottobre. In poco tempo siamo riusciti ad ottenere un ragguardevole consenso, però non ci soddisfa ancora. Mi aspettavo un risultato nettamente superiore. Noi, con gli amici di Azione – Italia Viva, rappresentiamo un’area moderata centrista a cui dovevano guardare le realtà produttive e industriali, linfa dell’economia. Possiamo dire che questo è stato il primo passo di un cammino che ci porterà ad occupare uno spazio della politica italiana che attualmente è aperto e che deve guardare a ottenere il consenso degli elettori delusi da altri partiti.
Come?
Dovremo far capire a coloro che non hanno premiato la nostra posizione ciò che vogliamo fare. L’anno prossimo ci saranno le elezioni europee e saranno un banco di prova notevole. Oggi il voto è volatile, ci sono formazioni politiche che raggiungono il 30, 40 % dei consensi che vengono poi dilapidati nel giro di pochi mesi. Le posizioni ideologiche non esistono più. il cittadino vuole la soluzione dei problemi e noi ci candidiamo autorevolmente a risolverli.
Pensa che abbia pesato l’ingresso di Letizia Moratti nella giunta Fontana?
Se avesse avuto un peso dovrebbe essere stato un peso positivo perché Moratti ha permesso di risolvere il problema delle vaccinazioni durante la pandemia, sostituendo una piattaforma che non funzionava e licenziando coloro che si erano dimostrati incapaci. Grazie a questo siamo passati dalle “retrovie” ad essere una delle prime regioni in Europa in tema di vaccinazioni. Ma, le persone si dimenticano, si sono dimenticate delle bare di Bergamo, di quello che è successo […]. Senza nulla togliere alla vittoria di Fontana.
Avete ottenuto un consigliere regionale in più rispetto ai vostri alleati di Italia Viva - Azione. Quali proposte utili al territorio della Provincia di Lecco porterete nel consiglio regionale?
La nostra lista civica sarà rappresentata da quattro consiglieri. Con i tre consiglieri degli amici di Italia Viva – Azione potremo contare su sette rappresentanti fra gli 80 circa consiglieri regionali. Il nostro territorio è incancrenito su alcuni problemi importanti. Sanitari, come quelli che riguardano gran parte delle province lombarde. L’ospedale di Merate deve essere rivitalizzato. È stato troppo impoverito, deve tornare a funzionare bene come in passato. Poi c’è il problema della viabilità. Un grande problema. Fra tre anni avremo le olimpiadi invernali ed è inutile che spieghi cosa succede se un sasso cade sulla Strada Statale 36. Per non toccare il discorso delle Lecco – Bergamo che è ancora lì ferma nonostante i milioni spesi. Viabilità e infrastrutture sono temi importanti per il futuro del nostro territorio, anche in un’ottica di sviluppo del turismo a cui dobbiamo puntare.
L.A.