Terremoto in Turchia-Siria: la Fondazione comunitaria del lecchese sostiene la Caritas
Il terremoto, che ha colpito il 6 febbraio la zona al confine tra Turchia e Siria, ha causato oltre ventimila morti accertati, migliaia di persone ancora intrappolate sotto le macerie e la drammatica condizione dei sopravvissuti, in un momento di condizioni climatiche particolarmente rigide.
È per questa ragione che anche la Fondazione comunitaria del Lecchese ha deciso di muovere il proprio passo in aiuto alle popolazioni colpite, donando cinquemila euro alla Caritas Ambrosiana. L’ente della Cei, impegnato da anni nei due Paesi, è in contatto costante con Caritas Turchia, Caritas Siria e con la rete internazionale che già offre aiuto e sostegno. Due operatori Caritas sono peraltro già giunti a Istanbul per affiancare Caritas Turchia nella gestione dell’emergenza.
“Si tratta di una donazione simbolica, che intende tuttavia riaffermare una verità semplice: al di fuori delle porte del nostro territorio per il quale quotidianamente lavoriamo, c’è un mondo, ci sono popolazioni, ci sono drammi che non possono e non devono lasciarci indifferenti – sono le parole della presidente Maria Grazia Nasazzi - Non apriamo fondi, non promuoviamo raccolte, risponderemo comunque organizzativamente a tutte le iniziative che si presenteranno, vagliandole come sempre facciamo. Questa è una tragedia di fronte alla quale occorre abbassare il capo e, per chi crede, pregare”.
È per questa ragione che anche la Fondazione comunitaria del Lecchese ha deciso di muovere il proprio passo in aiuto alle popolazioni colpite, donando cinquemila euro alla Caritas Ambrosiana. L’ente della Cei, impegnato da anni nei due Paesi, è in contatto costante con Caritas Turchia, Caritas Siria e con la rete internazionale che già offre aiuto e sostegno. Due operatori Caritas sono peraltro già giunti a Istanbul per affiancare Caritas Turchia nella gestione dell’emergenza.
“Si tratta di una donazione simbolica, che intende tuttavia riaffermare una verità semplice: al di fuori delle porte del nostro territorio per il quale quotidianamente lavoriamo, c’è un mondo, ci sono popolazioni, ci sono drammi che non possono e non devono lasciarci indifferenti – sono le parole della presidente Maria Grazia Nasazzi - Non apriamo fondi, non promuoviamo raccolte, risponderemo comunque organizzativamente a tutte le iniziative che si presenteranno, vagliandole come sempre facciamo. Questa è una tragedia di fronte alla quale occorre abbassare il capo e, per chi crede, pregare”.