Omicidio di Germanedo: l'87enne risponde al PM, servirà poi un'alternativa al carcere
E' già stato interrogato dal sostituto procuratore Pasquale Gaspare Esposito, nella mattinata di ieri, ad una manciata di ore, dunque, dal drammatico gesto di cui, per sua stessa ammissione, si è reso protagonista: Umberto Antonello, il pensionato 86enne che nella nottata di lunedì ha tolto la vita a Antonia Vacchelli, sua coetanea e moglie dal lontano 1964, assistito dal proprio legale di fiducia, ha risposto alle domande poste dal PM, provando a ricostruire la cornice di quell'omicidio consumatosi nell'appartamento della coppia, al quarto piano della scala H del palazzone al civico 26 di via dell'Eremo, nel cuore di Germanedo, alle spalle del Centro Civico Pertini.
La palazzina in cui si è consumata la tragedia. Nel riquadro il sostituto procuratore Pasquale Gaspare Esposito
Lo farà nuovamente nei prossimi giorni quando sarà sentito dal GIP del Tribunale di Lecco per l'interrogatorio di garanzia, all'esito del quale, con ogni probabilità verrà avanzata richiesta per valutare una soluzione alternativa alla carcerazione, anche e soprattutto in considerazione dell'età dell'uomo, ex ferroviere, non compatibile con la detenzione. Da appurare sarà poi, chiaramente, nel corso del proseguo dell'iter giudiziario, la "lucidità" di Antonello nel momento in cui, forse in preda ad un raptus, ha strangolato la consorte, straziata dai dolori legati alla malattia che da tempo non le dava tregua, svegliandola anche nel cuore della notte, come successo appunto tra domenica e lunedì. Come confermato anche dai vicini e dai famigliari, l'86enne, originario di Rimini, trasferitosi in pianta stabile a Lecco dopo aver scelto Antonia quale sua sposa, viveva infatti per la moglie. "Per lei faceva di tutto" è stato detto, a riprova di quanto la donna, si appoggiasse al quel marito “dal cuore d'oro” ora accusato del suo omicidio.Come da incarico conferito già ieri dal PM titolare del fascicolo al dottor Luca Tajana di Pavia, domani sarà eseguita l'autopsia sulla salma della vittima. Il difensore di Antonello ha ritenuto di non nominare un proprio consulente, non ravvisandone la necessità, per un accertamento che, in ogni caso, per forza di cose, dovrà cristallizzare anche quali fossero le effettive condizioni di salute della vittima e quanto queste possano aver in qualche modo concorso sull'evento morte. Ad esame effettuato, sarà poi possibile restituire la salma alla famiglia, per l'ultimo doloroso saluto all'anziana, mamma e nonna.