IC Cremeno: un'installazione per la Giornata della Memoria, ecco 'Die Stücke'

In occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio, l'Istituto comprensivo di Cremeno, con l'insegnante di arte Rita Carlone, ha ideato "Die Stücke", un'installazione temporanea realizzata nell'atrio della Scuola Media dagli alunni delle classi prime, seconde e terze. Il lavoro collettivo propone la riproduzione di un lembo del "piazzale dell'appello", il luogo presente in ogni campo di concentramento dove veniva effettuata la conta giornaliera dei prigionieri, che le SS non perdevano l'occasione per umiliare e mortificare.

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L'opera, realizzata con della semplice ghiaia, ciotole e cenere, intende porre l'accento sulla sofferenza che milioni di persone hanno dovuto sopportare: disposti in riga sull'attenti, nel piazzale i deportati attendevano gli ordini urlati, in tedesco, dalle SS. Lontani da casa, affamati, "fermi" e terrorizzati, aspettavano per ore di conoscere il loro destino, assumendo una posizione militare e guardando un punto fisso all'infinito. Nel silenzio imposto e pesante alcuni non si reggevano in piedi, altri faticavano a restare allineati, altri ancora, malati e indeboliti, morivano per sfinimento. Dopo il fischio, poi, i prigionieri facevano ritorno alle baracche.



La cenere utilizzata nell'installazione rappresenta quella di tanti uomini, donne e bambini uccisi nei forni crematori, mentre le ciotole sono gli oggetti che ricordano il tepore e l'attaccamento familiare, le amorevoli cure, diventando dunque il simbolo di un'antica quotidianità sicura, nonchè della lotta contro l'aridità e la freddezza dell'indifferenza. Nell'opera a cura degli alunni valsassinesi, inoltre, i recipienti raccolgono la cenere dispersa dal vento e la riuniscono, mentre le scodelle, tutte differenti, simboleggiano le storie dei prigionieri, il carattere di ciascuno, i desideri e i sogni, le passioni e le idee.



"Quest'anno è tutto diverso, perché non era mai accaduto nella nostra vita quotidiana di pensare alla guerra" riflettono dalla scuola di Cremeno, dove è stato anche realizzato un video per raccontare il senso dell'installazione. "Sembra che la memoria ripercorra, ricalchi la realtà: il passato ritorna a sorpresa con il conflitto russo-ucraino. Nel filmato un canto ortodosso dedicato alla Vergine e le immagini sbiadite dei prigionieri, che si muovono lentamente, dialogano tra loro, si fondono, entrano lentamente nel cuore di ogni persona che ascolta. L'arte fa luce sulla verità struggente del nostro momento. La storia si ripete esattamente come gli elementi dell'installazione, delle immagini e del canto".
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