Lecco: 'Nessuno può salvarsi da solo', Marcia della Pace sulle parole di Papa Francesco
La Marcia della Pace è tornata ad attraversare Lecco. E' successo nel tardo pomeriggio di sabato 28 gennaio. Obiettivo dell'iniziativa, che ha coinvolto più di 400 cittadini, lo stop della guerra in Ucraina.
Una camminata volutamente al buio quella di quest'anno, con l'ausilio di torce e frontalini, per stare simbolicamente vicini alle popolazioni che a causa delle conseguenze del conflitto in atto si trovano senza corrente elettrica.
Una camminata volutamente al buio quella di quest'anno, con l'ausilio di torce e frontalini, per stare simbolicamente vicini alle popolazioni che a causa delle conseguenze del conflitto in atto si trovano senza corrente elettrica.
Per l'occasione il Comune di Lecco ha spento le luci di tutti i lampioni lungo il percorso e ha invitato gli esercizi commerciali lungo la tratta a fare altrettanto. Partenza in via San Nicolò, nei pressi della nuova Casa della carità – che l'1 sarà inaugurata dall'Arcivescovo Mario Delpini - e arrivo presso il Santuario di Nostra Signora della Vittoria.
Diversi i sindaci che hanno preso parte parte all'evento a partire dal primo cittadino Mauro Gattinoni. Tanti anche i gruppi laici e cattolici che hanno voluto partecipare per mandare un forte messaggio di pace, tra questi gli Scout del Lecco 1 e del Lecco 3, i City angels e più delegazioni degli oratori cittadini.All'interno del santuario – al buio per un improvviso blackout – è stata proposta la lettura integrale dialogata del Messaggio del Papa per la 56esima Giornata mondiale per la Pace: "Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace".
E' stata intervallata dalle parole di alcuni testimoni: Mario Tavola, già medico responsabile della terapia intensiva dell’Ospedale Manzoni per il richiamo di Bergoglio a riflettere su cos’è stata la pandemia; suor Maridele Sandionigi, che ha raccontato la rete lecchese che si è creata per portare aiuti in Ucraina; Carlo Redaelli, impegnato con l’Avsi ad accogliere i profughi sul nostro territorio.
Altri contributi sono arrivati da video interviste al vescovo salesiano del Donbass, Padre Maxime Ria Bucha, da alcuni studenti dell'Istituto Maria Ausiliatrice, impegnati nel percorso “Economy of Francesco” e, in segno di fratellanza autentica, dai fedeli della Chiesa locale ortodossa e dai giovani del Centro islamico Assalam.
La serata nel Santuario della Vittoria è inserita nel calendario diocesano dei “dialoghi di Pace”, iniziativa che vuole far conoscere il messaggio di Francesco.
"Pace e creato, il consultivo che ha organizzato la serata, ha l'obiettivo di condividere insieme un momento di impegno per la pace, mossi dal messaggio del Pontefice che ci suggerisce 5 vie di impegno” ci ha spiegato Silvia Negri, dell'Azione Cattolica. Di vigilare e non perdere di vista le cose che abbiamo imparato durante la pandemia. Il Papa ci ricorda che non ci salviamo da soli, ma che dobbiamo unirci per salvarci dal virus della guerra, più potente di quello della pandemia".
A.G.