Lecco, nuovo Bione: c'è il progetto ma i costi (esorbitanti) sono a carico del Comune

Il progetto per riqualificare il centro sportivo del Bione c’è ma mancano i soldi. È, in breve, la presa d’atto a cui è giunta la commissione quarta di giovedì sera al termine della presentazione dell’assessore allo Sport Emanuele Torri e del dibattito che ne è seguito. La proposta di cui si è discusso è quella avanzata il 2 novembre scorso da una delle quattro cordate che aveva risposto alla manifestazione di interesse pubblicata dal Comune di Lecco per la realizzazione di un project financing in partenariato pubblico-privato con lo scopo di riqualificare e gestire il centro sportivo. Il documento presentato da Tipiesse S.p.a. di Villa d'Adda, Enpower Srl di Brescia A&T di Castiglione delle Stiviere, Partecipazioni & Gestione Srl con la copertura finanziaria di Iccrea Bancalmpresa, prevede però un “project leasing” ovvero un’operazione in cui la cordata di privati si occupa di progettazione, realizzazione, finanziamento, manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti con una gestione di vent’anni e il Comune di Lecco paga il leasing necessario al revemping.

Il progetto presentato da Torri è sembrato ai presenti convincente e si concentrerebbe solo su 41mila dei 97mila metri quadri, con una rivoluzione degli spazi. L’idea è quella di creare un ingresso che permetta di gestire meglio il flusso dell’utenza dove attualmente c’è il posteggio delle roulotte con all’esterno un ampio piazzale polifunzionale e all’interno una hall, una sala riunioni e il bar da cui si accede alle nuove strutture previste dal progetto: piscina e area fitness, palazzetto coperto e spazio funzionale. L’area del nuoto prevederebbe una vasca da 25 metri x 12,50 con sei corsie e due vasche da 10,5 per 7 metri con finalità ludiche e didattiche, oltre a una tribuna di 97 posti. L’area fitness avrebbe due sale con attrezzi da palestra e lo spazio per i corsi, con uno spogliatoio comune al nuoto. Il palazzetto sarebbe predisposto per il basket, la pallavolo e il calcetto con una tribuna da 333 posti.

Tra le novità immaginate la piscina esterna con spazio per area relax, area nuoto e area ludica e annesso parco che d’estate sarebbe riservato agli utenti della piscina e d’inverno sarebbe accessibile anche dalla pista ciclabile con la predisposizione per il percorso vita. E poi l’edificio polifunzionale di 800 metri quadrati su due piani, a disposizione delle associazioni con scopi didattici e aggregativi. Passando all’esterno è prevista la riduzione a tre campi da calcio: il campo 4 e 5 sarebbero rifatti in materiale sintetico e completati dell’impianti di illuminazione e sarebbero realizzati due campi di padel accanto all’area verde della piscina. Il tutto utilizzando strutture prefabbricate complete di pannelli fotovoltaici in circa tre anni di tempo (ipotizzando un inizio lavori nell’ottobre 2023 si potrebbe pensare all’inaugurazione nell’ottobre del 2026). La cordata non ha fatto progetti per lo stabile che attualmente ospita la piscina e il palazzetto che sarebbe semplicemente dismesso una volta pronto il nuovo impianto.


La nota dolente è quello che l’assessore Torri ha definito “il quadro economico molto oneroso”. Gli interventi descritti hanno infatti un costo di 27 milioni e “il perimetro in cui ci muoviamo è quello della locazione finanziaria”. Ovvero una forma di leasing per cui la banca anticiperebbe l’investimento che nei 20 anni di gestione l’Amministrazione comunale sarebbe chiamata a far rientrare con canone annuo di 1.460.000 euro a cui va aggiunta una maxi rata iniziale di 5 milioni e un contributo di ultimazione lavori da 2 milioni a fronte di un canone annuo corrisposto dal privato di 165mila euro. “Questa proposta ha il vantaggio di intercettare il desiderio espresso di riqualificare il Bione facendo assumere al centro una nuova veste aggregativa e di punto di riferimento per giovani e per il benessere. È chiaro che si tratta di un investimento molto molto oneroso che andrebbe a impattare sulla spesa corrente del Comune”.


Molto critico il consigliere Corrado Valsecchi di Appello per Lecco: “Che tipo di proposta è? Si tratta di un leasing o di un project financing? Per il Comune potrebbe avere delle conseguenze nefaste, se qualche società del gruppo dovesse fallire che cosa succederebbe? E poi ho delle perplessità anche sulla proposta tecnica: tre campi da calcio sono sufficienti? Il palazzetto con 333 posti è sufficiente? La gestione delle aree demaniali sulle quali si prevede di realizzare l’ingresso è stata valutata con le autorità competenti? Questo progetto così come descritto sarà pagato dalla collettività mentre l’idea iniziale del percorso era quella di sistemare la parte fredda perché quella calda sarebbe stata interessante per gli operatori”.
Il forzista Simone Brigatti si è invece detto convinto del progetto “dal punto di vista dei servizi e delle opportunità che potrebbe offrire alla città” pur con alcuni dubbi rispetto ad esempio alla struttura esistente. Più scettico sul piano economico: “Sono numeri che non stanno in piedi per il Comune di Lecco, si parla di un investimento di 27 milioni che con gli interessi diventa 37 a fronte di un affitto che nei vent’anni di gestione arriverebbe a coprire un terzo dell’interesse. Il leasing è svantaggioso, noi ci accolliamo i rischi e il privato la gestione. Dobbiamo valutare altre opzioni”.
M.V.
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