Lecco, torna 'Una città sul palcoscenico': coinvolte 8 compagnie
C’è una città che è pronta “a salire sul palcoscenico”. Prende infatti avvio nel prossimo fine settimana la 27^ Rassegna del Teatro Amatoriale Lecchese. Gli spettacoli avranno luogo presso il Cenacolo Francescano di piazza Cappuccini, nel quartiere di viale Turati. Ogni filodrammatica partecipante avrà due impegni: il sabato sera alle 21.00 e la domenica pomeriggio alle 15.30. Le compagnie partecipanti sono quest’anno otto.
Manifesto dell'edizione 2023
Nella primavera 1966 la stampa locale scriveva: “Si apre presso il Cenacolo Francescano di viale Turati la rassegna “Una città sul palcoscenico”, primo festival del teatro amatoriale lecchese. C’è il patrocinio e la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune alle cinque serate con altrettante filodrammatiche. Saranno impegnate le compagnie di San Giovanni, Olate, Maggianico, Belledo e viale Turati. Il debutto spetta a quella di San Giovanni, che porterà in scena "L’avaro" di Moliere, con la regia di Aurelio Ballerini”.
Il calendario con le otto filodrammatiche partecipanti
La stampa locale, sempre nel 1966, sottolineava che “Una città sul palcoscenico” rilanciava la tradizione teatrale amatoriale lecchese e intendeva valorizzare l’attività delle singole compagnie e il ruolo culturale svolto.
Titolo di un articolo della primavera 1996
Quest'anno, come anticipato, le realtà coinvolte sono otto; delle cinque della prima ora sono rimaste San Giovanni 1810, Belledo e viale Turati. A queste si aggiungono l’altra compagnia teatrale di San Giovanni, Calusco d’Adda, Civate, Calolzio e Malgrate. Sempre la stampa lecchese, nel commentare la rappresentazione della Juventus Nova di Belledo, nel maggio 1996 scriveva: “Si tratta di un festival che raccoglie ogni sabato un successo incoraggiante per poter programmare la seconda edizione... La filodrammatica è nata nel 1947 presso l’oratorio parrocchiale di Belledo. Quando la Juventus Nova, nel 1947, si formava, il quartiere era ancora un grappolo di case oltre il Bione, stretto intorno alla parrocchiale. I primi appassionati si trovavano per le prove nelle fredde sere invernali, non sul palco ma nella saletta della canonica dell’allora parroco don Luigi Vailati”.
Articolo sulla Juventus Nova del 18 maggio 1996
A.B.