Lecco: la memoria della Shoah in un gioco e... un 'abito', premiati i ragazzi dell'Ist. Bertacchi
Uno strumento per allenare, vedere, ascoltare e... indossare la memoria: si chiama "Memory wearing" ed è il frutto di un interessante progetto a cura degli alunni di quinta dell'Istituto Bertacchi di Lecco (nelle due classi del Liceo delle Scienze Umane e dell'Economico Sociale) che è valso loro la vittoria del concorso nazionale "I giovani ricordano la Shoah", giunto alla sua 21^ edizione.
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Tutto è iniziato lo scorso 16 ottobre, quando i ragazzi del primo indirizzo citato hanno visitato il Museo della Shoah di Roma con la sua mostra permanente "Dall'Italia ad Auschwitz", conoscendo da vicino le storie di bambini sopravvissuti e sfuggiti alla deportazione o alla morte, ma anche barbaramente uccisi dai nazisti.
A colpirli particolarmente è stata la vicenda di Attilio Lattes, la cui esistenza è stata segnata dalle leggi razziali e dalle persecuzioni anti ebraiche: l'ascolto della sua testimonianza diretta e la successiva lettura del suo libro intitolato "Il bambino nascosto a Roma" hanno quindi spinto gli alunni lecchesi ad approfondire la conoscenza di altre storie analoghe, coinvolgendo anche i compagni del Liceo Economico Sociale con cui negli scorsi anni avevano già realizzato il sito "ShoAhrte".
Gli studenti in un frame del video
Il pensiero, con l'obiettivo di tramandare il ricordo di quanto accaduto quasi un secolo fa, è andato proprio ai più piccoli, ai bambini di oggi che avranno il compito di far sì che quella triste pagina di Storia non si ripeta più. E quale strumento migliore per raggiungere lo scopo se non un Memory, il gioco tanto semplice quanto popolare anche tra gli adulti? I ragazzi dell'Istituto Bertacchi hanno quindi selezionato alcuni racconti particolarmente significativi, in quanto portatori di un messaggio di speranza, per poi riassumerli all'interno di presentazioni multimediali "legate" ad altrettanti QR Code collocati sulle tessere del Memory; a corredo dei contenuti incentrati sull'esperienza del singolo testimone anche la spiegazione del contesto storico e alcune riflessioni a cura degli alunni stessi.
E per gli adulti? L'ispirazione, in questo caso, è arrivata da Edith Bruck, scrittrice e regista di origini ungheresi ma romana d'adozione, sopravvissuta all'Olocausto: ripercorrendo le tracce della sua opera, gli studenti hanno dato vita a un progetto che porterà alla realizzazione di un capo di abbigliamento - da qui il concetto di "indossare la memoria" - ma anche alla produzione di un brano rap (che resta solo da incidere), una poesia e un video (per scoprirli CLICCA QUI).