Massimo Tavola
Tutti lo vogliano, chissà chi se lo piglia. Massimo Tavola, professore alla Manzoni, già "vice" di Cesare Valsecchi, unico sindaco di sinistra a interrompere la tradizione leghista calolziese, è al centro del gossip politico del momento. O meglio, lo è ormai da settimane. Pur sottotraccia, infatti, chiaramente qualcosa si sta muovendo in vista della chiamata alle urne della prossima primavera, preceduta tra poco più di un mese dalle "regionali", ulteriore occasione, all'interno degli schieramenti ed in modo particolare tra le file del centrodestra, per "pesare" le influenza dei singoli partiti, da far poi "pesare" in sede di definizione delle liste. Perché se "ogni elezione è a sé" e "non si possono paragonare le politiche alle comunali", è indubbio che il boom di preferenze accordate anche a Calolzio soltanto a settembre al movimento guidato da Giorgia Meloni, qualche ripercussione negli equilibri locali potrebbe averlo. Del resto, lo stesso Fabio Pio Mastroberardino, consigliere in città, coordinatore (fino a qualche giorno fa) provinciale di Fratelli d'Italia e ora in corsa (a due, con Giacomo Zamperini) per un posto in Regione, lo aveva detto "a caldo",
commentando il sorpasso della Fiamma sul Carroccio: "Anche a Calolzio abbiamo effettivamente staccato di un po' la Lega. In questi anni abbiamo lavorato benissimo come coalizione, l'intento è chiaramente quello di proseguire. Ma posso anche dire che i tempi sono maturi per avere un po' più di spazi. Se cinque anni fa siamo entrati in consiglio comunale con un eletto (io), senza assessori, ora negli accordi ritengo dovranno esserci riconosciuti maggiori spazi". Un messaggio chiaro. Come è chiaro altresì che a livello “di paese” la differenza la fanno le persone e, come fu per la Lega nel momento della sua esplosione in termine di consensi, anche Fratelli d'Italia, non solo a Calolzio, è alle prese con la strutturazione del partito, imbarcando nomi da spendere (magari in aggiunta a quello del
tesserato che già a aprile aveva messo in circolo i propri santini elettorali)
E qui si torna a Tavola, proposto, parrebbe, addirittura come candidato sindaco (non è chiaro se in alternativa a Marco Ghezzi, lanciato dalla Lega per il secondo mandato o addirittura in contrapposizione al primo cittadino uscente).
Ma come, si starà chiedendo qualcuno, non era – come ricordato sopra – il vice di Valsecchi? “Non sono di sinistra”, la risposta che lo stesso avrebbe dato anche a chi ha prova a sondare il terreno, pensando magari di ri-arruolarlo in quella che oggi è l'opposizione.
"Sono lusingato da tutti questi "corteggiamenti", evidentemente la mia esperienza ha lasciato un segno” ci ha risposto il diretto interessato, sentito ormai qualche giorno fa. “Devo però sentirmi convinto al 100% di un progetto per decidere di sposarlo, candidarmi sindaco in una città come Calolzio non è uno scherzo, richiede impegno e forte determinazione", la chiosa, precisando altresì di essere già gravato da impegni lavorativi che aumenteranno vista la nuova docenza che gli è stata proposta, a Bergamo, dopo aver recentemente
conseguito una seconda laurea.