L’ASST Lecco diventa sede della cattedra e della Scuola di Specializzazione di Medicina e Cure Palliative dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca
Gianlorenzo Scaccabarozzi
A Gianlorenzo Scaccabarozzi, già Direttore del Dipartimento Fragilità – Rete Locale Cure Palliative dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale lecchese, la nomina di Professore Straordinario per la direzione, responsabilità e gestione del “Progetto speciale di medicina e cure palliative – finalizzato alla integrazione delle attività assistenziali, didattiche e di ricerca” che nasce e si avvale del supporto offerto da Fondazione Floriani.
La scelta della nuova sede presso l’ASST di Lecco è dovuta alla considerevole attività svolta nell’ambito del Dipartimento della Fragilità e dello sviluppo, nel corso degli anni, delle Reti Locali di Cure Palliative, della Terapia del dolore e dei Servizi di continuità clinica ed assistenziale a lungo termine.
La capacità di rispondere ai bisogni dei malati attraverso un approccio multiprofessionale, il forte investimento tecnologico e l’attenzione costante all’umanizzazione dei processi di cura fanno del DIFRA un modello all’avanguardia, capace di rispondere alla crescente domanda generata dalle transizioni epidemiologiche, demografiche e sociali in atto nei Paesi Occidentali. Le caratteristiche di eccellenza clinica, integrazione sistematica delle attività di cura e di ricerca, insieme alla capacità di innovare l’organizzazione ponendo malato e famigliari al centro del sistema di cure hanno portato il DIFRA, guidato dal Professor Gianlorenzo Scaccabarozzi, ad essere punto di riferimento a livello regionale e nazionale anche nell’innovazione delle politiche e della normativa sanitaria e sociosanitaria.
L’introduzione della disciplina di Medicina e Cure Palliative nei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia e di altre professioni sanitarie, nelle Scuole di Specializzazione, nei Master Universitari e attraverso la nuova Scuola di Specializzazione in Medicina e Cure Palliative risponde contemporaneamente a due esigenze. Da un lato, contribuisce a colmare il vuoto formativo nella cultura scientifico-professionale di tutti i professionisti che, a diverso titolo, concorrono alla cura dei pazienti fragili che si trovano in condizioni di cronicità complessa e avanzata e dei loro familiari. Dall’altro lato, pone le basi per lo sviluppo di servizi di cura nel contesto delle Reti Locali di Cure Palliative in ambiti attualmente privi di un’offerta pubblica strutturata di cure palliative, sia a livello ospedaliero che territoriale.
“Le Cure Palliative per questi malati richiedono approcci multiprofessionali e interdisciplinari e un’attenzione costante non solo rivolta ai bisogni fisici, ma anche psicologici e sociali dei malati e dei loro familiari, concretizzandosi in una relazione di cura capace di favorire la condivisione del Piano Assistenziale Individuale (PAI)” spiega Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco. “Si delinea così un nuovo paradigma di cura, capace di garantire una risposta positiva a questi nuovi bisogni, agendo in modo coordinato e integrato, assicurando la necessaria continuità assistenziale tra professionisti e tra setting di cura.
È per me un grande onore oggi dare inizio a questo nuovo progetto accademico con l’istituzione qui a Lecco della cattedra e della Scuola di Specializzazione in Medicina e Cure Palliative che porterà studenti specializzandi e si inserisce sulla concretezza di una delle più importanti reti di Cure Palliative della Lombardia che comprende anche, come ultima attività, un hospice intraospedaliero.
È un grande riconoscimento che l’Università degli Studi di Milano-Bicocca rivolge al lavoro del DIFRA, della Rete Cure Palliative e dell’ASST di Lecco al servizio di tutto il territorio della provincia lecchese e dell’ATS Brianza”.
“L’insegnamento della Medicina e Cure palliative si inserisce in un contesto di clinical governance in grado di pianificare anticipatamente le cure e l’assistenza nel rispetto della proporzionalità ed appropriatezza dei trattamenti” aggiunge Gianlorenzo Scaccabarozzi. “Le buone pratiche cliniche e la letteratura scientifica, focalizzata sui malati cronici affetti al contempo da più patologie, i cosiddetti malati multimorbidi, documentano che una maggior diffusione dei servizi di Cure Palliative consente di migliorare la qualità di vita delle persone malate, riducendo la sofferenza legata ai sintomi, l’intensività inappropriata, la durata media dei ricoveri in ospedale e gli accessi impropri ai servizi di emergenza. L’attuale organizzazione dei servizi è invece orientata principalmente verso altre tipologie di malati: gli studi infatti dimostrano che i malati con malattie cronico-degenerative in fase avanzata e fragilità hanno sistematicamente meno probabilità di accedere a queste cure rispetto alle persone con cancro avanzato. La corretta e precoce identificazione dei bisogni di cure palliative, la continuità delle cure, la pianificazione anticipata delle stesse e la presa in carico attraverso percorsi integrati e multidisciplinari dovrebbero invece essere garantite anche a malati con patologie cronico-degenerative in fase avanzata in una prospettiva di integrazione e complementarità alle terapie attive.
Laddove implementate secondo modelli efficaci ed efficienti, le Cure Palliative hanno dimostrato di apportare al sistema sanitario, nel suo complesso, miglioramenti in termini di sostenibilità; è infatti dimostrato come le Reti di Cure Palliative consentano di ottenere una riduzione dei costi, non solo in termini di sofferenza inutile.
Il progetto speciale, potendo contare sull’esperienza pluridecennale del DIFRA, ha l’ambizione di contaminare il sapere in ambito professionale ed accademico, produrre evidenza scientifica e rafforzare la presenza delle Cure Palliative nei contesti ospedalieri e territoriali, laddove queste sono già strutturate, ma al contempo di favorire una loro introduzione nelle realtà che, pur prendendosi cura dei malati fragili o preparando i professionisti della salute, oggi ne sono prive. La forte sinergia con il sapere espresso dalla Geriatria, tanto in ambito accademico quanto in ambito assistenziale e di ricerca, rappresenta un valore aggiunto di questo progetto, prezioso per superare la visione classica e riduzionistica delle Cure Palliative, che tende ancora a considerarle come appropriate solo agli ultimi giorni di vita delle persone sofferenti.”
Francesca Floriani, Presidente Fondazione Floriani, aggunge: “L’istituzione della Cattedra in Medicina e Cure Palliative presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, con sede a Lecco, è un importante risultato per i cittadini, per i professionisti della salute e per tutte le realtà che, come Fondazione Floriani, si occupano con spirito filantropico dei malati inguaribili e delle loro famiglie. Il progetto affidato al Professor Gianlorenzo Scaccabarozzi, uno dei maggiori esperti in questa disciplina e da anni nostro riferimento scientifico, ha l’ambizione di unire tre delle componenti che caratterizzano la mission di Fondazione Floriani: Assistenza, Formazione e Ricerca. La scelta di incardinare la cattedra presso l’ASST di Lecco, un territorio a cui siamo particolarmente legati, testimonia la grande fiducia riposta nelle attività del Dipartimento della Fragilità, tra i primi in Italia e in Europa ad aver intuito l’importanza di aprire le cure palliative anche al mondo dei malati non oncologici”.
“Da diverso tempo il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi Milano-Bicocca voleva investire e crescere anche nell'ambito delle Cure Palliative” sottolinea il Diretore Pietro Invernizzi. “È stato quindi immediato e semplice interagire con una realtà così consolidata e riconosciuta come quella di Lecco e con una fondazione sempre attenta come è la Fondazione Floriani. Ci attende, ora, un importante lavoro di inclusione e integrazione di queste tematiche nei nostri corsi prelaurea ed anche in ambiti ospedalieri e territoriali dove Bicocca è presente”.