I movieri delle Istituzioni
Cara Leccoonline
Indubbiamente una montagna che si sgretola e rovinosamente blocca totalmente una strada importante per il collegamento del territorio come è la nuova Lecco-Ballabio non è una questione secondaria nella gestione del traffico e nemmeno di facile soluzione.
Questo è un elemento che non sì può non tenere nell'abaco della realtà.
L'alternativa della vecchia Lecco-Ballabio che entra come una lama nel cuore dei quartieri alti di Lecco è sempre stata una strada difficoltosa, lunga, a curve, stretta tra muri, garage, edifici e pianerottoli.
Ma proprio per questo pensare di spostare il traffico dalla strada bloccata a questo budello come se nulla fosse, solo gestendolo con un senso alternato è da follia e come le guerre, le decidono chi non le subisce.
Oggi Lecco, alta e non solo, è la tangenziale est di Milano negli orari di punta e non c'è nemmeno il baracchino delle angurie
Il Sindaco che parla della scelta del flusso alternato come di qualche possibile ingorgo problematico, evidentemente così per buttarla un po' in vacca; il Prefetto che evidentemente nel suo abaco personale ha ritenuto che autorizzare i camion a fare una strada di chilometri e 4 metri di larghezza all'ora dei pendolari e soprattutto delle scuole al posto di posticiparne il transito a fasce orarie fosse un modo saggio per dirigere i flussi, dimostrando poca dimestichezza con la fisica: se i flussi sono fermi non sono flussi.
Ovviamente non ci salverà il car pooling ma è evidente che la politica e le Istituzioni non sanno fare di conto e ci stanno uccidendo.
Se poi pensiamo che per tirare su un ponte a Annone di 40 metri ci hanno impiegato più di due anni la locomotiva Lombardia è ferma anch'essa nella terra di nessuno.
Con i movieri delle Istituzioni che, con evidenza, non san far di conto perché se i flussi sono fermi non sono flussi
Indubbiamente una montagna che si sgretola e rovinosamente blocca totalmente una strada importante per il collegamento del territorio come è la nuova Lecco-Ballabio non è una questione secondaria nella gestione del traffico e nemmeno di facile soluzione.
Questo è un elemento che non sì può non tenere nell'abaco della realtà.
L'alternativa della vecchia Lecco-Ballabio che entra come una lama nel cuore dei quartieri alti di Lecco è sempre stata una strada difficoltosa, lunga, a curve, stretta tra muri, garage, edifici e pianerottoli.
Ma proprio per questo pensare di spostare il traffico dalla strada bloccata a questo budello come se nulla fosse, solo gestendolo con un senso alternato è da follia e come le guerre, le decidono chi non le subisce.
Oggi Lecco, alta e non solo, è la tangenziale est di Milano negli orari di punta e non c'è nemmeno il baracchino delle angurie
Il Sindaco che parla della scelta del flusso alternato come di qualche possibile ingorgo problematico, evidentemente così per buttarla un po' in vacca; il Prefetto che evidentemente nel suo abaco personale ha ritenuto che autorizzare i camion a fare una strada di chilometri e 4 metri di larghezza all'ora dei pendolari e soprattutto delle scuole al posto di posticiparne il transito a fasce orarie fosse un modo saggio per dirigere i flussi, dimostrando poca dimestichezza con la fisica: se i flussi sono fermi non sono flussi.
Ovviamente non ci salverà il car pooling ma è evidente che la politica e le Istituzioni non sanno fare di conto e ci stanno uccidendo.
Se poi pensiamo che per tirare su un ponte a Annone di 40 metri ci hanno impiegato più di due anni la locomotiva Lombardia è ferma anch'essa nella terra di nessuno.
Con i movieri delle Istituzioni che, con evidenza, non san far di conto perché se i flussi sono fermi non sono flussi
Paolo Trezzi