Maxi operazione antidroga dei Carabinieri: interessata anche la provincia di Lecco

La lotta per spartirsi gli spazi era particolarmente cruenta, i campi di mais, i boschi golenali del Po erano luoghi da proteggere a qualunque costo e ogni “sgarro” veniva punito duramente.



Ha interessato anche la provincia di Lecco la maxi operazione antidroga che, nella mattinata di oggi, 14 dicembre, ha portato i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Cremona a eseguire una misura cautelare emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari di Cremona, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 14 cittadini nordafricani, tutti con precedenti penali e di polizia a carico e due dei quali già reclusi.


Le cessioni di droga documentate dai Carabinieri nel corso dell'indagine


In particolare, uno dei "ricercati" risultava domiciliato a Monte Marenzo, motivo del coinvolgimento delle divise nostrane: dal Comune della Val San Martino però, lo straniero si era già spostato, venendo intercettato e bloccato dai militari in provincia di Treviso. E' stata la Polstrada, già ieri, a fermare invece, un altro indagato in terra lecchese: una pattuglia, nell'ambito di normali controlli, ha "palettato" l'auto su cui viaggiava uno dei destinatari dell'ordianza di custodia cautelare firmata dal GIP cremonese. E' successo a Oggiono, lungo la sp51. Il nome del soggetto, già inserito in banca dati, ha fatto scattare prima un alert, poi le manette ai polsi del giovanotto, consegnato poi dalla Polizia ai Carabinieri.



In qualche modo "nostri", dunque 2 dei 6 indagati individuati e arrestati: sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni aggravate e rapina aggravata. Altri otto soggetti sono in corso di localizzazione perché senza fissa dimora o perché nel frattempo rientrati nel Paese di origine. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Cremona hanno già attivato le procedure di ricerca anche all’estero.
Nel complesso l’attività di indagine ha permesso di identificare e di indagare in stato di libertà anche altre 27 persone dedite allo spaccio, tutte nordafricane, nonché di segnalare all’autorità amministrativa 70 acquirenti.

L’indagine, battezzata chiamata “Maishish”, (dalla crasi delle parole mais – i campi luogo abituale di spaccio - e hashish, la sostanza più venduta) costituisce l’esito di un articolato percorso investigativo condotto del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Cremona che ha consentito di verificare la perdurante operatività, nel 2021 e nei primi mesi del 2022, di gruppi di spacciatori nelle campagne e nelle aree boschive della provincia e di acquisire un grave quadro indiziario condiviso dal GIP nella sua ordinanza restrittiva.
L'attività ha preso avvio a seguito di una violenta aggressione avvenuta il 4 maggio 2021 nelle campagne di Ferie di San Bassano e Crotta d’Adda (nel cremonese) quando un cittadino straniero era rimasto vittima di violente percosse e di rapina compiuti da una decina di connazionali per motivi inerenti il controllo del traffico di sostanze stupefacenti. Quel giorno i militari erano stati informati della presenza di un uomo ferito nei pressi di una cascina.



Quest'ultimo era stato trovato dopo una battuta di ricerca tra la vegetazione lungo la sponda del fiume Adda in fin di vita dopo essere stato ferito con un martello e con pugni su varie parti del corpo riportando la frattura di un arto, ferite varie e un trauma cranico. Gli aggressori si erano anche impossessati del suo telefono cellulare e del suo portafoglio.



La sera del 20 giugno 2021, a Crotta d’Adda, un cittadino straniero, dopo essere stato minacciato con una pistola e con un coltello da alcuni connazionali, aveva cercato la salvezza gettandosi da un ponte. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti,  dopo aver venduto cocaina ed eroina per quattro giorni consecutivi, alla richiesta di tornare alla base della banda a Milano, il giovanotto era stato accusato di voler derubare i "colleghi".



Il 16 ottobre 2021 altri due cittadini stranieri erano stati vittime di violente percosse e rapine da parte di alcuni connazionali nei comuni di Spinadesco e di Crotta d’Adda. Anche queste aggressioni trovavano il loro movente - secondo quanto emerso nell'ambito delle indagini - in questioni legate al fiorente traffico illecito di stupefacenti in quelle località. Quel giorno una donna di Grumello Cremonese aveva trovato un uomo accasciato a terra davanti alla porta della sua abitazione, che chiedeva aiuto dopo essere stato sequestrato e picchiato da "amici", ed essere riuscito a scappare da una cascina abbandonata.



L’uomo, nella circostanza, aveva riferito ai militari, subito accorsi, che all’interno dello stesso stabile in località Fornace di Grumello si trovava un altro connazionale ferito nel pestaggio, poi effettivamente trovato. La ricostruzione dell'accaduto ha consentito di verificare che i due erano stati accusati di aver rubato una parte dello stupefacente ai loro "datori di lavoro” e per questo motivo erano stati “puniti” e derubati di telefono, soldi e documenti. Entrambi erano stati colpiti con pugni, calci, bastonate, addirittura con un crick da autovettura, e avevano ferite da arma da taglio al volto e al corpo, rottura delle ossa nasali e dello zigomo. Uno di loro ha riportato anche un ematoma subdurale.



Le indagini conseguenti ai tre fatti, che hanno comportato impegnativi sforzi di mimetizzazione e infiltrazione nelle campagne per monitorare le zone di spaccio al fine di riprendere le continue cessioni ai clienti, hanno consentito di delineare con precisione l’esistenza di due gruppi, composti da soggetti nordafricani, dediti allo spaccio di droga nelle zone campestri della provincia di Cremona e in conflitto tra loro per assicurarsi il controllo delle attività, nonché di individuare uno degli autori delle tre aggressioni a scopo di rapina aggravata dall’uso di armi. Quest’ultimo, un 34enne, era il capo di uno dei gruppi, personaggio di indole spiccatamente violenta, pronto a risolvere i problemi all’interno del suo gruppo e nei confronti di quello avversario con metodi brutali e drastici.



L’attività di indagine è proseguita per mesi attraverso l’identificazione di numerosi soggetti acquirenti di stupefacenti facendo emergere un quadro di continue cessioni di dosi di sostanze stupefacenti di vario tipo in diverse località rurali della provincia cremonese.
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