'Opere Sante' per il 4° Capolavoro per Lecco: il San Nicolò di Beato Angelico luce del Natale '22
“Penso che, come cristiani, abbiamo il compito di spiegare cosa è il Natale”. Monsignor Davide Milani lo farà indubbiamente dal pulpito della basilica ma anche in un altro tempio cittadino, quello della cultura e dell'arte. Inaugurata questa sera a Palazzo delle Paure Opere Sante – La vita di San Nicolò raccontata da Beato Angelico, quarta edizione di Capolavoro per Lecco, l'iniziativa proposta dalla Comunità Pastorale Madonna del Rosario attraverso l'omonima Associazione Culturale appositamente costituita con il supporto ed il sostegno di una lunga serie di Enti e realtà – anche imprenditoriali – del territorio e non solo, annoverando, per questa specifica occasione, anche i Musei Vaticani.
Il Messale, con riflessi nel vetro i due quadri (e il profilo di una dai tanti ragazzi coinvolti nell'iniziativa)
In mostra infatti - all'esito di un percorso di avvicinamento, affrontabile solo a piccoli gruppetti accompagnati dai ragazzi delle scuole cittadini appositamente formati per fare da guide ai visitatori – due piccoli quadri solitamente ammirabili alla Pinacoteca Vaticana che, come sottolineato da Fabrizio Biferali dei Musei stessi, ha la fortuna di possedere più opere di Beato Angelico, artista che “nelle nostre collezioni ha grande importanza”. Si tratta – come già anticipato – di due scomparti della predella del Polittico Guidalotti, realizzato in origine per l'altare della cappella di San Nicola nella Basilica di San Domenico a Perugia, raffiguranti più scene della vita del patrono della città, “uno dei più grandi santi della cristianità”, come lo ha definito il prevosto, ricordando come il vescovo di Mira – che a Lecco prende il nome di Nicolò – diventi per l'appunto “santo” compiendo opere per il popolo. “E' uno dei primissimi santi sociali”, fa dunque parte – insieme per esempio a don Luigi Monza o a San Girolamo Emiliani, per citare due personalità del nostro territorio – di quei “santi che con il loro lavoro hanno saputo stare dalla parte dei più deboli, con le loro opere; le opere diventano motivo di santità” ha aggiunto monsignor Milani, spiegando così anche il titolo dato all'edizione 2022 di Capolavoro per Lecco, che ha portato in città – in prestito dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano - anche il prezioso Messale Gerli 54, magistralmente miniato sempre da Giovanni da Fiesole, al secolo Guido Di Pietro, divenuto Beato Angelico in quanto elevato agli onori degli altari avendo ricercando il mistero di Dio, “attraverso il suo lavoro, le sue opere, l'esercizio quotidiano della sua arte”.
Don Davide Milani
Da qui, sempre commentando lo slogan dell'iniziativa, un primo messaggio lasciato da don Davide al suo pubblico, prima ancora di accedere alle opere in esposizione: “parlare di santità è fuori moda, richiama ai santini che qualche nonna ci ha messo in tasca. Ma è qualcosa di offerto a tutti, è un dono. Ed è anche una virtù civile”.
Piena la sala per l'ideale taglio del nastro. Tra gli invitati anche tutti i rappresentanti delle realtà che patrocinano la mostra e dunque Mauro Piazza (per Regione Lombardia), Enrico Rossi (Fondazione Cariplo), Lorenzo Riva (Camera di Commercio Como-Lecco), Maria Grazia Nasazzi (Fondazione Comunitaria del Lecchese) e Alessandra Hofmann (Provincia). Al microfono anche Manuela Grecchi, prorettore del Polo di Lecco del Politecnico di Milano che, come già lo scorso anno, ha accettato e vinto la sfida di rendere – attraverso la tecnologia – le opere “visibili” anche a chi non può vedere.
Una delle sale di "preparazione", per scoprire i dettagli delle opere in mostra
A noi dei finanziatori, parola poi al delegato del Mollificio Sant'Ambrogio, main sponsor di un'iniziativa “corale”, di un appuntamento che incarna il fare sistema, come sottolineato dal sindaco Mauro Gattinoni nel portare il proprio saluto affiancato dal suo vice Simona Piazza (che a sua volta ha parlato di una promozione plurale e condivisa di ciò che di culturale la città ha da offrire). “Se fuori abbiamo le luci di Natale, dentro abbiamo la luce” ha altresì aggiunto il primo cittadino, rifacendosi alle parole del prevosto e dunque a quel bisogno di ribadire – in un mondo sempre più multiculturale e “aperto” - il significato più vero e profondo di quell'evento che ogni anno rischia di essere associato solo a regali e feste. All'effimero anziché all'essenziale.
Opere Sante – La vita di San Nicolò raccontata da Beato Angelico sarà visitabile fino al 4 marzo. Non mancheranno momenti di approfondimento, come la conferenza prevista per sabato alle 17 con il curatore Gerardo De Simone.
A.M.