Lecco: grande festa a Villa Aldè per i 30 anni del centro ''don Isidoro Meschi''
Grande festa questa mattina a Villa Aldè per i 30 anni del centro “don Isidoro Meschi”, un’istituzione nel mondo del terzo settore lecchese impegnata nell’accogliere uomini e donne che convivono con l’Hiv. Ospiti, volontari e operatori della cooperativa “L’Arcobaleno”, guidati dalla coordinatrice Marta Bonacina, hanno lavorato a lungo per sistemare il meraviglioso giardino in cui è immersa l’ex casa del clero e preparare le sale interne. Sale che oggi, in occasione della celebrazione eucaristica che ha dato il via alla mattinata, si sono riempite di tanti illustri personaggi afferenti al mondo di Caritas Ambrosiana, l’ente che ha aperto il centro nel novembre 1992 e lo ha affidato alla cooperativa attiva nel lecchese dal 1999.
Luciano Gualzetti
Monsignor Angelo Bazzarri
Elena Castelnuovo
“Non fu semplicemente una questione di vicinanza alle persone in difficoltà. Si era intuito che lì si giocava una partita importante sul tema dell’accoglienza, della solidarietà e del superamento dei pregiudizi. Queste dinamiche sono sempre in agguato, allora sui malati di AIDS, oggi sui profughi o sui poveri. Bisogna lavorarci sopra in termini culturali” ha sottolineato Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana. “Inizialmente il centro aveva sede a Nibionno. Oggi ci troviamo qui, nell’ex casa del clero dove la diocesi accoglieva i preti. Colgo l’occasione per ringraziare l’arcivescovo Delpini che ha voluto mettere la struttura a disposizione del centro Meschi”.
Liliana Iarca
Serena Capitanio
Don Mario Proserpio
Oltre all’allora sindaco di Nibionno Angelo Negri, presente tra il pubblico, nell’apertura del centro giocò un ruolo fondamentale monsignor Angelo Bazzarri, allora direttore di Caritas. È stato proprio il sacerdote a celebrare la messa assieme a don Mario Proserpio, da sempre prete di riferimento del centro. “Questo mattinata vuole essere una rimpatriata, un ritorno in famiglia. Voi siete in continuatori di un’intuizione che è stata vestita di concretezza, ovvero del nostro tentativo di dare delle risposte ai bisogni della società” ha esordito il monsignore durante l’omelia.Renato Ferrario
Marta Bonacina
In effetti, tra i presenti si potevano scorgere profili che svolsero un ruolo fondamentale nei primi anni di vita del centro, come l’allora responsabile zonale di Caritas Virginio Brivio, storici esponenti del terzo settore lecchese, come suor Angelica, e importanti membri di Caritas, come Laura Rancillo, referente per la sezione AIDS. Anche Mauro Gattinoni, attuale sindaco di Lecco, ci ha tenuto ad essere presente. Una vera e propria rimpatria, animata oltre che dal coro anche dalle operatrici che si sono gentilmente offerte di leggere le letture, ovvero Liliana Iarca e Elena Castelnuovo, due oss, e Serena Capitanio, un’educatrice che lavora al Don Meschi da ben undici anni. “Voi aiutate le persone che hanno bisogno di supporto non solo con le vostre competenze ma anche con una passione e una dedizione che si trova raramente” ha proseguito monsignor Angelo Bazzarri. “Quello che state facendo ora è l’accompagnamento fraterno, stare al fianco. Questa sensibilità non è dettata solo dalla carità evangelica ma anche dalla solidarietà, costitutiva di ciascuno indipendentemente dalla fede”.Se tra il pubblico era presente anche Giovanni Lucchini, oggi a capo del consorzio Farsi Prossimo ma in passato presidente de “L’arcobaleno”. E’ stato Renato Ferrario, colui che attualmente ricopre proprio quest’ultimo ruolo, a prendere la parola una volta terminata la messa. “Ringrazio monsignor Bazzarri per aver ricordato il passato e per averci spronato verso il futuro. Ringrazio di cuore tutti i miei operatori perché hanno fatto un grande lavoro. Ora possiamo inaugurare questo meraviglioso murales” ha sottolineato con forza.La celebrazione eucaristica, infatti, si è svolta in una sala con le pareti completamente decorate. Si tratta de “il giardino dell’accoglienza”, un murales realizzato da ospiti e operatori nell’ambito di un progetto coordinato da Eleonora Greppi. La maestra d’arte che da tempo collabora con la struttura è responsabile anche di un’altra iniziativa di natura artistica, questa volta destinata all’intera comunità. È stata Marta Bonacina a svelare di cosa si tratta prima del buffet con cui si è conclusa la mattinata. “Ringrazio gli ospiti per la loro partecipazione, nonché i volontari e gli operatori che hanno lavorato per preparare questa mattinata. Colgo l’occasione per ricordare che dal 2 dicembre fino all’8 gennaio alla torre Viscontea di Lecco si terrà la mostra fotografica “uno scatto in avanti” realizzata dagli ospiti dell’area salute mentale nell’ambito di un laboratorio di fotografia”.
A.Bes.