Lecco: aperto il cantiere per interrare le doppie tubazioni del teleriscaldamento. Dalla fornitura è escluso l’ospedale

Sono cominciati anche a Lecco gli scavi per l’interramento delle doppie tubazioni del Teleriscaldamento. Il primo cantiere era stato aperto poco più di un mese fa a Valmadrera, dove la fonte di calore sarà l’inceneritore di Silea. Ora tocca al capoluogo di Provincia.

Edoardo Zanardelli, Giovanni Chighine, Maurizio Crippa, Fabio Fidanza, Mauro Gattinoni, Flavio Polano, Antonio Rusconi, Pietro D'Alema

I primi transennamenti a Lecco sono stati effettuati già ieri, lunedì 21 novembre, mentre oggi è stato fissato l’appuntamento con la stampa. Sotto la pioggia la foto di rito in via del Roccolo, poi lo spostamento all’aula magna delle vicine scuole per rendere più agevole l’incontro. A fare gli onori di casa con estremo orgoglio il sindaco Mauro Gattinoni: “È una data da segnare nella storia della città. È una nuova infrastruttura mai esistita a Lecco e il suo avvento ricorda quello della corrente elettrica e del gas. È stata una gestazione lunga, ma ora partiamo nei tempi corretti e già questo è un risultato”. 

Altro tema toccato dal primo cittadino è l’apporto di calore che sarà fornito dal polo industriale del Caleotto, dal 2015 controllato dal Gruppo Feralpi. “I lecchesi sono affezionati alla storica ferriera. Recuperare i cascami termici altrimenti dissipati è già un vantaggio. Salutiamo con simpatia il fatto che il Caleotto, oltre a creare lavoro, ora diventa la stufa della città. Il Teleriscaldamento è un progetto che guarda al futuro”.

Dall’altra sponda, Edoardo Zanardelli di Feralpi ha confermato la bontà della scelta di essere coinvolti nel progetto di Teleriscaldamento: “Da quando siamo arrivati nel 2015 abbiamo constatato con stupore il forte affetto che lega i cittadini al Caleotto, che del resto ha una storia ultracentenaria. L’essere parte della rete di Teleriscaldamento rafforza il rapporto sinergico che è incredibile in questo territorio”. Zanardelli ha poi assicurato che i lavori di connessione alla rete non impatterà sulla produzione industriale. Con una attenta pianificazione verranno sfruttati gli ordinari periodi di fermo per manutenzione. Una volta a regime il Caleotto fornirà 10 gigawattora.

Il cantiere lecchese parte appunto da via del Roccolo dove saranno scavati 130 metri. Già nel periodo natalizio si dovrebbe procedere in via Grandi. Le festività dovrebbero essere impiegate per i lavori nei punti vicini ai plessi scolastici, per creare meno disagi a studenti e famiglie. Poi si scenderà su via Belfiore. Si procederà passo dopo passo per arrivare alla fine (2025/2026) a connettere i due macro poli di Lecco e Valmadrera in corrispondenza del ponte. Già nella stagione termica 2023/2024 potranno essere allacciate le prime utenze per riscaldare 20 mila abitanti oltre ad Enti locali e strutture pubbliche.

Grande soddisfazione anche da parte di Maurizio Crippa, presidente di Acinque Energy Greenway, la newco creata apposta per la realizzazione e gestione del Teleriscaldamento lecchese, partecipata al 70% da Acinque Tecnologie (ex Varese Risorse) e al 30% da Silea. “Il sistema Lecco batte un altro colpo. È il frutto della volontà di soggetti diversi con interessi convergenti ma non scontati. Quello di oggi è un fatto da mettere nel calendario delle cose importanti di cui Lecco è stata capace” ha commentato Crippa. Il presidente di Acinque Energy Greenway ha aggiunto: “Le comunità locali potranno fare affidamento su un sistema efficiente e sicuro e contribuire in modo concreto al miglioramento dell’ambiente, riducendo le emissioni ed efficientando i consumi”.

Maurizio Crippa

Un concetto evocato anche da Fabio Fidanza, project manager Acinque energy greenway. “Il concetto di consumatore sarà sempre più sostituito da quello di prosumer, per cui un soggetto è sia consumatore che produttore di energia. Il sistema di Teleriscaldamento nasce aperto a qualsiasi contributo.

L’ospedale Manzoni di Lecco non riceverà il calore della rete. Non è previsto l’allacciamento. Fidanza ha spiegato che il nosocomio è una struttura effettivamente energivora ma già autonoma dal punto di vista della fornitura di calore. Piuttosto potrebbe essere in futuro – ma nulla di concreto c’è al riguardo – un polo che ceda l’eccedenza di calore prodotto da immettere così in circolo nella rete di Teleriscaldamento. Abbiamo chiesto conferma circa il non allacciamento dell’utenza speciale che in passato era stata ampiamente sbandierata come uno dei principali beneficiari del Teleriscaldamento.

L’impianto era stato presentato nei vari dibattiti sul tema come un’infrastruttura in grado di rifornire un servizio pubblico essenziale, l’ospedale appunto. Di fronte alle negazioni di ciò in conferenza stampa, abbiamo fortunatamente documentate prove scritte, relazioni di Silea su cui si sono basati i voti in Assemblea dei soci.

Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni

Piccato ha risposto il sindaco Gattinoni: “Il Teleriscaldamento si giustifica in sé. Non c’è mai stato bisogno di spendere parole sull’ospedale, io non l’ho mai fatto e penso anche chi mi ha preceduto. Il Teleriscaldamento permetterà di recuperare calore e apportare benefici. Alle utenze che decideranno di entrare nella rete saranno tolte le caldaie, potendo così evitare i costi per la loro manutenzione. Sarà quindi più conveniente e banale per il gestore di un condominio. Un tema che si sta ponendo in questi giorni poi è come verrà disaccoppiato il prezzo”. Sulla questione dell’ospedale, evidentemente sentita, è intervenuto anche il presidente di Acinque energy greenway, Crippa, che ha sottolineato come da sempre l’ospedale ha avuto un altro gestore rispetto ad Acel.

Edoardo Zanardelli

E anche Giovanni Chighine, CEO di Acinque Energy Greenway, ha ribadito che l’ospedale è autonomo dal punto di vista energetico, allontanando la tesi che l’ospedale possa essere stato utilizzato per giustificare il Teleriscaldamento: “Abbiamo indagato e l’ospedale ha già assolto al fabbisogno energetico. Dire che si sia giustificato il progetto con l’inserimento dell’ospedale non è tanto vero. Sarebbe stato bello, in altri impianti di Teleriscaldamento sono inclusi gli ospedali, ma per Lecco non era possibile svilupparlo così”. Lo scambio energetico con l’ospedale potrebbe avvenire invece in senso inverso in futuro, specialmente nei periodi estivi.
M.P.
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