Lecco ricorda padre Turoldo a trent'anni dalla morte. Interverrà anche l'ex terrorista Segio
A trent’anni dalla morte, avvenuta nel 1992, Lecco ricorda la figura di padre David Maria Turoldo, il quasi eterodosso sacerdote simbolo di una feconda stagione del cattolicesimo innovatore e che con la nostra città e il nostro territorio aveva molti e profondi legami. Non a caso nel 1990 il Consiglio comunale lecchese gli tributò la cittadinanza onoraria (quella stessa che due anni prima gli era stata negata per le consuete beghe partitiche ben presenti anche nella cosiddetta prima repubblica). E basti pensare a quel che ricorda Pierfranco Mastalli che di Turoldo fu amico e “autista” di fiducia a proposito delle amare considerazioni che il prete era solito fare alla vista del monastero del Lavello di Calolziocorte che allora sembrava destinato alla rovina prima che ci mettesse mano l’amministrazione provinciale lecchese, guidata da Mario Anghileri e che vedeva assessori lo stesso Mastalli e soprattutto Elena Gandolfi Negrini che in nome di Turoldo promosse la ristrutturazione del complesso, grazie a un progetto europeo che coinvolgeva anche monasteri in Germania e Austria.
Se ne è accennato anche alla conferenza stampa, tenutasi questa mattina a Palazzo delle paure, convocata proprio per presentare le iniziative in memoria di quel prete irruento e dalla voce potente che affidava il proprio messaggio anche alla poesia. E non a caso, il sindaco Mauro Gattinoni ha voluto soffermarsi sul concetto di “parola” quale sintesi della vita di Turoldo, ricordandone appunto l’impegno poetico, civile e religioso.Oltre a Mastalli e al sindaco Gattinoni, all’incontro erano presenti anche Ezio Lanfranconi ed Elza Ferrario che con Mariuccia Buttironi e lo stesso Mastalli costituiscono il Comitato Turoldo Lecco (turoldo.2022.lecco@gmail.com) che, ottenendo l’appoggio del Comune di Lecco, ha allestito il cartellone di iniziative contraddistinte dal titolo, mutuato da un libro del cardinale Carlo Maria Martini uscito nel 1998 e che vogliono evidenziare le caratteristiche di «poeta, profeta e seminatore di pace» del sacerdote di origini friulane ma negli ultimi anni della sua vita di stanza a Fontanelle in provincia di Bergamo, punto di riferimento per un certa parte del mondo cattolico.
Ezio Lanfranconi, Mauro Gattinoni, Pierfranco Mastalli ed Elza Ferrario
Il primo appuntamento è in calendario per domenica prossima quando alle 11,30 alla Casa Don Guanella di via Amendola, con una visita guidata da Pierfranco Mastalli, sarà inaugurata la mostra “Perché verità sia libera” e che resterà poi aperta fino al 27 novembre.Il lunedì, 7 novembre, appuntamento alle 21 al cinema “Nuovo Aquilone” dove sarà presentato il film “Gli ultimi” realizzato nel 1963 con la regia dello stesso Turoldo e di Vito Pandolfi. Alla serata, presentata dal prevosto don Davide Milani, interverrà anche il direttore della Caritas ambrosiana Luciano Gualzetti.
Martedì 22 novembre alle 20,30, il ritrovo sarà invece proprio al monastero del Lavello di Calolziocorte per le celebrazione di una messa proprio nella giornata di anniversario della nascita. La funzione sarà concelebrata da don Antonio Vitali, don Mario Proserpio, don Marco Tenderini. Ad accompagnare il rito, il coro San Giorgio diretto da Gianmarco Aondio.
Sabato 26 novembre, l’iniziativa che gli organizzatori definiscono “centrale”. Alle 17 a Palazzo della paure è infatti in programma una tavola rotonda su “La sfida della pace. La profezia di Turoldo”. A parlarne Gianni Tognoni, segretario generale del Tribunale permanente dei popoli; Bruna Dighera del Tavolo lecchese per la giustizia riparativa “l’Innominato”; Annabella Coiro del Centro nonviolenza attiva di Milano; ma anche Sergio Segio che all’epoca degli anni di piombo fu terrorista di sinistra non di secondo piano del gruppo “Prima linea”. «Un passato certo pesante – ha detto Elza Ferrario – al quale è seguito un lungo percorso di ripensamento ed è significativo che dopo questo cammino venga a parlare di pace».
Nell’occasione sarà anche presentato un progetto sulla pace rivolto alle scuole e che prevede, alla fine dell’anno scolastico, un evento per presentare gli elaborati degli studenti.
Infine, domenica 27 novembre alle 16 alla Casa della carità di via San Nicolò verrà presentato il progetto “Un albero di ulivo in memoria di David Maria Turoldo”, un concorso idee per opere d’arte ispirate appunto all’idea di un ulivo, albero dalla pace, da piantare per ricordare l’opera del sacerdote friulano. Successivamente, alle 18 alla Casa Don Guanella di via Amendola, si ascolteranno le testimonianze di coloro che hanno frequentato e amato Turoldo. A conclusione, preghiere e riflessioni interreligiose.
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A corollario della rassegna, sarà anche posta in vendita una litografia realizzata e donata da Alfredo Chiappori, l’artista lecchese appena scomparso: “La luce del nero”, il titolo dell’opera stampata in 150 esemplari a cura delle Grafiche Colombo di Valmadrera e disponibile al negozio “Poster House” di Beppe Pellegrino in via Bonaiti a Rancio (nei pressi del cimitero). Il ricavato, assieme ad altre offerte, servirà a finanziare due progetti, vale a dire “Farsi vice dei diritti negati” (referente, Gianni Tognoni del Trubunale dei popoli) e “I ‘nessuno’ delle carceri di Lecco (referente, don Marco Tenderini, cappellano della casa circondariale di via Beccaria a Pescarenico).
D.C.