Lecco: l'8 un incontro agli IRAM per rilanciare il volontariato
È in programma presso gli Airoldi e Muzzi onlus di Lecco il prossimo martedì 8 novembre alle ore 17.00 un incontro dedicato a chi già fa volontariato presso gli Istituti e per chi volesse iniziare a sperimentare un’esperienza forte e ricca di servizio per la comunità.
“Per noi questo appuntamento è importante, sia per una ripresa della presenza presso gli IRAM, sia per la ricerca di nuovi volontari, davvero preziosi per affiancare le nostre attività - spiega la vice presidente Rosaria Bonacina -. Già da tempo abbiamo fatto ripartire la loro collaborazione per alcune iniziative, ma adesso, cessate le limitazioni della pandemia, possiamo incrementarla”.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare la riorganizzazione del servizio e il nuovo Regolamento, approvato dal Consiglio di amministrazione del 25 ottobre scorso: “Rispetto al passato sono anche cambiate alcune regole - continua Bonacina -. In precedenza potevano svolgere attività di volontariato solo persone iscritte alle Associazioni con cui l’Istituto aveva sottoscritto una convenzione: AVO, UNITALSI, Progetto A, Croce Rossa. Ora, invece, il nuovo Codice del Terzo settore, all’art. 17, ha dato la possibilità di avvalersi di propri volontari, istituendo un apposito registro in cui iscrivere coloro che svolgono attività in modo non occasionale”.
In quest’ultimo periodo hanno preso avvio alcuni percorsi in cui, a fianco degli Istituti, sono coinvolte anche altre realtà del territorio. Tra questi il Progetto Integrato tra IRAM e Rete dei Servizi per la disabilità e il disagio psichico del Comune e Ambito di Lecco, che ha ottenuto anche il sostegno della Fondazione Comunitaria del Lecchese. L'obiettivo è quello di sperimentare una modalità di lavoro di rete e di collaborazione tra enti e servizi diversi, per garantire risposte più adeguate ai bisogni dei pazienti fragili con caratteristiche diverse da quelli che abitualmente sono inseriti in RSA (disabilità psico-fisica).
“Proprio per le caratteristiche di queste persone sarà importante la presenza di nuovi volontari, soprattutto giovani - conclude la vice presidente degli Istituti -. Vogliamo poter intercettare cittadini che vogliano fare un'esperienza in modo diretto presso la nostra struttura, non solo come gesto individuale, ma anche come occasione per fare rete, conoscere nuove persone e collaborare nella risposta ai bisogni dei soggetti fragili, mettendo a disposizione risorse e competenze”.
“Per noi questo appuntamento è importante, sia per una ripresa della presenza presso gli IRAM, sia per la ricerca di nuovi volontari, davvero preziosi per affiancare le nostre attività - spiega la vice presidente Rosaria Bonacina -. Già da tempo abbiamo fatto ripartire la loro collaborazione per alcune iniziative, ma adesso, cessate le limitazioni della pandemia, possiamo incrementarla”.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare la riorganizzazione del servizio e il nuovo Regolamento, approvato dal Consiglio di amministrazione del 25 ottobre scorso: “Rispetto al passato sono anche cambiate alcune regole - continua Bonacina -. In precedenza potevano svolgere attività di volontariato solo persone iscritte alle Associazioni con cui l’Istituto aveva sottoscritto una convenzione: AVO, UNITALSI, Progetto A, Croce Rossa. Ora, invece, il nuovo Codice del Terzo settore, all’art. 17, ha dato la possibilità di avvalersi di propri volontari, istituendo un apposito registro in cui iscrivere coloro che svolgono attività in modo non occasionale”.
In quest’ultimo periodo hanno preso avvio alcuni percorsi in cui, a fianco degli Istituti, sono coinvolte anche altre realtà del territorio. Tra questi il Progetto Integrato tra IRAM e Rete dei Servizi per la disabilità e il disagio psichico del Comune e Ambito di Lecco, che ha ottenuto anche il sostegno della Fondazione Comunitaria del Lecchese. L'obiettivo è quello di sperimentare una modalità di lavoro di rete e di collaborazione tra enti e servizi diversi, per garantire risposte più adeguate ai bisogni dei pazienti fragili con caratteristiche diverse da quelli che abitualmente sono inseriti in RSA (disabilità psico-fisica).
“Proprio per le caratteristiche di queste persone sarà importante la presenza di nuovi volontari, soprattutto giovani - conclude la vice presidente degli Istituti -. Vogliamo poter intercettare cittadini che vogliano fare un'esperienza in modo diretto presso la nostra struttura, non solo come gesto individuale, ma anche come occasione per fare rete, conoscere nuove persone e collaborare nella risposta ai bisogni dei soggetti fragili, mettendo a disposizione risorse e competenze”.