Lecco: il passo più lungo della gamba in un azzardo fatale
Il percorso scelto avrebbe consentito di recuperare uno spazio pubblico (ex Politecnico), ristrutturandolo ed efficientandolo energeticamente (si era aggiudicato anche i fondi del GSE), beneficiando anche dei fondi del PNRR, posizionato in una zona ben servita da ampi parcheggi (area Ex-Piccola) e via Marco d'Oggiono.
Palazzo Bovara sarebbe rimasta la sede di rappresentanza e delle attività consigliari ed avrebbe potuto essere oggetto di richieste di finanziamento nell'ambito della rigenerazione urbana.
Tutto gettato al vento per lanciarsi in una bislacca operazione immobiliare, che aveva come presupposto un ingente trasferimento di risorse da pubblico a privato, per l'acquisto dell'immobile cui aggiungere quelle ben più cospicue della ristrutturazione, per un totale di circa 50 milioni.
Un disastro preannunciato oltre 18 mesi fa quando iniziò a circolare la voce di questa azzardata operazione immobiliare in favore di Palazzo Deutsche Bank, definita da subito insostenibile.
Questa farsa iniziata 18 mesi fa vede un nuovo atto, dopo il quale spero cali il sipario: Sindaco e attuale maggioranza stanno facendo il gioco delle tre carte aggiungendone a piacere alcune mai esistite perché scartate nella precedente consigliatura per eccessiva onerosità. Mi riferisco alla "carta" della demolizione e ricostruzione di via Marco d'Oggiono.
Il "giochetto" di inserire nello studio comparativo l'ipotesi (allora giustamente scartata per eccessiva onerosità) di demolire e ricostruire per rendere meno abissale la differenza rispetto a palazzo Deutsche Bank è stato velocemente smascherato.
Da subito l'idea di acquistare da un privato una nuova sede da collocare in Palazzo Deutsche Bank è apparsa come un'inutile e costosa operazione immobiliare. Ma tant'è...
Dimettersi dopo aver chiesto scusa ai lecchesi ed a chi si era speso nel percorso precedente, decisamente più abbordabile e logisticamente accessibile, dovrebbe essere un atto dovuto.