Rinaldo Zanini
La commissione sul nuovo municipio andata in onda ieri pomeriggio ha fatto emergere risultati largamente prevedibili. Si sono spesi diversi centinaia di migliaia di euro in analisi, studi, esplorazioni fatte da personale comunale, del Politecnico per giungere ad una conclusione disarmante. Il nuovo Comune non è una priorità! Ciò che era stato dato per indifferibile alla Corte dei Conti, addirittura il Sindaco lo voleva mettere nel salotto più prestigioso della città piazza Garibaldi, adesso non è più in agenda. La scelta è stata quella di disseminare in 6 sedi diverse i servizi comunali e pagare affitti onerosi. Tutto il lavoro fatto dai dipendenti comunali e dai dirigenti costato anni di attività è andato in fumo sull'altare della supponenza e della stupidità. Lasceranno solo macerie, vivono di revanscismo nei confronti di Brivio e della sua amministrazione. Hanno abbandonato il “vecchio” progetto per la nuova sede comunale - attenzione progetto di ristrutturazione, non abbattimento e ricostruzione, e quindi costi sostenibili - per faraoniche imprese destinate a fallire ed indebitare la città per anni. “Vecchio” progetto nato da una oculata, attenta e priva di interessi valutazione delle diverse opzioni possibili. In due anni non hanno combinato nulla se non mettere qualche fiore, non sono riusciti nemmeno a terminare un solo progetto di quelli semplici lasciati in eredità già finanziati o già in itinere. A noi resta il rammarico del grave errore, offrendo l'endorsement e votandolo in seconda battuta, di aver pensato che Gattinoni fosse il male minore per questa città. Avremmo fatto meglio ad astenerci dal dare indicazioni invitando i nostri elettori a non andare a votare, certamente avrebbe vinto Peppino Ciresa, pazienza, non abbiamo la controprova di come avrebbe governato, ma almeno non avremmo avuto i sensi di colpa che abbiamo nei confronti della comunità. La cosa che non riusciamo proprio a comprendere è come faccia il Pd a sopportare uno scenario di questo genere dove in maniera deliberata vengono messi in discussione tutte le loro posizioni precedenti per sacrificare sull'altare di un "cambio di passo" che, giorno dopo giorno, sembra essere quello di un gambero.
Rinaldo Zanini, presidente di Appello per Lecco