Al via la nuova Comunità Energetica Rinnovabile, pannelli solari sul territorio lecchese
Mai come in questo momento l'elevato costo dell’energia e la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime sono temi centrali nel dibattito pubblico. In questo preoccupante contesto, Fondazione Cariplo ha promosso il bando "Alternative" con l’obiettivo di favorire la diffusione di Comunità Energetiche Rinnovabili e fornire uno strumento concreto ed efficace per contrastare la povertà energetica e accompagnare la popolazione nella transizione equa verso un futuro alternativo al fossile. Il bando, terminato a luglio, si è rivolto ad amministrazioni, enti pubblici e privati non profit della Regione Lombardia e delle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola, per un valore totale di 1.000.000 euro. Sono ben 17 le nuove Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) che saranno avviate in questi territori nei prossimi mesi grazie al contributo di Fondazione Cariplo, di cui una in provincia di Lecco.
“L’esperienza del Bando Alternative è un primo passo verso la sperimentazione di possibili risposte di comunità di fronte alla sfida sempre più imponente della transizione energetica e ambientale. In un momento di grande tensione del mercato, l’avvio di comunità energetiche rinnovabili operative sul territorio è un fatto concreto e significativo, che pone le basi per lo sviluppo di una nuova e più equa filiera” commenta Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo.
Il progetto al nastro di partenza nel lecchese ha come capofila il Comune capoluogo. Sul territorio si intendono installare impianti fotovoltaici per una potenza complessiva pari a 2.000 kWp che saranno in grado di produrre un quantitativo di energia elettrica pari a circa 2.200 MWh l'anno (il corrispettivo del consumo di oltre 733 famiglie). Il sistema, oltre a una rilevante ricaduta economica, avrà grandi benefici anche sul clima e sull'ambiente: si stima infatti che saranno evitate più di 649 tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno.
“I progetti sostenuti attraverso questa iniziativa mettono in luce la capacità di contribuire a raggiungere l’obiettivo UE al 2030 in termini di produzione di energia da fonti rinnovabili e di abbattimento delle emissioni di CO2, nonché di ridurre la povertà energetica e la vulnerabilità di persone o famiglie, oltre all’incidenza del costo dell’energia per enti pubblici e organizzazioni private non profit. Va dunque portato un plauso alle realtà che hanno partecipato a questo bando e saputo interpretarne al meglio gli obiettivi”, hanno commentato i lecchesi suor Franca Corti, Giovanni Iudica, Carlo Mario Mozzanica e Enrico Rossi, membri della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili nascono anche con lo scopo di promuovere l’inclusione sociale dei soggetti più vulnerabili e aumentare la coesione nel territorio. I progetti finanziati dal bando Alternative consentiranno quindi di coinvolgere persone in condizioni di povertà e vulnerabilità quali membri delle nuove realtà costituite. Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano, quindi, una soluzione innovativa di valenza non solo ambientale ed economica ma anche sociale: collaborazione e condivisione sono infatti i principi cardine di questo modello che mira ad accrescere il senso di coesione, lo sviluppo economico locale e la democrazia energetica.
Ultimamente il fenomeno delle CER sta registrando una crescita importante, segno di una sensibilità e di un’urgenza sempre più alte sul tema dell’emergenza climatica e della povertà energetica, ma la loro diffusione è ancora spesso ostacolata dalla mancanza di competenze specialistiche, tecniche, amministrative, legali ed economico-finanziarie da parte degli attori che intendono avviarle. Per questo motivo, oltre al contributo in denaro, Fondazione Cariplo metterà a disposizione un servizio di Assistenza Tecnica che accompagnerà le realtà locali coinvolte lungo tutto il percorso normativo e burocratico che porterà alla definizione e alla costituzione delle Comunità.
Il bando Alternative è complementare all’iniziativa lanciata da Regione Lombardia nell’ambito della Legge 2/2022, che ha stanziato 22 milioni di euro a supporto delle CER, in particolare per l’acquisto e l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. In virtù dell’"Accordo quadro per la realizzazione di attività congiunte in campo ambientale" tra le stesse Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, i due enti si sono coordinati per definire due strumenti che fossero il più possibile sinergici in modo da mettere a fattor comune risorse con diversa provenienza.
“L’esperienza del Bando Alternative è un primo passo verso la sperimentazione di possibili risposte di comunità di fronte alla sfida sempre più imponente della transizione energetica e ambientale. In un momento di grande tensione del mercato, l’avvio di comunità energetiche rinnovabili operative sul territorio è un fatto concreto e significativo, che pone le basi per lo sviluppo di una nuova e più equa filiera” commenta Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo.
Il progetto al nastro di partenza nel lecchese ha come capofila il Comune capoluogo. Sul territorio si intendono installare impianti fotovoltaici per una potenza complessiva pari a 2.000 kWp che saranno in grado di produrre un quantitativo di energia elettrica pari a circa 2.200 MWh l'anno (il corrispettivo del consumo di oltre 733 famiglie). Il sistema, oltre a una rilevante ricaduta economica, avrà grandi benefici anche sul clima e sull'ambiente: si stima infatti che saranno evitate più di 649 tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno.
“I progetti sostenuti attraverso questa iniziativa mettono in luce la capacità di contribuire a raggiungere l’obiettivo UE al 2030 in termini di produzione di energia da fonti rinnovabili e di abbattimento delle emissioni di CO2, nonché di ridurre la povertà energetica e la vulnerabilità di persone o famiglie, oltre all’incidenza del costo dell’energia per enti pubblici e organizzazioni private non profit. Va dunque portato un plauso alle realtà che hanno partecipato a questo bando e saputo interpretarne al meglio gli obiettivi”, hanno commentato i lecchesi suor Franca Corti, Giovanni Iudica, Carlo Mario Mozzanica e Enrico Rossi, membri della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili nascono anche con lo scopo di promuovere l’inclusione sociale dei soggetti più vulnerabili e aumentare la coesione nel territorio. I progetti finanziati dal bando Alternative consentiranno quindi di coinvolgere persone in condizioni di povertà e vulnerabilità quali membri delle nuove realtà costituite. Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano, quindi, una soluzione innovativa di valenza non solo ambientale ed economica ma anche sociale: collaborazione e condivisione sono infatti i principi cardine di questo modello che mira ad accrescere il senso di coesione, lo sviluppo economico locale e la democrazia energetica.
Ultimamente il fenomeno delle CER sta registrando una crescita importante, segno di una sensibilità e di un’urgenza sempre più alte sul tema dell’emergenza climatica e della povertà energetica, ma la loro diffusione è ancora spesso ostacolata dalla mancanza di competenze specialistiche, tecniche, amministrative, legali ed economico-finanziarie da parte degli attori che intendono avviarle. Per questo motivo, oltre al contributo in denaro, Fondazione Cariplo metterà a disposizione un servizio di Assistenza Tecnica che accompagnerà le realtà locali coinvolte lungo tutto il percorso normativo e burocratico che porterà alla definizione e alla costituzione delle Comunità.
Il bando Alternative è complementare all’iniziativa lanciata da Regione Lombardia nell’ambito della Legge 2/2022, che ha stanziato 22 milioni di euro a supporto delle CER, in particolare per l’acquisto e l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. In virtù dell’"Accordo quadro per la realizzazione di attività congiunte in campo ambientale" tra le stesse Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, i due enti si sono coordinati per definire due strumenti che fossero il più possibile sinergici in modo da mettere a fattor comune risorse con diversa provenienza.