Alfredo Chiappori nel ricordo del regista Corrado Colombo
Il regista Corrado Colombo ricorda il disegnatore e scrittore di fama nazionale Alfredo Chiappori, che ha seguito da vicino nella realizzazione del docufilm a lui dedicato tra il 2021 e il 2022.
Ho scoperto un Chiappori che non conoscevo, nella sua vita ha spaziato dall'arte figurativa alla pittura, al teatro, alla scrittura. Per me è stato proprio una rivelazione, ho sempre pensato a Chiappori come una sorta di iceberg, dove noi vediamo la cima che è la sua attività più profonda, ma al di sotto c'è un mondo, una ricchezza culturale che è straordinaria.
È una grande perdita. La fortuna, secondo me, è stata l'idea di Bruno Biagi e dell'assessore Piazza di creare questi documentari sui personaggi lecchesi, si sta creando una risorsa, un documento che resta a ricordo di questo personaggio lecchese che racconta e si racconta all'interno dei luoghi della cultura lecchese. Una bella testimonianza, un bel segnale, una memoria. Si parla di cose successe che vengono tramandate e la sua opera deve essere ripresa e ristudiata, tutta, non solo la satira politica e le vignette, tutto il suo talento e il suo genio.
Conoscevo Alfredo Chiappori per la sua attività di vignettista, soprattutto negli anni ottanta e novanta, è stato un personaggio molto interessante. Mi rendeva fiero il fatto che fosse lecchese, le sue vignette su Panorama erano molto seguite. Ho avuto la fortuna di averlo conosciuto meglio in questo ultimo periodo, lui purtroppo era già malato, grazie alla creazione di un documentario che ha sottolineato ulteriormente il suo multiforme ingegno.
È una grande perdita. La fortuna, secondo me, è stata l'idea di Bruno Biagi e dell'assessore Piazza di creare questi documentari sui personaggi lecchesi, si sta creando una risorsa, un documento che resta a ricordo di questo personaggio lecchese che racconta e si racconta all'interno dei luoghi della cultura lecchese. Una bella testimonianza, un bel segnale, una memoria. Si parla di cose successe che vengono tramandate e la sua opera deve essere ripresa e ristudiata, tutta, non solo la satira politica e le vignette, tutto il suo talento e il suo genio.
Mi ha sorpreso una cosa in questi ultimi tempi, lui veniva sul set ed era abbastanza affaticato, prima del "ciak si gira" sembrava molto stanco ma nel momento in cui si dava l'azione lui partiva e veramente più di una volta mi perdevo nel monitor a guardare e ascoltare quello che mi diceva perchè aveva veramente un pensiero unico, illuminato e straordinario, un pensiero grande come tanti pensatori del Novecento.
Corrado Colombo