In viaggio a tempo indeterminato/252: Iran, il contro elenco
"Una volta usciti dal Paese", dicevo a Paolo, "faccio un elenco dettagliato delle assurdità che si sono inventati. La gente deve sapere a che livelli può arrivare la prepotenza umana!"
Avevo iniziato a scrivere una lista che si allungava continuamente ogni volta che una persona ci raccontava l'ennesima legge decisamente insensata.
- Ragazzo e ragazza non possono mai uscire insieme da soli a meno che non siano fidanzati ufficialmente. (Come ci si possa fidanzare senza essersi mai incontrati resta un mistero)
- Le donne non possono guidare i motorini. Per questo alla guida si vedono dei bambini di 10 anni con le madri sedute dietro.
- Non si può ascoltare musica che non sia approvata dal governo e le donne non possono mai ballare o cantare in pubblico.
- È vietato avere un cane come animale domestico.
Questo era solo l'inizio dell'elenco.
Decine e decine di regole che, ai miei occhi, avevano dell'assurdo.
Mentre ero in Iran, non vedevo l'ora di poterle raccontare, smascherare, rivelare.
Dovevo però aspettare di uscire dal Paese per evitare problemi legati al fatto che è reato parlare male del governo.
E quindi ora eccomi qui.
Lontana dall'Iran, anche se solo fisicamente.
Al sicuro ma non per questo indifferente.
Ma sapete una cosa? Mi è completamente passata la voglia di fare questo elenco.
Lo so, sarebbe uno scritto grottesco, a tratti triste e a tratti irritante.
Potrebbe illuminare qualcuno sul perché i giovani stiano protestando per cambiare la situazione.
Ma sono stanca di leggere di odio, di repressione e di manipolazione.
Dopo la notizia dell'arresto in Iran della nostra amica Alessia, mi sono resa conto di quanto giornali e Tv fossero pieni di parole volte a suscitare clamore, giudizi negativi e critiche.
Sono piovuti insulti e riflessioni che hanno mostrato un lato egoista della nostra società.
Una totale mancanza di empatia, prima di tutto verso una ragazza che potrebbe essere nostra sorella, nostra amica o nostra figlia.
E in secondo luogo verso un popolo che per 40 anni ha vissuto soggiogato dai suoi governanti, nella totale indifferenza del resto del mondo.
Dopo tutto quello che è successo, insomma, mi è passata la voglia di scrivere l'elenco delle folli regole applicate in Iran.
Non volevo contribuire anche io ad aumentare la quantità di negatività presente già in abbondanza sui giornali.
Così ho pensato a un "contro-elenco".
Una lista di tutte quelle consuetudini iraniane che, mentre le vivevo, mi hanno fatto capire quanto possa essere bella e amorevole l'umanità.
- Non ci sono molti ristoranti con le vetrate e il cibo di strada non è un'usanza diffusa. Questo perché le persone non vogliono farsi vedere mentre mangiano dato che potrebbe esserci qualcuno che non ha le stesse possibilità e, affamato, soffrirebbe guardando la gente banchettare.
- Gli iraniani sono sempre pronti ad accogliere un ospite. Spesso nelle case, oltre a una stanza per gli ospiti, ci sono stoviglie, piatti, asciugamani, coperte riservate agli ospiti. Per gli iraniani è un grande onore e una gioia la visita di qualcuno. Per questo sono considerati il popolo più accogliente del mondo.
- La centralità della famiglia è alla base della cultura iraniana. Una famiglia che rispetta, supporta, aiuta tutti i suoi membri. Per famiglia non si intende solo il nucleo ristretto di genitori e figli, ma anche zii, nonni , cugini e amici. Il legame è davvero molto forte, tanto che quando chiedevamo ai ragazzi iraniani perché non provassero ad andarsene e costruire il loro futuro in un Paese diverso, la risposta era sempre "la mia famiglia è qui, le mie radici sono in questa terra e voglio rimanere qui."
- In Iran esiste la pena di morte per alcuni reati. In caso di incidente, però, è la madre della vittima a decidere se chi ha ucciso suo figlio/a debba essere giustiziato. E nella maggior parte dei casi l'esecuzione viene annullata.
VIDEO:
L'Iran è uno dei Paesi più belli del mondo. Non è perfetto ma ci sta lavorando, o meglio, il suo popolo ci sta lavorando.
Per questo, anche ora che i riflettori si sono spostati sull'ennesima triste notizia, noi vogliamo continuare a parlarne.
Non possiamo lasciare sole queste persone, questi fratelli, perché domani potremmo esserci noi al loro posto. Nessuno è immune alla crudeltà e la storia questo ce l'ha insegnato bene.
Forza Iran.
Forza Alessia, ti aspettiamo.