Lecco: il Palazzotto di don Rodrigo ospiterà un campus per la cybersecurity

Il palazzotto di don Rodrigo diventerà presidio per la cybersecurity. Villa Guzzi, grazie ad un soggetto privato, si appresta – tempi della Sovrintendenza permettendo – a diventare centro di formazione permanente specializzato, per l'appunto, nella protezione dei dati dagli attacchi informatici.
Il progetto definitivo c'è già. Dovrà ora recepire le prescrizioni dell'Ente per la tutela del patrimonio storico-culturale, permettendo poi la cantierizzazione degli interventi di riqualificazione dell'immobile e del vasto parco, con l'intento – in prima battuta – di concentrarsi sull'area esterna allo stesso livello storica dimora per poi, in itinere, estendere il raggio riportando all'antico splendore anche il resto del giardino, con i suoi vialetti, ripristinando altresì i terrazzamenti – un tempo coltivati a viti e ulivi – fino ad immaginare anche una nuova destinazione per la semenzaia e le serre, coinvolgendo – qualora ci sarà la possibilità – anche i consorzi e le realtà del settore presenti sul territorio.

Villa Guzzi

Un progetto ambizioso, che mira a restituire alla collettività un bene rimasto sempre interdetto ai più, dalla sua acquisizione al patrimonio comunale avvenuta nel 1982 su iniziativa di Angela Locatelli, vedova Guzzi, ultima proprietaria di uno stabile risalente, nella sua costruzione originale, al XVI secolo (QUI la storia e le immagini).
Il palazzotto - “con la sua torre piatta” - che don Lisander trasformerà nella residenza di don Rodrigo, venne edificato infatti dalla famiglia Arrigoni di Introbio, rivale proprio dei Manzoni per gli interessi economici in Valsassina legati alle miniere di ferro. Passò poi al conte Salazar per entrare successivamente nelle disponibilità di Angelo Ferrario, industriale lecchese, ultimo proprietario della "prima" villa. Negli anni '30 venne infatti acquistata da Ulisse Guzzi che diede mandato a Mario Cereghini di demolire e ricostruire la dimora, con un progetto che in qualche modo ne ha rispettato il "carattere".

L'assessore Maria Sacchi

Formalizzata l'acquisizione da parte di Palazzo Bovara, l'immobile divenne dapprima sede del CIL – centro innovazione Lecco tra il 1998 e i primi anni 2000, ospitando poi il CONI tra il 2006 e il 2017 con alcuni locali poi locati dal 2015 allo Sci Club. Senza esito positivo, la raccolta di manifestazioni d'interesse avviata dal Comune nel 2018, fino alla svolta nell'aprile 2022: Alleatech srl ha presentato una propria proposta, illustrata quest'oggi congiuntamente all'assessore al Patrimonio Maria Sacchi, dall'amministratore delegato Mario Goretti e dal Presidente Giorgio Missaglia.
500.000 euro – approssimativamente – l'esborso che il privato immagina di dover sostenere, in cambio di una concessione, ancora da affinare anche in riferimento alla durata.

“Come assessore esprimo il mio grazie ad Alleatech per aver proposto all'amministrazione un progetto che torna a far vivere Villa Guzzi nel suo insieme, un luogo dal valore culturale molto forte perché richiama il Palazzotto di don Rodrigo di manzoniana memoria e perché rappresenta un luogo che deve essere aperto alla comunità, un luogo da vivere e condividere” ha detto la delegata della Giunta Gattinoni, non sbilanciandosi nell'indicare date di inizio e fine lavori ma confermando che “dopo 40 anni, Villa Guzza finalmente aprirà le porte al mondo dei giovani, dei professionisti, della pubblica amministrazione con un progetto di formazione legato alla cybersecurity, tema sempre più importante parlando di dati e della loro sicurezza”.
“Il digitale è davvero una leva importante e come tale deve essere vissuto con una forma di educazione: la formazione può essere ponte per vivere il digitale in maniera più naturale possibile” ha evidenziato da parte sua Goretti, lasciando a Missaglia qualche pennellata in più su ciò che Alleatech si è prefissa.

Mario Goretti e sotto Giorgio Missaglia

“Una vecchia canzone diceva “sono nato nel sole in un grande paese”, io sono nato nel ferro in un territorio straordinario; vivere in questo territorio era vivere in mezzo alle tute blu, alle aziende. Ho vissuto orgogliosamente questo territorio, ho operato nel metalmeccanico con voglia e con la sicurezza di garantire a me stesso sicurezza lavorativa” ha sostenuto, ritornando ai tempi d'oro della SAE e della Badoni, solo per fare due nomi di imprese nostrane conosciute nel mondo.
Pur riconoscendo come il manifatturiero sia ancora forte a livello locale, Missaglia è arrivato poi all'oggi e al domani. “Occorre ridare forza al territorio, con un futuro che non può essere solo manifatturiero”.

Da qui l'idea di realizzare un campus a Villa Guzzi, per un'esperienza formativa – a più livelli, per l'alta formazione per manager ma anche post laurea e post diploma, sulla scia delle collaborazioni già in essere – immersiva, dove la teoria “entrerà” nella pratica, grazie a un security center a rilevanza nazionale e internazionale.
Sullo zucco di Olate, insomma, si coltiveranno talenti, mentre chiunque potrà godere del suo parco.
A.M.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.