Da Caporetto a Monte Carlo passando per Lecco: la 'sfida' di Lorenzo sul sentiero E7
Ex atleta ultra trail running. Così si definisce sui social. Ma continua ad allenarsi. E con che gamba! Lorenzo Schia ieri è arrivato a Lecco, accolto dal sindaco Mauro Gattinoni in Municipio. Oggi passerà da Brivio, non prima di aver raggiunto la vetta del Monte Barro, accumulando dislivello nel tratto più "piatto" della sua lunga corsa verso Monte Carlo. E' partito il 3 settembre, da Kobarid, la Caporetto dalla disfatta. Ma per lui, l'avventura intrapresa ormai più di venti giorni fa, può concludersi solo con una "vittoria": "è iniziata con un discorso da bar. Oggi è una sfida, con me stesso. A 52 anni voglio dimostrare di riuscire ad arrivare fino in fondo, nei tempi stabiliti" dice, dopo essersi lasciato alle spalle qualche imprevisto lungo il percorso.
Lorenzo Schia con il sindaco Mauro Gattinoni e i rappresentanti della FIE (foto Giancarlo Airoldi)
La sua pista è il Sentiero Europeo E7, quello che da Costanza in Romania porta alle Canarie, passando per l'appunto per l'Italia dove ad occuparsene è la FIE e dalla Lombardia, attraversata anche dal Sentiero Europeo E1 che da Capo Nord "scende" fino a Capo Passera. Schia lo ha affrontato nel 2020, nell'anno della pandemia, rimanendo entro i confini nazionali per via delle limitazioni in essere.
Sua spalla la Presidente del Comitato Regionale Lombardo FIE Silvana Dolli, la prima a rispondere alla sua sollecitazione per realizzare questo desiderio, concretizzatosi poi con la partenza da Porto Ceresio dove con lui c'era anche il briviese Romeo Sala che, con il compianto Gino Pezzucchi di Cisano, ha "tenuto a battesimo" la traccia "nostrana" dell'E1, sentiero ormai storico di cui il prossimo mese, con una passeggiata, si celebreranno i 50 anni trascorsi dall'inaugurazione, come sottolinea Paolo Ferrario, membro del consiglio regionale nonché segretario e commissario per la sentieristica. E' lui che anche quest'anno, con l'aiuto delle associazioni locali, sta supportando Schia nella sua marcia a tappe forzate - macina mediamente una quarantina di chilometri al giorno - accompagnandolo, nella gestione logistica, fino al Po, dopo il passaggio per Lodi e Pizzighettone, dove l'atleta, tesserato per la Casone Noceto, passerà nelle mani dei "colleghi" della FIE dell'Emilia.
Schia a Lecco tra i briviesi Massimo Mandelli (tesoriere FIE) e Paolo Ferrario (commissario per la sentieristica)
"L'8 devo essere a Bobbio piacentino" l'obiettivo dell'ultrarunner, nato - sportivamente parlando - sciatore e passato poi al trail, utilizzando i cammini più classici - da Santiago alla Francigena, fino alla "via dei Papi" da Avignone a Roma dove è stato ricevuto poi per davvero dal Pontefice - quali "allenamento". "Con questi amici - dice in riferimento alla FIE - ho intrapreso l'esperienza dell'E1. Poi l'E5 lo scorso anno ed ora l'E7. Le difficoltà? In Lombardia nessuna!" sostiene, sottolineando come le tracce siano chiare, i dislivelli affrontanti negli ultimi giorni piuttosto contenuti, il paesaggio piacevolemente variegato e... la cucina apprezzabile. Ecco dunque il tocco di gusto, in un percorso con partenza e arrivo scelti per coniugare l'omaggio alla storia d'Italia, tra Caporetto e i monti insanguinati dalla guerra con la propria passione per lo sport "incarnata" nel traguardo, sempre più vicino, di Monte Carlo.
A.M.