Lecco: aiuta gli ospedali in Siria e viene ricevuto dal Papa. La storia del piccolo Pietro
Pietro con la sua famiglia da Papa Francesco
Profondamente colpito dalle notizie provenienti dal Medio Oriente, il giovanissimo lecchese ha voluto impegnarsi per raccogliere una piccola somma da destinare alla campagna - il cui obiettivo, nello specifico, è quello di garantire cure gratuite ai pazienti più poveri in alcuni ospedali non profit del luogo, a cui si sono aggiunti anche dei dispensari - per poi, non soddisfatto, scrivere una lettera ai responsabili di AVSI in Siria per saperne di più e raccontare quanto fatto. Uno sforzo, il suo, che giustamente ha avuto un'eco importante, al punto da arrivare alle orecchie di Papa Francesco, che il 3 settembre scorso, in occasione dell'udienza concessa ai sostenitori del progetto della Onlus, ha avuto modo di conoscere da vicino l'impegno di Pietro che, accompagnato da mamma Francesca e papà Davide, oltre che dal fratellino Martino, ha avuto il privilegio e la gioia di salutare lo stesso Pontefice.
La notizia è stata condivisa sui social da AVSI Point Lecco, il riferimento "nostrano" dell'organizzazione che opera in tutto il mondo grazie a un network di 34 enti, con uno staff composto da oltre 2.000 persone distribuite tra Uganda, Haiti, Repubblica Democratica del Congo, Mozambico e Sud Sudan, oltre che in altri Paesi particolarmente poveri e/o in condizioni difficili come appunto la Siria, dove nel 2017 è stata lanciata la campagna specificamente dedicata al sostegno degli ospedali. Educazione, ambiente, salute e igiene, ma anche nutrizione, tutela dell'infanzia, pace e diritti umani: questi alcuni dei settori di attività dell'AVSI, che ha fatto dei suoi principali ambiti di intervento i cambiamenti climatici, l'empowerment femminile, le migrazioni e in generale le emergenze. Diverse, negli anni, le iniziative solidali promosse a Lecco per diffondere la conoscenza dell'attività della Onlus e far avvicinare la cittadinanza a queste importanti cause, dai gazebo natalizi alle mostre fino agli incontri nelle scuole che evidentemente, almeno a giudicare dall'impegno del piccolo Pietro, hanno avuto l'effetto sperato. Al giovanissimo alunno della Primaria "Scola", ora, anche il compito di far sì che il suo esempio di spontanea generosità possa "contagiare" molte altre persone, a partire proprio dai suoi coetanei che, unendo le forze, possono diventare un significativo seme di speranza per un futuro migliore.