UP – Un Percorso/62: per un pugno di DOL, seconda tappa. Dai Piani di Artavaggio al Rifugio FALC
Nella scorsa puntata della rubrica UP – Un Percorso abbiamo intrapreso un viaggio chiamato per Un pugno di DOL. Cioè? Un trekking di più giorni, da Lecco a Premana lungo la Dorsale Orobica Lecchese. Dopo aver visto la prima tappa da Lecco ai Piani di Artavaggio (QUI), oggi percorriamo la dorsale vera e propria fino al Rifugio FALC, ai piedi del Pizzo Tre Signori.
Rispetto alla prima tappa, questa è complessivamente meno impegnativa. Con un’eccezione: il famoso Passo del Toro, dove è concentrata tutta la salita di questo segmento. Inoltre, per raggiungere i Piani di Bobbio dai Piani di Artavaggio di seguito proponiamo il Sentiero degli Stradini, per escursionisti esperti, abbastanza esposto ed attrezzato con catene. In alternativa, si può fare il sentiero che passa dalla Valle dei Mughi, leggermente più lungo ma alla portata di tutti.
Ci eravamo lasciati settimana scorsa con il pernottamento in rifugio ai Piani di Artavaggio. A prescindere dal rifugio prescelto per la notte, per l’inizio della seconda tappa raggiungiamo il “centro” dei piani (l’ex Albergo degli Sciatori) e seguiamo la strada sterrata che sale verso la parte alta. Giunti nei pressi della Baita Moglio, ignoriamo la deviazione per il Rifugio Nicola e rimaniamo sulla carrareccia, che ora piega a sinistra. Dopo un ultimo tornante in salita, il percorso spiana e si inoltra tra i pascoli, in direzione della Casera Campelli (1.783m slm), dove arriviamo in circa un’ora.
Siamo al cospetto dell’imponente Gruppo dei Campelli, caratterizzato da formazioni rocciose di tipo dolomitico. Qui inizia il Sentiero degli Stradini che ci porta ai Piani di Bobbio. È un sentiero per escursionisti esperti che taglia la base dello Zucco di Pesciola. In alcuni punti è molto esposto a valle e per una maggiore sicurezza sono state collocate delle corde fisse. In circa un’ora arriviamo nei pressi del Rifugio Lecco (1.779m slm) nella parte alta dei Piani di Bobbio (circa 2 ore dai Piani di Artavaggio).
Dal Rifugio Lecco scendiamo lungo la strada sterrata tra i prati, verso il cuore dei Piani di Bobbio, in direzione della stazione della funivia. Nei pressi del Rifugio Gran Baita, svoltiamo a destra sulla strada sterrata e seguiamo le indicazioni per il Rifugio Grassi (segnato a 3 ore). In circa mezz’ora di cammino pianeggiante arriviamo al Passo del Gandazzo (1.651m slm), nei pressi del Rifugio Buzzoni. Qui prendiamo fiato: ora ci aspetta la ripida salita al Passo del Toro.
Lo scenario in cui camminiamo è incantevole: a sinistra la vista si apre sul gruppo delle Grigne, mentre a destra l’occhio corre sulle Orobie bergamaschi e valtellinesi. Iniziamo a salire in maniera ripida e costante, senza tregue. Però, fortunatamente, non è lunga: in circa 45 minuti arriviamo in cima al Passo del Toro (1.945m slm). Il luogo merita una pausa per godere della bellezza in cui ci troviamo, con il Pizzo Tre Signori proprio di fronte.
Superato il passo, affrontiamo un tratto esposto e attrezzato con catene, poi un’ulteriore (breve) salita. A questo punto, proseguiamo in piano, con saliscendi, per circa un’ora e mezza, fino ad arrivare al cospetto del Rifugio Grassi (1.987m slm) alla Bocchetta di Camisolo. Dalla partenza dai Piani di Artavaggio sono passate circa 5 ore. Se si è stanchi si può interrompere qui la tappa, altrimenti proseguiamo per il Rifugio FALC.
Inizia ora la parte forse più bella e selvaggia di tutto il cammino Per un pugno di DOL. Dal Rifugio Grassi, con una moderata salita, proseguiamo in direzione del Pizzo Tre Signori, ormai vicinissimo, finché raggiungiamo in circa 45 minuti la località Pian delle Parole (2.157m slm).Qui abbandoniamo il sentiero per il Pizzo e, svoltando a sinistra, imbocchiamo il Sentiero del Cardinale che porta alla Bocchetta di Piazzocco e, quindi, al Rifugio FALC. Superato un primo tratto ripido ed esposto, dove sono collocate alcune catene di sicurezza, il sentiero taglia il fianco del Pizzo Tre Signori con un andamento pianeggiante. Il cammino si svolge in uno scenario di natura incontaminata e, ai nostri piedi, è ben evidente il Lago di Sasso.
A metà del cammino si trova una piccola grotta dove trovò riparo il Cardinale Ferrari di ritorno dal Pizzo Tre Signori. Da qui il nome del sentiero. Dopo circa un’ora e mezza, raggiungiamo un piccolo baitello in una conca. Ora inizia una breve salita che, in pochi metri, ci porta alla Bocchetta di Piazzocco (2.252m slm). Questo è il punto più alto che tocchiamo nel nostro trekking da Lecco a Premana.Dalla bocchetta, seguendo le evidenti indicazioni, scendiamo verso il Rifugio FALC (2.120m slm). Il sentiero costeggia la sponda sinistra del Lago d’Inferno per circa 15 minuti, quando finalmente compare il piccolo ma carinissimo rifugio giallo sito alla Bocchetta di Varrone, al cospetto dell’imponente pizzo omonimo (circa 7 ore dalla partenza).
Michele Castelnovo
www.trekkinglecco.com
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