Lecco, Ballabio e Morterone: per rendere competitivo il territorio bisogna unirsi e fare squadra
Corrado Valsecchi
Il nostro territorio, senza un'autentica cabina di regia dal punto di vista politico-istituzionale, si sta mostrando sempre più vulnerabile. Le scelte compiute in maniera disomogenea dalle organizzazioni datoriali e sindacali hanno ulteriormente indebolito il processo unitario e di Vision della città capoluogo e del territorio. Alcuni hanno creato sodalizi associativi con Sondrio, altri con Monza, Como o Bergamo.
Il sistema Lecco che per tanti anni aveva dominato la scena capace di una regia impostata sulla Provincia e la Camera di Commercio non esiste più! Bisogna ricreare queste premesse dal basso attraverso il confronto comunitario chiamando al tavolo tutto il sistema istituzionale e associativo provinciale per fare un grande "gioco di squadra" che sembra essersi smarrito.
Non è più tempo di alimentare egoismi ingiustificati, arcaici e anacronistici campanilismi. Bisogna ritrovare il senso della comunità e rimuovere ostracismi e resistenze pleonastiche, costruire network rappresentativi e far rete per rendere competitivo il nostro territorio e non per indebolirlo con decisioni assunte singolarmente senza una pianificazione concordata in sede istitituzionale.
Ognuno può avere la sua idea e noi la rispetteremo, ma oggi si impone all'ordine del giorno e nell'agenda politica la necessità di parlare del nostro futuro. Cominciamo con Lecco, Ballabio e Morterone perché le condizioni che si sono create nei due paesi a nord di Lecco ci offrono la facoltà di misurarci con i cittadini e verificare sul campo se le opzioni proposte possono essere tenute in considerazione.
Corrado Valsecchi, Appello per Lecco