Lecco: paga 10.000 euro per salvare la vita alla figlia gravissima. Ma è la 'solita' truffa
I tentativi, specie nei primi giorni della settimana che ormai volge al termine, si sono susseguiti. Sempre identico il copione. E se nel grosso dei casi la truffa non è poi andata a segno, almeno una signora si è fatta raggirare. Mettendo, pesantemente, mano ai propri risparmi. La cifra consegnata a chi le ha bussato alla porta per ritirare il denaro che avrebbe dovuto salvare la vita ad un parente stretto ricoverato in condizioni gravissime in ospedale sembrerebbe proprio superare i 10.000 euro. E' successo tutto nel volgere di qualche minuto nel bel mezzo del pomeriggio di lunedì, in città.
Come già diversi altri anziani, a Lecco ma anche nei comuni appena fuori il capoluogo, da Civate a Calolzio, una donna avanti con gli anni ha ricevuto una chiamata allarmante. Dall'altro capo del telefono una signorina si sarebbe spacciata per una parente della vittima, spiegando di trovarsi in ospedale, in fin di vita, per poi arrivare a chiedere denaro per poter ricevere le cure del caso e dunque quel farmaco altamente costoso che, altrimenti, in struttura non le avrebbero garantito.
Se in diversi, dinnanzi a tale "sceneggiata" hanno realizzato di essere a rischio truffa, così non è stato per la lecchese che, complice forse l'età e lo stato di agitazione, si è attenuta alla istruzioni ricevute, attendendo l'arrivo fuori casa dell'incaricato alla riscossione, sparito - poi - neanche a dirlo con il contante.
Una batosta per la malcapitata: compreso il raggiro, ai suoi famigliari non è rimasto altro che contattare le forze dell'ordine.