Calolzio: 'inciampo' al processo per estorsione, si torna indietro
Quest'oggi era prevista la discussione del difensore. Ma invece di andare avanti, volgendo dunque al termine, il processo intentato in Tribunale a Lecco nei confronti di Peppino De Pasquale, 60enne di origini calabresi, a giudizio per tentata estorsione, lesioni e il danneggiamento di un'autovettura è tornato indietro.
L'ultima udienza, quella dello scorso 16 giugno - nel corso della quale il nipote dell'uomo, dopo aver prestato giuramento, si è alzato interrompendo la deposizione - è stata celebrata infatti dinnanzi ad un giudice incompatibile - avendo preso delle decisioni nell'ambito delle indagini preliminari - oggi dunque sostituito da un collega, aggiustando quindi nuovamente la composizione del collegio, giù mutata più volte nel corso dell'istruttoria.
Ma non solo: è stato ammesso anche un teste (della difesa) in prima battuta "scartato", per la cui escussione si tornerà in Aula il prossimo 2 febbraio quando anche la Procura riproporrà le proprie conclusioni. Il mese scorso, il sostituto Chiara Di Francesco, erede del fascicolo, aveva chiesto la condanna dell'imputato a 3 anni e 6 mesi, esclusivamente in riferimento a delle lesioni documentate nonché al danneggiamento contestato a De Pasquale e alla tentata estorsione in danno del proprietario del mezzo, un amico del nipote a cui avrebbe provato a spillare del denaro (come già fatto in passato, senza che la minaccia, a suo tempo, venisse avvertita come tale, ragione per cui per il reato più datato la PM ha chiesto l'assoluzione del 60enne). Per la rappresentante della pubblica accusa, poi, l'imputato era da mandare assolto anche in riferimento ad una vicenda che avrebbe avuto quale vittima il nipote stesso, rifiutatosi di raccontare al cospetto del collegio l'accaduto, a suo avviso superato.
Solo con il nuovo anno, si conoscerà dunque la decisione dei giudici. E pensare che tutto avrebbe potuto andare in fanteria. L'imputato - come da certificato prodotto dall'avvocato Viviana Bove - recentissimamente, è stato dichiarato dall'INPS invalido al 100%, ragione per cui il difensore ha quest'oggi chiesto un accertamento sulla capacità di stare in giudizio dell'uomo. Il collegio, previo consulto, ha però rigettato l'istanza, ricordando come De Pasquale abbia già partecipato di fatto a tutta l'istruttoria, rilasciando anche spontanee dichiarazioni, "sul pezzo".
Dopo un inciampo, dunque, si tirerà ora diritto.
L'ultima udienza, quella dello scorso 16 giugno - nel corso della quale il nipote dell'uomo, dopo aver prestato giuramento, si è alzato interrompendo la deposizione - è stata celebrata infatti dinnanzi ad un giudice incompatibile - avendo preso delle decisioni nell'ambito delle indagini preliminari - oggi dunque sostituito da un collega, aggiustando quindi nuovamente la composizione del collegio, giù mutata più volte nel corso dell'istruttoria.
Ma non solo: è stato ammesso anche un teste (della difesa) in prima battuta "scartato", per la cui escussione si tornerà in Aula il prossimo 2 febbraio quando anche la Procura riproporrà le proprie conclusioni. Il mese scorso, il sostituto Chiara Di Francesco, erede del fascicolo, aveva chiesto la condanna dell'imputato a 3 anni e 6 mesi, esclusivamente in riferimento a delle lesioni documentate nonché al danneggiamento contestato a De Pasquale e alla tentata estorsione in danno del proprietario del mezzo, un amico del nipote a cui avrebbe provato a spillare del denaro (come già fatto in passato, senza che la minaccia, a suo tempo, venisse avvertita come tale, ragione per cui per il reato più datato la PM ha chiesto l'assoluzione del 60enne). Per la rappresentante della pubblica accusa, poi, l'imputato era da mandare assolto anche in riferimento ad una vicenda che avrebbe avuto quale vittima il nipote stesso, rifiutatosi di raccontare al cospetto del collegio l'accaduto, a suo avviso superato.
Solo con il nuovo anno, si conoscerà dunque la decisione dei giudici. E pensare che tutto avrebbe potuto andare in fanteria. L'imputato - come da certificato prodotto dall'avvocato Viviana Bove - recentissimamente, è stato dichiarato dall'INPS invalido al 100%, ragione per cui il difensore ha quest'oggi chiesto un accertamento sulla capacità di stare in giudizio dell'uomo. Il collegio, previo consulto, ha però rigettato l'istanza, ricordando come De Pasquale abbia già partecipato di fatto a tutta l'istruttoria, rilasciando anche spontanee dichiarazioni, "sul pezzo".
Dopo un inciampo, dunque, si tirerà ora diritto.