Lecco, la Lega: irrigatori accesi durante l'emergenza idrica
A causa della grave carenza idrica e della grande siccità che sta colpendo duramente il nostro territorio Regione Lombardia ha decretato lo stato di emergenza.
Il Comune di Lecco in data 30/06/2022 seguendo le linee guida contenute nel documento della Regione ha pubblicato un’ordinanza per il risparmio idrico e la limitazione dell’utilizzo dell’acqua potabile.
Tra le disposizioni vi è il divieto di irrigazione e annaffiatura di giardini e prati.
Una domanda sorge spontanea. Come mai i prati e i fiorellini (tanto amati dall’Assessore Sacchi) del Lungolago e di piazza Manzoni sono belli verdi e rigogliosi? Forse il Comune si è dimenticato di spegnere gli irrigatori? Ebbene sì! Basta passeggiare per la città nelle ore notturne per vederli in azione.
Detta così sembrerebbe cosa di poco conto, un irrigatore acceso, invece no! Per noi è un fatto molto grave.
Il Comune dovrebbe essere il primo a dare l’esempio, invece è il primo a trasgredire una sua disposizione.
Inoltre chi controlla che nessuno utilizzi acqua per bagnare i fiori sui davanzali? Che senso ha emanare ordinanze senza poi avere a disposizione le risorse per farla rispettare?
Visto che l’ordinanza prevede per i trasgressori una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro ci aspettiamo che il Comune si autodenunci e incominci a dare il buon esempio.
Il Comune di Lecco in data 30/06/2022 seguendo le linee guida contenute nel documento della Regione ha pubblicato un’ordinanza per il risparmio idrico e la limitazione dell’utilizzo dell’acqua potabile.
Tra le disposizioni vi è il divieto di irrigazione e annaffiatura di giardini e prati.
Una domanda sorge spontanea. Come mai i prati e i fiorellini (tanto amati dall’Assessore Sacchi) del Lungolago e di piazza Manzoni sono belli verdi e rigogliosi? Forse il Comune si è dimenticato di spegnere gli irrigatori? Ebbene sì! Basta passeggiare per la città nelle ore notturne per vederli in azione.
Detta così sembrerebbe cosa di poco conto, un irrigatore acceso, invece no! Per noi è un fatto molto grave.
Il Comune dovrebbe essere il primo a dare l’esempio, invece è il primo a trasgredire una sua disposizione.
Inoltre chi controlla che nessuno utilizzi acqua per bagnare i fiori sui davanzali? Che senso ha emanare ordinanze senza poi avere a disposizione le risorse per farla rispettare?
Visto che l’ordinanza prevede per i trasgressori una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro ci aspettiamo che il Comune si autodenunci e incominci a dare il buon esempio.
I Consiglieri comunali di Lecco Gruppo Lega Lombarda – Salvini Premier
CINZIA BETTEGA
CORTI ANDREA
STEFANO PAROLARI
CINZIA BETTEGA
CORTI ANDREA
STEFANO PAROLARI