Lecco: l'Ufficio scolastico 'taglia' le quarte del Liceo Grassi, i prof. non ci stanno
C’è agitazione al Liceo Grassi di Lecco. I docenti, ad anno scolastico appena concluso, guardando al nuovo inizio di settembre, mettono le mani avanti rispetto ai “programmi” dell’Ufficio scolastico territoriale intenzionato a ridimensionare le future classi quarte.
73 iscritti al Liceo Scientifico tradizionale e 80 all’indirizzo Scienze Applicate sono infatti ritenuti troppo pochi per confermare l’attuale conformazioni e cioè otto sezioni (quattro + quattro).
Contrari a tale ragionamento, basato solo sui numeri, gli insegnanti chiedono al “provveditore” di rivedere la propria decisione. “Fondamentale è la crescita serena dei nostri ragazzi, specialmente dopo le restrizioni dovute alla pandemia” spiegano, argomentando circa la loro contrarietà al taglio delle classi. “Occorre investire sulla scuola per farla essere il luogo privilegiato di socializzazione e di educazione: ciò significa prima di tutto offrire a docenti e studenti un ambiente didattico sereno e adeguato. Le motivazioni sono dunque di carattere didattico e pedagogico: da decenni gli studiosi confermano quanto sia importante un numero ridotto di alunni per classe, in modo da rendere la scuola più inclusiva, e la didattica più efficace e personalizzata. Smembrare invece una classe e modificare l’assetto di tutte le altre, va esattamente nella direzione opposta. La richiesta di ridurre il numero di classi, sempre poco felice, risulta oggi tanto più inopportuna, in quanto penalizza studenti che già hanno sofferto molto a causa dell’emergenza sanitaria (due anni di DAD): solo in quest’ultimo anno sono riusciti gradatamente a ricostruire relazioni tra pari e con i docenti, nonostante le limitazioni ancora presenti. I docenti si sono impegnati nell’accompagnare gli studenti in un percorso volto a creare gruppi di classe coesi e dinamiche virtuose. Eliminare una classe significa disperdere gli studenti nelle altre sezioni, con frattura della coesione così faticosamente ricostruita e nuove problematiche di ambientazione. Da sottolineare inoltre che si va in una direzione opposta a quella auspicabile dal punto di vista sanitario: classi numerose, con relativi problemi di distanziamento. I docenti del Liceo Grassi auspicano una riflessione più ponderata su queste problematiche che colpiscono i nostri studenti e le loro famiglie”.