Lecco, sacco rosso: +10% di differenziata, nuova tariffa in vista
Procede a Lecco l’implementazione della raccolta dell’indifferenziato con il sacco rosso. Così ha sostenuto Pietro D’Alema, direttore di Silea, durante la commissione di giovedì sera a Palazzo Bovara presentando gli ultimi dati: la misurazione puntuale interessa ormai 43 Comuni della provincia, per un totale di 250mila abitanti, e per quanto riguarda il capoluogo ha fatto aumentare la differenziata dal 65 al 75 per cento, con un un corrispondente calo dei rifiuti indifferenziati e un aumento di tutte le tipologie di quelli differenziati.
Diverse novità sono già all’orizzonte. Innanzitutto la tipologia di sacco: “Attualmente stiamo utilizzando quello con RFID - ha spiegato D’Alema -, che è costoso e prevede l’incenerimento del chip. Non è il massimo e va superato”. L’alternativa individuata è il sacco con il codice a barre che, esattamente come quello attuale, permetterà il riconoscimento della relativa utenza.
La seconda novità riguarderà l’introduzione della cosiddetta Tarip, ovvero della tariffazione puntuale: “Con questa nuova metodologia di calcolo della tariffa inizieremo a tenere conto anche del numero dei sacchi rossi conferiti da ogni utenza - chiarisce il direttore -. Oggi il conteggio della tassa si basa sui metri quadrati per quanto riguarda la parte fissa, e sul numero dei componenti del nucleo famigliare per quella variabile. Con l’introduzione della Tarip, per il calcolo di quest'ultima si terrà conto sia dei membri della famiglia sia della quantità di sacchi rossi conferiti. Non sarà uno stravolgimento economico, avrà semmai un’incidenza del sei o sette per cento”.
Per attuare il nuovo sistema verranno consegnati dei rotoli da 13 sacchi a ciascuna utenza. Il primo anno la tariffa applicata si baserà su una stima, un po’ come avviene per la bolletta del gas: chi ne userà di più andrà a pagare di più, chi ne userà di meno avrà dei benefici.
Diverse novità sono già all’orizzonte. Innanzitutto la tipologia di sacco: “Attualmente stiamo utilizzando quello con RFID - ha spiegato D’Alema -, che è costoso e prevede l’incenerimento del chip. Non è il massimo e va superato”. L’alternativa individuata è il sacco con il codice a barre che, esattamente come quello attuale, permetterà il riconoscimento della relativa utenza.
La seconda novità riguarderà l’introduzione della cosiddetta Tarip, ovvero della tariffazione puntuale: “Con questa nuova metodologia di calcolo della tariffa inizieremo a tenere conto anche del numero dei sacchi rossi conferiti da ogni utenza - chiarisce il direttore -. Oggi il conteggio della tassa si basa sui metri quadrati per quanto riguarda la parte fissa, e sul numero dei componenti del nucleo famigliare per quella variabile. Con l’introduzione della Tarip, per il calcolo di quest'ultima si terrà conto sia dei membri della famiglia sia della quantità di sacchi rossi conferiti. Non sarà uno stravolgimento economico, avrà semmai un’incidenza del sei o sette per cento”.
Per attuare il nuovo sistema verranno consegnati dei rotoli da 13 sacchi a ciascuna utenza. Il primo anno la tariffa applicata si baserà su una stima, un po’ come avviene per la bolletta del gas: chi ne userà di più andrà a pagare di più, chi ne userà di meno avrà dei benefici.
M.V.