Lecco: inaugurata la mostra 'Poetiche', un tuffo nell'arte italiana tra Ottocento e Novecento

“Poetiche. Quotidiano e immaginario nell’arte italiana tra Ottocento e Novecento”. Allestita tra Palazzo delle paure e Villa Manzoni, è stata inaugurata la nuova mostra del calendario espositivo del Comune di Lecco, la seconda dell’anno ma la prima di un ciclo di cinque rassegne che intendono documentare l’evoluzione dell’arte italiana fino agli Sessanta del secolo scorso, «una mostra che non so se è la più bella di quelle organizzate fino a oggi – ha detto la curatrice Simona Bartolena – ma senz’altro la più complessa».



Fabio Sanvito e Mauro Gattinoni


Simona Bartolena e Simona Piazza

Oltre a quest'ultima, all’inaugurazione sono intervenuti il sindaco Mauro Gattinoni, l’assessore alla cultura Simona Piazza e, per la società Vidi che si occupa dell’organizzazione, Fabio Sanvito, nonché la direttrice scientifica dei musei Barbara Cattaneo.




Sono novanta le opere esposte, provenienti da collezioni pubbliche e private, una parte a Palazzo delle paure e un’altra a Villa Manzoni in dialogo con le tele della galleria d’arte moderna comunale ospitata appunto in un’ala del museo del Caleotto. In rassegna autori a cavallo non soltanto tra due secoli, ma anche tra verismo sociale, divisionismo e simbolismo, che si sono interessati tanto alla questione sociale e alla tematica del quotidiano quanto all’immaginario simbolista: per fare qualche nome, Giovanni Segantini, Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Giovanni Sottocornola, Plinio Nomellini, Francesco Michetti, Antonio Mancini, Leonardo Bistolfi.





«La seconda metà dell’Ottocento – ha spiegato Bartolena – e i primi anni sessanta del Novecento sono un tutt’uno. A volte si conosce il secolo scorso ma non le radici, soprattutto in un’Italia per la quale l’Ottocento coincide con l’unificazione. La mostra è dunque correlata alla storia sociale e politica, alla storia di un Paese in cui cominciano a emergere problematiche importanti, in cui sta avvenendo un cambio di identità con cui si confronta anche l’arte esprimendosi da una parte nel verismo e dall’altra nel simbolismo che è una fuga dalla realtà, anche se spesso molti frequentano entrambi i generi. Sono trent’anni di storia che preludono a quanto avverrà del Novecento che sarà al centro delle mostre allestite nel 2023 e nel 2024, ed era quindi un passaggio necessario».





Da parte sua, il sindaco Gattinoni ha parlato di grande occasione per vedere attraverso il quotidiano com’era dipinto nell’Ottocento quello dei giorni nostri e soprattutto di questi tempi contingenti, cambiati dalla pandemia.
L’assessore Piazza ha invece sottolineato l’originalità del progetto promosso dal Comune in collaborazione con la società Vidi e la curatrice Bartolena: «Spesso si criticano le mostre perché fanno parte di un pacchetto senza contestualizzazione. In questo caso, si tratta invece di un'esposizione di rilievo collegata a quello che ha prodotto il nostro territorio e in dialogo con la collezione di arte moderna di Villa Manzoni». Infine, Sanvito ha rilevato come si apra un viaggio a puntate nel Novecento, «un progetto impegnativo, ma di grande valore culturale».







La mostra, come detto, è allestita a Palazzo delle paure (con la gran parte delle opere) e a Villa Manzoni (con la sezione dedicata al lavoro in campagna e pertanto all’Italia contadina). Resterà aperta fino al 20 novembre il martedì dalle 10 alle 14 e da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18 (lunedì chiusa). Biglietto d’ingresso acquistabile esclusivamente a Palazzo delle paure e valido per entrambe le sedi espositive a 10 euro (ridotto 7). Catalogo in vendita a 18 euro.
D.C.
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