Lecco: il 'prete di galera' celebra in Grignetta, nuova ascesa di don Marco per il 40° di sacerdozio
Ama definirsi un «prete di galera» don Marco Tenderini, classe 1958, cappellano del carcere di Lecco alla soglia dei 40 anni di sacerdozio. «Il 12 giugno 1982 sono diventato prete e un mese dopo sono salito in Grignetta con i miei compagni, familiari e con il Card. Martini»: una tradizione che ha ripetuto ad ogni scadenza importante e a cui negli anni si è aggiunta la cena ai Resinelli. Unica eccezione per il 2012, anno in cui un problema di salute gli ha impedito di salire in vetta: «Quell’anno – racconta – ha celebrato un mio nipote sacerdote, mentre io ho detto Messa ai Resinelli: ho recuperato poi cinque anni fa, per il 35esimo anniversario». Anche quest’anno la tradizione sarà ovviamente rispettata: «Adesso siamo nel 2022 – scrive ancora don Marco - e si torna in vetta… per questo vi invito a salire con me in Grignetta per dire grazie al “Signore delle cime” e a condividere una cena fraterna».
La prima salita con il card. Martini
L’appuntamento è per sabato 2 luglio: ci si ritrova al parcheggio vicino alla Chiesa dei piani Resinelli alle 7.30. Poi, salita in Grignetta per il sentiero che ciascuno ritiene più adatto alle sue capacità (Cermenati, Senigaglia, Direttissima e Cecilia, Scarrettone, Porta, Segantini…), dove l’appuntamento è con la Messa delle 11.30. Il pranzo sarà al sacco: nel pomeriggio, la discesa. Per la sera: appuntamento alle 18 a La Montanina, dove la giornata si concluderà con la cena insieme, a partire dalle 19.30. Come per altre organizzazioni benefiche, il devoluto andrà a sostegno delle attività dell’associazione «A Força da Partilha», fondata dallo stesso sacerdote per sostenere progetti in Brasile e Kenya.
Don Marco in Grignetta
«I primi 12 anni da prete – ricorda don Marco – li ho passati a Muggiò, dove sono rimasto fino al ’94. Ero coadiutore in oratorio: è stato il mio primo grande amore, ed è lì che ho imparato a fare il prete. In seminario si studia la teoria, ma la pratica si impara sul campo. Era una comunità di 12mila abitanti: avevamo anche 500 fra bambini e ragazzi negli oratori feriali, o nelle vacanze estive». Poi, nel ’94 l’incarico come responsabile della Pastorale Giovanile interparrocchiale a Cernusco Lombardone, con Osnago, Pagnano di Merate e Montevecchia: «E’ stata un’esperienza che mi ha consentito di allargare i confini, spostare l’orizzonte oltre il recinto della parrocchia: in quegli anni sono nate le mie iniziative di aiuto per il Brasile e l’Africa. Conoscevo alcuni missionari in quelle zone e volevo fare qualcosa per sostenere la loro opera». Nasce così «Note di condivisione», una manifestazione benefica musicale: nel ’97 il primo concerto dei Nomadi, a cui si aggiunge del ‘2000 anche Davide Van De Sfroos. «Nel 2003 ho poi fondato l’Associazione vera e propria, per dare anche un supporto organizzativo: abbiamo pianificato diversi viaggi sul posto, per conoscere le situazioni che supportavamo, per aprire gli occhi anche su una realtà di povertà. In Brasile sono stati sette viaggi. Poi abbiamo avviato in Kenya il Progetto Sololo per i bambini della tribù Borana, insieme al dottor Pino Bollini, primario all’Ospedale di Merate». In tutto questo, il «coup de foudre» alla fine degli anni ’90, l’esperienza in carcere a Opera, insieme ad un compagno di Messa: «E’ lì che è nata in me la vocazione del “prete di galera”. Così nel 2002 il primo incarico in carcere a Monza, un paio d’anni solamente, in cui ho abitato in una chiesa di periferia di Cinisello Balsamo. Conclusa quella esperienza, ho cominciato a collaborare con la Caritas Ambrosiana (di cui oggi è responsabile per l’area lecchese n.d.r.) e sono andato avanti per dieci anni, ma la vocazione al carcere rimaneva». Nel 2015 don Marco comincia quindi ad affiancare don Mario Proserpio - l’allora cappellano in via Beccaria – fino a sostituirlo definitivamente nel 2020, anno in cui diventa lui stesso titolare nelle carceri. Nel frattempo, collabora anche come aiuto cappellano all’Ospedale di Lecco e da qualche anno è responsabile della Caritas di Lecco, oltre ad essere in forza nella Comunità Pastorale Beata Vergine di Lourdes, a Bonacina. «Sono appassionato dell’esperienza del carcere: è un luogo dove si incontra nel profondo un’umanità ferita, colpevole e sofferente. E’ parte della mia passione verso i poveri, gli ultimi, gli emarginati, è l’impronta del mio essere prete».
E per il futuro? «Voglio continuare a fare quello che sto facendo adesso: l’esperienza del penitenziario è appena all’inizio, e poi ho tanti progetti da portare avanti». L’appuntamento per festeggiare con don Marco il traguardo del 40esimo di sacerdozio è quindi per il prossimo 2 luglio: le adesioni per la cena vanno comunicate entro mercoledì 29 giugno a don Marco, al numero 338.6579230 oppure via mail: diemmeti@gmail.com.
Il costo della cena è di 15 euro per gli adulti e 12 per i bambini: chi lo desidera può anche fermarsi a dormire alla Montanina (cena, pernottamento e colazione € 30). Infine, con ogni probabilità ci sarà anche l’opportunità di salire o scendere in elicottero dai piani Resinelli alla vetta della Grignetta e viceversa: per saperne di più si può contattare don Marco.
Annalisa Infante