Bussola contala giusta, il tuo problema sei tu, non Consonni
Alessandra Consonni
1) Il problema di Bussola non si chiama Consonni, si chiama Bussola, il quale ha innescato una guerra all'interno della propria maggioranza che, in neppure due anni, ha portato alla rottura con l'assessore all'urbanistica, l'assessore alle Politiche sociali, l'assessore già sindaco e fondatore di Nuovo Slancio (3 su 5) e il capogruppo: tutti "colpevoli" di chiedere trasparenza.
2) "Pretestuose" le preoccupazioni espresse su ambiente o trasparenza amministrativa nel caso Combi? Che dire delle sbandierate motivazioni di difesa del lavoro, visto che in un comunicato di alcuni assessori e consiglieri di maggioranza si fa invece riferimento all'Imu che l'azienda dovrebbe pagare per un terreno "improduttivo"?
3) Penoso e offensivo dell'intelligenza dei cittadini, poi, che Bussola paragoni l'aumento di stipendio di 1.000 euro al mese, che lui si è votato in giunta, all'indennità di fine mandato “percepita da Consonni”, calcolata dagli uffici e prevista, in sostanza un normale Tfr, per i 5 anni da sindaco a compenso dimezzato di 700 euro al mese!
4) Ridicola e falsa l’accusa di voler “imporre diktat” mossa a chi ha solo offerto impegno e collaborazione. Bussola ha dichiarato ancora a ottobre 2021 riferendosi al "mio assessore Alessandra Consonni, da tanti anni impegnata con generosità e competenza nell’attività amministrativa a favore della nostra comunità.... l'occasione di ringraziare Alessandra Consonni per l'efficace e assiduo lavoro che sta eseguendo, in collaborazione con il sindaco e gli altri assessori, e per il contributo di esperienza e competenza". Qual è il vero Bussola?
5) Non è stata "tenuta nascosta" la posizione contro l'aumento di indennità, perchè questa è palese nella promessa di Nuovo Slancio: a non apparire è stata solo la delibera dell'aumento di compenso fino a 1.000 euro lordi al mese a chi ne prende già circa 1.500 nette: tale delibera non figurava neppure all'ordine del giorno della giunta in cui è stata approvata e a cui non ho partecipato per gravi motivi famigliari.
Infine, nessuno ha chiesto a Bussola di dimettersi: lo dimostra il fatto che nella stessa seduta del bilancio abbiamo contribuito ad ottenere l'incontro pubblico sul Barech che, in caso di dimissioni, non sarebbe piu’ possibile fare. Non c’è bisogno dell’inciucio, nessuno vuole farlo fuori: si pretende solo trasparenza e coerenza.
Alessandra Consonni