Casargo: maschere, vasi e... fake news in mostra grazie agli alunni

Sono gli alunni della Scuola Primaria gli autori della mostra allestita in questi giorni presso la sala civica di Casargo. I 53 bambini delle cinque classi hanno disegnato quanto appreso durante l’anno attraverso una serie di percorsi espressivi che hanno preso il via dalla nomina del paese, oltre che di Margno e Crandola Valsassina, quali “Comuni gentili”, risalente al 29 luglio 2021.



Il tema affrontato in classe grazie a letture, narrazioni e riflessioni di gruppo è poi sfociato nella creazione di vasi di fiori realizzati interamente con materiali di riciclo che ogni bambino ha portato da casa: cannucce, tappi, lana, stoffa e bottoni sono stati assemblati con diverse tecniche per creare splendide composizioni da donare ai tre "Comuni gentili" dell’alta Valle. Ogni vaso è stato inoltre accompagnato da un pensiero scelto dai piccoli studenti per sensibilizzare la cittadinanza sulla sostenibilità ambientale e l'attenzione verso la natura che ci circonda.




Un altro tema affrontato dagli alunni di quinta è quello della maschera, che da sempre affascina e conduce a riflettere sulla volontà di apparire, anche solo per un giorno, sotto false spoglie, nascondendo e mostrando nello stesso tempo qualcosa di sé a chi ci osserva. Le sagome di quelle più famose sono state riportate ai giorni nostri trasformandole in personaggi buffi e curiosi a grandezza naturale, assemblati con materiali di recupero e accompagnati da una breve descrizione. Per arrivare a fare ciò, in classe i bambini hanno osservato diverse modalità di rappresentazione della figura umana, provenienti da diverse correnti artistiche: dopo aver scelto il proprio stile, hanno realizzato un bozzetto del personaggio, passato successivamente su tela con la sperimentazione della pittura su cavalletto con colori acrilici.





Le classi prime e seconde, invece, hanno creato alcune sagome sensoriali nell'ambito di un progetto nato dall’esplorazione dello schema corporeo per una maggiore consapevolezza di sé: all’interno di un laboratorio espressivo e con la mediazione di elementi artistici non convenzionali, i piccoli studenti hanno ripercorso la struttura del proprio corpo, ascoltandosi e cercando nelle consistenze, negli odori, nei colori e nel suono dei materiali di recupero alcune somiglianze con ciò che hanno osservato durante il percorso.




Ancora, la classe terza ha ricreato la storia del “Mago di Oz” attraverso il Kamishibai (Kai=carta, Shibai=dramma, teatro, gioco), una forma di narrazione per immagini la cui origine è riconducibile ai templi buddisti del Giappone del XII secolo, che appartiene a una lunga tradizione di racconti di strada in cui le parole si univano alle immagini. La sperimentazione di questo progetto ha permesso agli alunni di trasformare la lettura di un libro in un’occasione espressiva a tutto tondo: alcune scene del Mago di Oz sono state quindi riportate su carta e realizzate con coloritura a pastello, pennarello, collage e acquerello. La classe quarta, infine, dopo aver letto alcuni brani tratti dal libro “Sei folletti del mio cuore” e da “Il bambino con il pigiama a righe”, è andata alla scoperta di trucchi e consigli per individuare le fake news, modificando in un cartellone dei titoli di giornale per potersi allenare a trovare gli errori.



Un bel percorso da osservare, toccare e ascoltare, insomma, quello della mostra, che racconta tanto degli alunni della scuola locale. L'esposizione resterà aperta al pubblico dal 2 al 5 giugno dalle 10.00 alle 12.00.
M.A.
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