Lecco: passa tra le critiche delle minoranze la variazione al bilancio
La seconda variazione al bilancio di previsione 2022 è passata con i soli voti della maggioranza. Una variazione definita, ieri sera in consiglio comunale, dall’assessore Roberto Pietrobelli “necessaria” per dar seguito ad alcuni importanti progetti.
Il primo è quello della riqualificazione dell’ex scalo della Piccola: a differenza di quanto immaginato, sarà possibile unificare i due lotti previsti per la ristrutturazione delle stecche in uno unico e per farlo serve finanziare interamente l’opera del valore di 3,8 milioni di euro, sostenuta in parte con i fondi del PNRR e per 1,7 milioni con soldi del Comune, stanziati proprio con questa variazione e finanziati con l’avanzo di bilancio.
La seconda ragione di questa variazione è che sono stati approvati alcuni progetti finanziati da diversi enti, che richiedono una compartecipazione economica di Palazzo Bovara, sempre tramite avanzo di amministrazione, che viene concretizzata proprio attraverso questo provvedimento. Si tratta della riqualificazione energetica dell’asilo nido di via Adamello e della scuola di Santo Stefano, che il Comune co-finanzia per 274mila euro; della ristrutturazione del centro sociale Pertini, del costo 350mila euro, sostenuto per 200mila euro da Regione e dal Comune per i restanti 100mila euro; dei progetti per la Polizia Locale per 10mila euro, per la protezione civile per 32mila euro, per le riprese aeree per gli aggiornamenti cartografici per 70mila euro e infine uno stanziamento di poco più di 200mila euro per il completamento dei lavori nell’area esterna del centro sportivo del Bione. Per quanto riguarda la parte corrente, la variazione riguarda delle “partite giro”, ovvero fondi vincolati che provengono da altri enti e transitano dal Comune con una destinazione già stabilita: gestione associata, asili nido, disabili, polizia locale, “Io viaggio ovunque in Lombardia”, attività culturali.
Proprio su quest’ultimo punto ha chiesto chiarimenti, che però non ha avuto, il capogruppo di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, dal momento che tra le attività culturali rientrerebbe il costo di 60mila euro per il service del palco di Piazza Garibaldi, acquistato lo scorso anno. Botta e risposta, nel corso dibattito tra maggioranza e minoranza. Luca Visconti di Fattore Lecco ha notato come “bandi e finanziamenti siano protagonisti della variazione, una condizione nuova per il Comune che serve però all’amministrazione a seguire le sue priorità”. Anche Alberto Anghileri di Con la sinistra cambia Lecco ha detto che la speranza è quella di poter fare altre variazioni perché ciò significherebbe “vincere altri bandi e finanziare i nostri progetti, così come definiti all’interno dei documenti programmatici”.
Di tutt’altro avviso il consigliere di Appello per Lecco Corrado Valsecchi, che ha annunciato il voto contrario “per l’assoluta mancanza di strategia” che la variazione tradirebbe. “Dentro questa variazione ci sono tanti quattrini che arrivano dalla Regione e bisognava esordire dicendo ‘grazie’, oggi si possono fare le cose perché ci sono i soldi ma non c’è la visione”.
Replica del capogruppo dem Pietro Regazzoni che ha sostenuto che “anche in questa variazione capiamo dove siamo andando: attraverso la Piccola restituiremo dei luoghi per i giovani e per i cittadini, lavoreremo per rendere più efficienti e sostenibili le scuole, questa per me è una visione”.
Non convinta la capogruppo della Lega Cinzia Bettega: “La nuova sede comunale si candida ad essere il dossier più importante della consiliatura e non ce n’è traccia in nessun documento programmatico. Avremo tempo di valutare questa coerenza, per ora abbiamo solo visto dei rendering e sul lungolago non è stato sostituito nemmeno un cubetto di porfido”. Forza Italia ha deciso di “stendere un velo pietoso sulla variazione. Il nostro voto è contrario per 8 milioni di motivi” ha detto Emilio Minuzzo.
Il primo è quello della riqualificazione dell’ex scalo della Piccola: a differenza di quanto immaginato, sarà possibile unificare i due lotti previsti per la ristrutturazione delle stecche in uno unico e per farlo serve finanziare interamente l’opera del valore di 3,8 milioni di euro, sostenuta in parte con i fondi del PNRR e per 1,7 milioni con soldi del Comune, stanziati proprio con questa variazione e finanziati con l’avanzo di bilancio.
La seconda ragione di questa variazione è che sono stati approvati alcuni progetti finanziati da diversi enti, che richiedono una compartecipazione economica di Palazzo Bovara, sempre tramite avanzo di amministrazione, che viene concretizzata proprio attraverso questo provvedimento. Si tratta della riqualificazione energetica dell’asilo nido di via Adamello e della scuola di Santo Stefano, che il Comune co-finanzia per 274mila euro; della ristrutturazione del centro sociale Pertini, del costo 350mila euro, sostenuto per 200mila euro da Regione e dal Comune per i restanti 100mila euro; dei progetti per la Polizia Locale per 10mila euro, per la protezione civile per 32mila euro, per le riprese aeree per gli aggiornamenti cartografici per 70mila euro e infine uno stanziamento di poco più di 200mila euro per il completamento dei lavori nell’area esterna del centro sportivo del Bione. Per quanto riguarda la parte corrente, la variazione riguarda delle “partite giro”, ovvero fondi vincolati che provengono da altri enti e transitano dal Comune con una destinazione già stabilita: gestione associata, asili nido, disabili, polizia locale, “Io viaggio ovunque in Lombardia”, attività culturali.
Proprio su quest’ultimo punto ha chiesto chiarimenti, che però non ha avuto, il capogruppo di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, dal momento che tra le attività culturali rientrerebbe il costo di 60mila euro per il service del palco di Piazza Garibaldi, acquistato lo scorso anno. Botta e risposta, nel corso dibattito tra maggioranza e minoranza. Luca Visconti di Fattore Lecco ha notato come “bandi e finanziamenti siano protagonisti della variazione, una condizione nuova per il Comune che serve però all’amministrazione a seguire le sue priorità”. Anche Alberto Anghileri di Con la sinistra cambia Lecco ha detto che la speranza è quella di poter fare altre variazioni perché ciò significherebbe “vincere altri bandi e finanziare i nostri progetti, così come definiti all’interno dei documenti programmatici”.
Di tutt’altro avviso il consigliere di Appello per Lecco Corrado Valsecchi, che ha annunciato il voto contrario “per l’assoluta mancanza di strategia” che la variazione tradirebbe. “Dentro questa variazione ci sono tanti quattrini che arrivano dalla Regione e bisognava esordire dicendo ‘grazie’, oggi si possono fare le cose perché ci sono i soldi ma non c’è la visione”.
Replica del capogruppo dem Pietro Regazzoni che ha sostenuto che “anche in questa variazione capiamo dove siamo andando: attraverso la Piccola restituiremo dei luoghi per i giovani e per i cittadini, lavoreremo per rendere più efficienti e sostenibili le scuole, questa per me è una visione”.
Non convinta la capogruppo della Lega Cinzia Bettega: “La nuova sede comunale si candida ad essere il dossier più importante della consiliatura e non ce n’è traccia in nessun documento programmatico. Avremo tempo di valutare questa coerenza, per ora abbiamo solo visto dei rendering e sul lungolago non è stato sostituito nemmeno un cubetto di porfido”. Forza Italia ha deciso di “stendere un velo pietoso sulla variazione. Il nostro voto è contrario per 8 milioni di motivi” ha detto Emilio Minuzzo.
M.V.