Lecco, Land of... Colors: presentato (dopo le polemiche) il nuovo logo 'turistico' della città

La Lecco turistica ora ha il suo logo ufficiale. Che debutta quest’anno con un calendario di iniziative che oggidì sono definite “esperienze” come dettano creativi e promotori d’eventi che, alla fin fine, spacciano poi  ciò che si è sempre spacciato con qualche fronzolo in più. Di là dalle polemiche politiche sul logo, che ci sono state e non mancheranno, una novità comunque c’è ed è appunto il fatto che il “catalogo delle esperienze 2022” comprende anche una serie di proposte, visite guidate ed escursioni soprattutto, messe a punto da sedici tra operatori privati e associazioni, con punto di riferimento l’infopoint di piazza XX Settembre che gioca ormai un ruolo sempre più importante e non solo quello di semplice ufficio di informazioni.
La presentazione di logo e “catalogo” è avvenuta a Palazzo delle paure con l’intervento del sindaco Mauro Gattinoni e dell’assessore agli eventi Giovanni Cattaneo. Con loro, Paolo Vallara che già collabora con il Comune per l’organizzazione delle mostre d’arte e che in questo caso ha curato la predisposizione del “catalogo”, nonché Federico Alberto dello Studiowiki di Savona che ha vinto la gara per il nuovo logo della Lecco turistica.

Da parte sua, il sindaco Mauro Gattinoni ha spiegato la scelta del logo «perché anche dal punto di vista visivo deve esserci qualcosa di diverso dallo stemma del Comune. Si tratta di un elemento di identificazione che poi permette di comunicare. Ed è un logo che vogliamo mettere a disposizione del territorio».
Il marchio disegnato da Studiowiki è a tutti gli effetti di proprietà del Comune. Sarà utilizzato, come in altre realtà turistiche, per produrre i gadget più diversi, ma anche per contrassegnare una serie di iniziative organizzate da enti pubblici e privati. Iniziative soprattutto all’insegna dell’attività all’aria aperta guardando dunque al lago e alle montagne come alle nostre grandi risorse.
Un vero e proprio marchio che Lecco non aveva e che ora contraddistinguerà la città affiancandosi a quelli ormai già più che rodati del “Lago di Como” e di “In Lombardia”.

L'assessore Giovanni Cattaneo e il sindaco Mauro Gattinoni

Federico Alberto e Paolo Vallara

Il lancio di un logo per Lecco è il primo passo per avviare davvero una politica turistica in una città non propriamente vocata nonostante possa contare su risorse soprattutto paesaggistiche d’indiscutibile fascino. E si parte guardando ai giovani e ai giovanissimi – come ha detto l’assessore agli eventi Giovanni Cattaneo – a ragazzi che oggi frequentano le scuole medie e le scuole superiori e che quando arriverà il momento di scegliere la professione, potranno guardare anche al turismo come a un’opportunità. Perché la speranza è appunto che il turismo generi posti di lavoro anche a Lecco: «Noi, dunque, ci rivolgiamo ai giovani e alle loro famiglie. Dobbiamo ancora crescere. I risultati si cominceranno a vedere fra dieci anni. Ma ci sono molti segnali positivi».
Federico Alberto ha poi spiegato come si sia arrivati alla creazione del logo, all’attenzione posta alla verticalità delle montagne che si specchiano nel lago, con le lettere “C” a evocare la sinuosità del paesaggio, un taglio diagonale per l’Adda e una “O” finale che ci riconduce alle arcate del Ponte Vecchio. E soprattutto i colori. E su ciò è stato posto molto in risalto, non soltanto perché il logo si fa slogan (“Lecco, Land of colors”), ma anche per il sondaggio sulla scelta dei colori lanciato in internet dal Comune. E che è stato tra gli argomenti della polemica accesasi un mese fa quando, i gruppi di opposizione avevano parlato di una fasulla apertura alla partecipazione dei cittadini, considerando che il logo fosse già stato scelto e che la consultazione fosse su aspetti del tutto marginale. E comunque, come ha riferito l’assessore Cattaneo, sono state poco meno di 800 le risposte arrivate in municipio dai cittadini che hanno partecipato al sondaggio.

Ma polemica, vi era stata soprattutto sul fatto che il marchio, pagato 20mila euro, sembrasse un po’ riciclato, visto che ne evocava altri ideati da Studiowiki. Polemica definita pretestuosa da Federico Alberto: «Potrei rispondere con una battuta e cioè che anche i ponti sono in fondo tutti uguali. In realtà, i loghi sono differenti. Quello di Genova è tutt’altra cosa e quello del lago Maggiore che può essere più simile ha una logica di tutt’altra natura. Semplicemente è il nostro stile e meno male che si riconosce».
Ora, il Comune «darò il buon esempio» per diffondere il logo e incoraggiarne l’utilizzo, mentre il “catalogo delle esperienze” è stato stampato in diecimila copie e sarà distribuito in tutta le strutture ricettive e non solo del territorio e fra un mese dovrebbe anche decollare un sito internet (leccotourism.it, link che al momento non porta a nulla), sul quale saranno pubblicate tutte le iniziative e le informazioni.
In quanto alle “esperienze”, infine, il ventaglio delle proposte spazia dai rioni cittadini (Manzoni, ma anche la Scapigliatura), i torrenti (non solo i maggiori), naturalmente le montagne (quelle più impegnative e quelle più accessibili), il lago e i sapori. Con idee per visite ed escursioni in solitaria, ma anche con l’accompagnamento di una guida come per esempio un tour a caccia di streghe nel centro cittadino. Per concludere magari con un aperitivo sul monte Barro.
Infine, proprio quale richiamo per i giovani, dopo la conferenza stampa in mattinata, la giornata inaugurale del logo ha proposto un laboratorio in piazza Cermenati rivolto soprattutto ai più piccoli, chiamati a colorare lo stesso logo disegnato a terra e in serata un concerto musicale con una serie di band giovanili lecchesi.
D.C.
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