A nuoto lungo il 'perimetro' dell'Isola d'Elba: Giorgio Riva porta a termine un'altra impresa
Cinque giorni di bracciate per completare il periplo dell’isola d’Elba. Si è conclusa ieri, venerdì 27 maggio, la nuova impresa di Giorgio Riva, 34enne di Carate Brianza appassionato di imprese sportive di fondo in acque libere.
Giorgio, al centro, con la sua "scorta" dell'associazione Sea Kayak Italy
Giorgio, che si allena in Canottieri Lecco, è istruttore di nuoto con qualifica FIN secondo livello e assistente bagnante, oltre che appassionato di montagna e gestore del sito Saliinvetta. Nel 2016 aveva cominciato percorrendo 20 chilometri in solitaria nel tratto Bellagio-Lecco, a cui erano seguiti i 26 chilometri del tratto Bellagio-Como compiuto l’anno successivo. Il 2018 è stato segnato da due maratone acquatiche: 22 chilometri che separano Bellagio da Colico e la doppia attraversata dello stretto di Messina. Nel 2019 aveva invece portato a termine, in otto giorni, il periplo esterno del lago di Como per complessivi 143 chilometri. Nel 2020 aveva voluto lanciare un messaggio di ripresa post pandemia completando il tragitto Lecco-Colico, di 40 chilometri. Lo scorso anno, poi, si era distinto per la doppia traversata alle bocche di Bonifacio.Ora una nuova impresa (documentata anche attraverso la pagina Facebook Giorgio Riva): il giro dell’isola d’Elba a nuoto in solitaria, per complessivi 110 chilometri, suddivisi in circa 22 chilometri al giorno. Giorgio è partito lunedì 23 maggio da Patresi e, seguendo il senso orario, è arrivato a Porto Ferraio. Poi il passaggio della punta di Cavo - con difficoltà dovute alla presenza di correnti intense - e la discesa verso Rio Marina. Dopo aver superato un’altra punta, è risalito a Pareti. Da qui ha affrontato un tratto abbastanza facile che lo ha portato a Marina Di Campo, prima del ritorno a Patresi, dove è giunto ieri.
L’iniziativa è nata nel 2021 grazie alla conoscenza di Matteo Galeazzi e il suo progetto Refill-Now contro l'inquinamento da plastiche, al quale collabora anche Legambiente Arcipelago Toscano. Oltre a quella sportiva, la missione di Riva è anche ambientale perché vuole porre l'attenzione sulla lotta all'inquinamento in mare: “Voglio diffondere il più possibile questo messaggio e sensibilizzare le persone a questa tematica. L’idea è di valorizzare le bellezze ambientali dell'isola e fa riflettere riguardo l'importanza di salvaguardare il nostro mare e la natura che ci circonda”.Riva ha svolto l’impresa indossando la muta perché la stagione è agli albori: le temperature sono ancora fredde e la permanenza in acqua lunga (6-7 ore al giorno). “Il fatto di farlo a tappe necessita di valutare bene le proprie condizioni fisiche” ha detto. "L'impresa è andata bene - ha commentato a fatica conclusa - Le condizioni sono state abbastanza varie: lunedì la prima tappa è stata buona, martedì e mercoledì abbiamo incontrato qualche difficoltà legata al vento, mentre la tappa di giovedì era più corta e tranquilla. Venerdì è andata bene: siamo riusciti a concludere bene e tornare a Patresi".
Giorgio Riva ha nuotato in solitaria: per tutto il percorso però ha avuto l’appoggio dell’associazione “Sea Kayak Italy” di Marciana Marina e di alcune imbarcazioni, che ne hanno garantito la sicurezza e gli hanno permesso anche di potersi alimentare bracciata dopo bracciata. "Ci tengo a sottolineare che è stata una nuotata ecologica perchè non è entrato nessun mezzo a motore: è stato tutto legato all'ambiente e al territorio".
M.Mau.