Malugani: l'offerta formativa da rivedere per una scuola più vicina alle aziende e con nuovi corsi (a partire dal Fumagalli e dal Rota)

Il consigliere Carlo Malugani
L'indirizzo agrario al Fumagalli di Casatenovo. Un nuovo liceo T.E.D - transizione ecologica digitale – al Rota di Calolzio. Potrebbero essere queste le novità più rilevanti nel piano dell'offerta formativa provinciale per l'anno scolastico 2023/2024. Entrambi gli istituti, con il supporto di Villa Locatelli, si stanno muovendo per “sondare il terreno” e dunque con analisi finalizzate a testare l'interesse che i due nuovi corsi potrebbero suscitare. Il Fumagalli ovviamente strizzando l'occhio al sud della Provincia e alla vicina Monza e Brianza. Il Rota puntando su un liceo sperimentale che cavalca uno dei temi del momento e dunque pare proiettato – almeno sulla carta – a offrire opportunità concrete ai ragazzi, in termini di lavoro post-diploma o quantomeno di basi su cui costruire poi la carriera universitaria. Nulla è chiaramente ancora deciso. Le due proposte dovranno essere infatti ufficializzate dalle due scuole e dai loro organismi interni, prima di essere portate al vaglio della commissione provinciale “promotrice” della domanda da avanzare poi alla Regione.
Il consigliere Carlo Malugani – delegato all'Istruzione e alla Formazione professionale oltre che ai Centri per l'impiego e ai rapporti con la Fondazione Lavello – ci spera. Ne ha fatto accenno lunedì sera in Consiglio, presentando l'attività di sua competenza nell'ambito dell'approvazione del Piano di Governo, illustrato coralmente dalla Presidente Alessandra Hofmann e dalla sua maggioranza. Nel mentre partiranno a settembre 2022 l'indirizzo agrario al Marco Polo di Colico e l'indirizzo elettronico per il settore tecnologico al Viganò di Merate, quest'ultimo nato grazie su spinta dell'imprenditoria locale.
Rivedere l'offerta formativa per andare maggiormente incontro alle esigenze delle aziende: questo il primo compito auto-assegnatosi da Malugani, impegnato in un confronto schietto in tale senso con l'Ufficio scolastico territoriale da una parte e le Associazioni di categoria dall'altra, mettendo sul piatto anche ulteriori due aspetti non trascurabili e dunque il calo demografico e la questione spazi, che impone scelte mirate puntando “sulla specificità dei vari Istituti”, ci ha spiegato, a margine dell'assise il consigliere. Citato a titolo d'esempio il Liceo sportivo del Bachelet di Oggiono che non riesce ad accogliere tutti i ragazzi interessati. Perché  dunque provare a farsi autorizzare una seconda classe o attivare il medesimo indirizzo presso altra scuola, dotata però delle strutture necessarie, ovviamente? E cosa fare dei corsi “doppione”, proposti da più scuole senza riscuotere grande successo? Senza tralasciare la necessità di bilanciare le proposte tra Lecco e Merate/Brianza.
“Pur fatta salva l'autonomia di ogni Istituto, dobbiamo renderci conto che non tutti possono fare tutto” ha sostenuto Malugani, impegnato dunque in un lavoro di revisione dell'offerta formativa che coinvolge anche la formazione professionale e i corsi post-diploma, da integrare a cominciare dall'ITS in Tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici industriali (Meccatronica) che si vorrebbe avviare anche in Brianza, dopo l'esperienza positiva nel capoluogo. “Per colmare la mancanza dei profili professionali richiesti dalle aziende e evitare che i nostri studenti escano dalla provincia”.
Per “guidare” i ragazzi per scelte consapevoli, riconfermato OrientalaMente, l'evento reintrodotto lo scorso anno dal consigliere Felice Rocca, scegliendo come sede la Comunità Montana della Valsassina. Già effettuato un sopralluogo per spostare l'iniziativa al Lavello.
E proprio l'ex tenutario della delega all'Istruzione, ora consigliere di minoranza, in tema scuole è tornato a battere chiodo sulla mancanza, tanto nel DUP tanto nel Piano di Governo della maggioranza, di una visione complessiva sul futuro delle scuole lecchesi a cominciare da quello che dovrebbe essere il “nuovo Greppi” e dagli spazi in più per l'agrario di Colico che entro il 2025 dovranno essere realizzati.
Da parte sua, Fabio Mastroberardino, quale consigliere alla partita, in tema di edilizia scolastica ha garantito che si continueranno a cercare risorse per offrire spazi adeguati anche alle nuove esigenze didattiche, ammettendo di aver trovato una “situazione molto peggiorata” negli Istituti della provincia all'esito del recente tour di insediamento compiuto a vent'anni dal “viaggio informale” di plesso in plesso compiuto quando era rappresentante degli studenti. Decoro e dunque manutenzione ordinaria ma anche efficienza energetica e sicurezza, le 3 linee guida per intervenire mettendo in fila le priorità.
Chiudendo l'argomento “scuole” in senso ampio, l'amministrazione provinciale punterà a rendere maggiormente attrattivo anche il CFPA di Casargo, considerato – come detto dal consigliere delegato ad APAF Mattia Micheli – un'eccellenza per la Valsassina e non solo. Si lavorerà dunque “perché continui a esserlo. Con attenzione non solo alla didattica e al bilancio”. Annunciati infatti “investimenti infrastrutturali” volti a rendere gli ambienti interni alla scuola – a cominciare dalla camere e dagli spazi comuni – più accoglienti e moderni.
Piuttosto tagliente, sul punto, l'osservazione del capogruppo d'opposizione Paolo Negri. Parlando di APAF, ha chiosato “prima di chiamarla eccellenza, è opportuno accertarsi si ritorni all'equilibrio di bilancio”. Chiaro il riferimento agli ultimi due esercizi “salvati” dai fondi Covid.
A.M.
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