Truffe agli anziani: i consigli dello SPI CGIL Lecco
È uno dei reati più odiosi, perché colpisce la fascia più debole della popolazione. Dopo un inevitabile calo durante il lockdown, le truffe agli anziani sono subito tornate ai livelli pre-pandemia. Già molte le denunce raccolte dalle forze dell’ordine in provincia di Lecco dall’inizio del 2022. Ma si tratta con tutta probabilità solo della punta dell’iceberg, perché non tutte le vittime, per vergogna, decidono di raccontare di chiedere aiuto e raccontare di essere cadute in un tranello. Tra le truffe più frequenti negli ultimi mesi nei Comuni del lecchese, quella dei finti tecnici che, con tanto di pettorina catarifrangente, simulano la contaminazione dell’acqua del rubinetto e chiedono di mettere in un sacchetto contanti e gioielli per “decontaminarli”, salvo poi farli sparire. Oppure quella del falso avvocato che chiama al telefono per avvisare che il figlio o il nipote ha provocato un incidente, ovviamente mai avvenuto, per poi far arrivare a casa un sedicente poliziotto incaricato di ritirare i soldi necessari a risarcire il danno ed evitare al familiare di finire in arresto.
“Malviventi senza scrupoli approfittano degli anziani, che con infantile ingenuità si fidano di chi si rivolge loro con modi apparentemente gentili – annota Pinuccia Cogliardi, segretario generale dello SPI CGIL Lecco –. Fa rabbia vedere persone sfruttare a proprio illecito vantaggio “il candore dei più deboli”, come lo ha definito Dacia Maraini. Le conseguenze non sono solo economiche, le vittime patiranno per anni la vergogna per la truffa subita”.
Per mettere in guardia gli anziani e provare a prevenire i raggiri, lo SPI CGIL Lecco ripropone un sempre attuale documento, realizzato in collaborazione con la Stazione dei Carabinieri di Merate, con i principali consigli antitruffa.
I CONSIGLI ANTITRUFFA PER GLI ANZIANI
Le forze dell’ordine - Poliziotti, carabinieri e finanzieri operano di norma in coppia e con la divisa d’ordinanza. Prima di aprire la porta, è bene controllare il tesserino e verificare che in strada sia parcheggiata l’auto di servizio. Non bisogna aprire la porta a sedicenti agenti in borghese che chiedono di entrare con la scusa di dover controllare l’appartamento perché quelli vicini sono stati svaligiati dai ladri o per controllare soldi e gioielli.
I truffatori in borghese - I truffatori normalmente vestono in borghese e si presentano vestiti in modo elegante. Di norma «lavorano» in coppia, usano modi gentili ma molto decisi e cercano di disorientare la vittima con le chiacchiere. Spesso conoscono il suo nome e fingono di conoscere anche i figli o altri parenti. Attenzione quindi: non aprire la porta a nessuno, senza prima aver controllato il tesserino di riconoscimento.
I funzionari degli enti - Enti come Inps, Inail e ATS non hanno personale che faccia visite a domicilio, quindi non bisogna aprire la porta a chi si presenta come ispettore per accertamenti sul ticket sanitario, controllo documenti o annuncio di rimborsi. Aziende di servizi come gas, acqua e telefono non arrivano mai senza prima annunciarlo telefonicamente, specificando all’utente l’ora e il giorno della visita e le ragioni dell’intervento.
I volontari parrocchiali - Spesso i malintenzionati si presentano come volontari della parrocchia o di associazioni di beneficenza. È bene ricordare, però, che questi enti non inviano volontari porta a porta, ma di solito lasciano opuscoli nella cassetta della posta o avvisi negli androni del palazzo.
Quando si preleva la pensione - Quando ci si reca a prelevare la pensione o a ritirare dei soldi al bancomat è opportuno evitare di andare durante l’orario di punta. Dopo il ritiro, attenzione a non farsi distrarre da sconosciuti mentre si maneggia il denaro. Fuori dagli uffici postali, non farsi convincere a dare le banconote a sedicenti dipendenti che dicono di voler controllare se siano false o se l’importo consegnato è corretto.
Al bancomat - Quando si deve effettuare un prelievo, è bene evitare di parlarne a voce alta nelle vicinanze. Al momento del prelievo, bisogna stare attenti che nessuno sia in grado di vedere il codice personale e, appena prelevato il denaro, non farsi distrarre. In ogni caso, è bene non tenere il numero di bancomat scritto sulla scheda per non dimenticarlo e nemmeno all’interno del portafoglio.
In città - Quando si esce di casa, è bene camminare sul lato del marciapiede più lontano dalla strada per evitare che la borsa possa essere scippata da auto o motorini. Attenzione, però: se succedesse di venire derubati in questo modo, bisogna lasciare subito la presa della borsa, per evitare di cadere a terra e venire trascinati rimanendo feriti. Se invece ci si sente seguiti, la prima cosa da fare è entrare nel negozio più vicino.
Come comportarsi - I truffatori si comportano sempre in modo molto gentile e spesso le vittime cadono nella trappola perché temono di risultare maleducate. La paura di offendere spesso per gli anziani diventa un fattore di rischio: in questi casi è opportuno rispondere con un deciso «non ricordo» e comunicare che a breve arriverà in visita un familiare.
Chiamare il 112 - Se ci si sente minacciati, è importante chiamare subito aiuto, senza temere o vergognarsi. Meglio un falso allarme che una truffa subita.
“Malviventi senza scrupoli approfittano degli anziani, che con infantile ingenuità si fidano di chi si rivolge loro con modi apparentemente gentili – annota Pinuccia Cogliardi, segretario generale dello SPI CGIL Lecco –. Fa rabbia vedere persone sfruttare a proprio illecito vantaggio “il candore dei più deboli”, come lo ha definito Dacia Maraini. Le conseguenze non sono solo economiche, le vittime patiranno per anni la vergogna per la truffa subita”.
Per mettere in guardia gli anziani e provare a prevenire i raggiri, lo SPI CGIL Lecco ripropone un sempre attuale documento, realizzato in collaborazione con la Stazione dei Carabinieri di Merate, con i principali consigli antitruffa.
I CONSIGLI ANTITRUFFA PER GLI ANZIANI
Le forze dell’ordine - Poliziotti, carabinieri e finanzieri operano di norma in coppia e con la divisa d’ordinanza. Prima di aprire la porta, è bene controllare il tesserino e verificare che in strada sia parcheggiata l’auto di servizio. Non bisogna aprire la porta a sedicenti agenti in borghese che chiedono di entrare con la scusa di dover controllare l’appartamento perché quelli vicini sono stati svaligiati dai ladri o per controllare soldi e gioielli.
I truffatori in borghese - I truffatori normalmente vestono in borghese e si presentano vestiti in modo elegante. Di norma «lavorano» in coppia, usano modi gentili ma molto decisi e cercano di disorientare la vittima con le chiacchiere. Spesso conoscono il suo nome e fingono di conoscere anche i figli o altri parenti. Attenzione quindi: non aprire la porta a nessuno, senza prima aver controllato il tesserino di riconoscimento.
I funzionari degli enti - Enti come Inps, Inail e ATS non hanno personale che faccia visite a domicilio, quindi non bisogna aprire la porta a chi si presenta come ispettore per accertamenti sul ticket sanitario, controllo documenti o annuncio di rimborsi. Aziende di servizi come gas, acqua e telefono non arrivano mai senza prima annunciarlo telefonicamente, specificando all’utente l’ora e il giorno della visita e le ragioni dell’intervento.
I volontari parrocchiali - Spesso i malintenzionati si presentano come volontari della parrocchia o di associazioni di beneficenza. È bene ricordare, però, che questi enti non inviano volontari porta a porta, ma di solito lasciano opuscoli nella cassetta della posta o avvisi negli androni del palazzo.
Quando si preleva la pensione - Quando ci si reca a prelevare la pensione o a ritirare dei soldi al bancomat è opportuno evitare di andare durante l’orario di punta. Dopo il ritiro, attenzione a non farsi distrarre da sconosciuti mentre si maneggia il denaro. Fuori dagli uffici postali, non farsi convincere a dare le banconote a sedicenti dipendenti che dicono di voler controllare se siano false o se l’importo consegnato è corretto.
Al bancomat - Quando si deve effettuare un prelievo, è bene evitare di parlarne a voce alta nelle vicinanze. Al momento del prelievo, bisogna stare attenti che nessuno sia in grado di vedere il codice personale e, appena prelevato il denaro, non farsi distrarre. In ogni caso, è bene non tenere il numero di bancomat scritto sulla scheda per non dimenticarlo e nemmeno all’interno del portafoglio.
In città - Quando si esce di casa, è bene camminare sul lato del marciapiede più lontano dalla strada per evitare che la borsa possa essere scippata da auto o motorini. Attenzione, però: se succedesse di venire derubati in questo modo, bisogna lasciare subito la presa della borsa, per evitare di cadere a terra e venire trascinati rimanendo feriti. Se invece ci si sente seguiti, la prima cosa da fare è entrare nel negozio più vicino.
Come comportarsi - I truffatori si comportano sempre in modo molto gentile e spesso le vittime cadono nella trappola perché temono di risultare maleducate. La paura di offendere spesso per gli anziani diventa un fattore di rischio: in questi casi è opportuno rispondere con un deciso «non ricordo» e comunicare che a breve arriverà in visita un familiare.
Chiamare il 112 - Se ci si sente minacciati, è importante chiamare subito aiuto, senza temere o vergognarsi. Meglio un falso allarme che una truffa subita.