ASST Lecco: al Manzoni il convegno su 'La salute mentale nelle Case di Comunità'
“La salute mentale nelle Case di Comunità”: questo il titolo del convegno organizzato dal Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’ASST di Lecco che si è tenuto mercoledì 4 maggio presso l’Ospedale “Alessandro Manzoni”.
Le Case di Comunità rappresentano una delle maggiori innovazioni, con la telemedicina, introdotte dal Piano Nazionale di Resilienza e Recupero nel Sistema Sanitario Italiano.
All’interno di questo percorso, che influirà fortemente sulla sanità italiana nei prossimi anni, ci si interroga anche sul ruolo della salute mentale: i disturbi psichici rappresentano oggi la maggiore causa di disabilità e di burden nella popolazione italiana di età compresa tra i 15-49 anni (Global Burden of Disease 2019) e al loro interno la percentuale più rilevante di questa disabilità è legata ai disturbi emotivi comuni, come ansia e depressione.
“Negli ultimi due anni - ha detto Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco - abbiamo visto crescere i disturbi psichici in tutta la popolazione. Appare quindi naturale, in termini di salute pubblica, occuparsi di questi disturbi anche all’interno delle nuove Case di Comunità; certamente tale obiettivo rappresenti una sfida per i Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze. Non è infatti pensabile affrontare i problemi di questi pazienti con un modello di intervento medico-centrico, le risorse non sarebbero sufficienti. È, a mio avviso, necessario mettere in primo piano il ruolo della innovazione e delle competenze di altre figure professionali, come gli psicologi e di tutti coloro che professionalmente si occupano di relazioni d’aiuto”.
“Il nostro convegno - ha chiarito Antonio Lora, il Direttore del Dipartimento - ha voluto favorire un dibattitto il più ampio possibile tra gli operatori che si occupano di salute mentale. È stato approfondito il contesto programmatorio, sia a livello nazionale sia regionale, con un’analisi delle forme di collaborazione tra Servizi di Salute Mentale e Medicina Generale e una panoramica degli interventi innovativi che possono essere messi in atto (strumenti di e-mental health, telepsichiatria, interventi psicologici a bassa intensità, psicoterapie computerizzate). Infine, in una tavola rotonda con stakeholders locali e regionali, è stato affrontato il tema della implementazione della salute mentale nella Case di Comunità e della sua sostenibilità”.
Le Case di Comunità rappresentano una delle maggiori innovazioni, con la telemedicina, introdotte dal Piano Nazionale di Resilienza e Recupero nel Sistema Sanitario Italiano.
All’interno di questo percorso, che influirà fortemente sulla sanità italiana nei prossimi anni, ci si interroga anche sul ruolo della salute mentale: i disturbi psichici rappresentano oggi la maggiore causa di disabilità e di burden nella popolazione italiana di età compresa tra i 15-49 anni (Global Burden of Disease 2019) e al loro interno la percentuale più rilevante di questa disabilità è legata ai disturbi emotivi comuni, come ansia e depressione.
“Negli ultimi due anni - ha detto Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco - abbiamo visto crescere i disturbi psichici in tutta la popolazione. Appare quindi naturale, in termini di salute pubblica, occuparsi di questi disturbi anche all’interno delle nuove Case di Comunità; certamente tale obiettivo rappresenti una sfida per i Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze. Non è infatti pensabile affrontare i problemi di questi pazienti con un modello di intervento medico-centrico, le risorse non sarebbero sufficienti. È, a mio avviso, necessario mettere in primo piano il ruolo della innovazione e delle competenze di altre figure professionali, come gli psicologi e di tutti coloro che professionalmente si occupano di relazioni d’aiuto”.
“Il nostro convegno - ha chiarito Antonio Lora, il Direttore del Dipartimento - ha voluto favorire un dibattitto il più ampio possibile tra gli operatori che si occupano di salute mentale. È stato approfondito il contesto programmatorio, sia a livello nazionale sia regionale, con un’analisi delle forme di collaborazione tra Servizi di Salute Mentale e Medicina Generale e una panoramica degli interventi innovativi che possono essere messi in atto (strumenti di e-mental health, telepsichiatria, interventi psicologici a bassa intensità, psicoterapie computerizzate). Infine, in una tavola rotonda con stakeholders locali e regionali, è stato affrontato il tema della implementazione della salute mentale nella Case di Comunità e della sua sostenibilità”.